Angelo Vassallo

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Angelo Vassallo
Vivo e servo i cittadini da sindaco pescatore. Ma devo constatare che i nemici dello Stato e delle Pubbliche Istituzioni, mangiano del suo pane e vivono dei sacrifici della gente che lavora.
(Angelo Vassallo)


Angelo Vassallo (Pollica, 22 settembre 1953 – Pollica, 5 settembre 2010), detto anche il Sindaco Pescatore è stato un politico italiano, esponente del Partito Democratico, assassinato mentre era sindaco di Pollica durante il suo quarto mandato consecutivo.


Biografia

L'attività politica

Angelo Vassallo divenne sindaco di Pollica per la prima volta alle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, carica che mantenne ininterrottamente per quindici anni, fino al giorno della morte, mentre era in carico per il quarto mandato. Presidente della Comunità Montana Alento–Monte Stella dal 1999 al 2006 e consigliere provinciale di Salerno dal 2004, divenne anche presidente della Comunità del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano e ricoprì la carica di vicepresidente delle "Città slow", i comuni aderenti al manifesto dell’associazione Slow Food, che poi rappresentò a livello internazionale come Presidente di "Città Slow International". Nel 2009 si batté per l’inclusione della dieta mediterranea tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell’umanità, accolta poi dall’UNESCO il 16 novembre 2010.

Angelo Vassallo in barca

Alle elezioni comunali del 28 marzo 2010 venne rieletto col 100% dei voti[1]. Considerato simbolo di legalità[2], si distinse per le sue battaglie ambientaliste: durante il suo mandato il Comune di Pollica divenne con il 70% il primo comune campano nella raccolta differenziata e fu il primo sindaco del Cilento ad attivare un sistema depurativo delle acque, ottimizzandone il ciclo integrato. Oltre alle battaglie ambientaliste contro la cementificazione e la speculazione edilizia del territorio di Pollica, si schierò sempre apertamente contro il narcotraffico, arrivando persino ad allontanare personalmente gli spacciatori dalle zone dello spaccio.[3]

L'omicidio

Il 5 settembre 2010, dopo le 22, Angelo Vassallo stava tornando a casa a bordo della sua Audi station wagon grigia metallizzata percorrendo una strada stretta e ripida quando, appena prima del bivio che portava a casa sua, venne bloccato da un'altra auto che procedeva in direzione opposta e in senso vietato, da cui scese uno o più uomini che esplosero nove colpi di pistola calibro 9 a distanza ravvicinata, sette dei quali colpirono il sindaco, uccidendolo[4]

I funerali

I funerali si svolsero il 10 settembre 2010 a Pollica[5], celebrati dal vescovo di Vallo della Lucania. Il cordoglio della politica fu unanime e molti politici a livello nazionale parteciparono, nonostante il silenzio sulla vicenda del Presidente del Consiglio dell'epoca.[6]

Le indagini

Le indagini si concentrarono subito sulla matrice camorristica dell'omicidio[7], anche se ancora oggi non vi è alcuna evidenza processuale e i responsabili non sono ancora stati individuati. Il 18 febbraio 2014 venne arrestato per l'omicidio Bruno Huberto Damiani, detto "il brasiliano", con l'accusa di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso.[8] Damiani era appena sbarcato a Bogotà, in Colombia, con un aereo proveniente dal Brasile, dove si era stabilito regolarmente dal maggio 2010. Il 2016 si apre con una novità: Damiani non è più l'unico sospettato, insieme a lui infatti, attualmente detenuto a Secondigliano per reati legati allo spaccio di droga nel Cilento e per una tentata estorsione, altre tre persone vengono iscritte al registro degli indagati per omicidio aggravato dalle finalità mafiose. Persone vicine agli ambienti criminali frequentati dal "brasiliano", il che rinforzerebbe la pista del narcotraffico sempre tenuta in considerazione dagli inquirenti.[9]

Targa all'ingresso di Libera Casa

Memoria

Subito dopo la sua morte, nel 2010, venne creata una Fondazione a suo nome. Nel maggio 2015 sono iniziate le riprese del film "Il sindaco pescatore", tratto dall'omonimo libro di Dario Vassallo, prodotto dalla Rai e girato da Maurizio Zaccaro, con Sergio Castellitto nei panni dell'ex-sindaco[10]. Il film viene trasmesso per la prima volta su Rai1 in prima serata l'8 febbraio 2016. A lui è inoltre dedicata una canzone di Vittorio Merlo intitolata "La ballata del Sindaco Pescatore". Il 26 marzo 2014 l'amministrazione comunale di Trezzano sul Naviglio ha dedicato alla sua memoria Libera Casa, una villa sequestrata alla mafia, per farne «quartier generale della legalità democratica e un polo di formazione e sensibilizzazione contro i fenomeni mafiosi». [11]

Note

Bibliografia