Mario Francese: differenze tra le versioni

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[[Categoria:Giornalisti]]
                                      ''Uomini del Colorado, vi saluto e me ne vado.''


                  '''(tipico saluto di Mario Francese quando salutava la redazione prima di andare via)'''
<center>''"Uomini del Colorado, vi saluto e me ne vado."''</center>
<center>''<small>(tipico saluto di Mario Francese quando salutava la redazione prima di andare via)</small>''</center>


Mario Francese (Siracusa, [[6 febbraio]] [[1925]] - Palermo [[26 gennaio]] [[1979]]) è stato un giornalista italiano, ucciso da [[Cosa Nostra]] dopo essersi occupato di numerose inchieste sugli affari della mafia.
[[File:Mario Francese.jpg|300px|thumb|right|Mario Francese]]
'''Mario Francese''' (Siracusa, [[6 febbraio]] [[1925]] - Palermo [[26 gennaio]] [[1979]]) è stato un giornalista italiano, ucciso da [[Cosa Nostra]] dopo essersi occupato di numerose inchieste sugli affari della mafia.


== Biografia ==
== Biografia ==
=== Primi anni ===
=== Primi anni ===
Nato a Siracusa, a quindici anni Mario si trasferì a Palermo, dove frequentò prima il liceo classico e poi la Facoltà di Ingegneria.


Nato a Siracusa, a quindici anni Mario si trasferì a Palermo, per portare a termine il liceo classico e iniziare poi l'università, alla facoltà di ingegneria.
Negli anni Cinquanta venne assunto all'Ansa come telescriventista e poco dopo, grazie alla sua passione per il giornalismo, riuscì a coronare il suo sogno di scrivere per un giornale divenendo corrispondente de "''La Sicilia''" di Catania, nella sezione riguardante la cronaca nera e giudiziaria.


Negli anni Cinquanta venne assunto all'Ansa come telescriventista e poco dopo, grazie alla sua passione per il giornalismo, riuscì a coronare il suo sogno di scrivere per un giornale divenendo corrispondente de "La Sicilia" di Catania, nella sezione riguardante la cronaca nera e giudiziaria.
Nel [[1957]] venne assunto alla Regione, come cottimista, con il ruolo di capo ufficio stampa dell'assessorato ai Lavori Pubblici; assunzione che divenne definitiva, però, solo nel [[1958]]. Il [[30 ottobre]] di quell'anno sposò Maria Sagona a Campofiorito, nel corleonese: dalla coppia sarebbero nati poi quattro figli maschi.


Nel [[1957]] venne assunto alla Regione, come cottimista, con il ruolo di capo ufficio stampa dell'assessorato ai Lavori Pubblici; assunzione che diventerà definitiva, però, solo nel [[1958]].
Nel [[1960]] iniziò a lavorare presso il "Giornale di Sicilia" di Palermo, dove gli venne affidata la cronaca giudiziaria. A poco a poco iniziò a farsi strada nel mondo del giornalismo, divenendo sempre più apprezzato, e quando si trovò a dover scegliere tra continuare a lavorare alla Regione o continuare la strada del giornalismo, non ebbe dubbi e scelse quest'ultima strada.


Il [[30 ottobre]] [[1958]] sposa Maria Sagona a Campofiorito, nel corleonese. Diventerà padre di quattro figli maschi.
=== L'intervista a Ninetta Bagarella ===
 
[[File:Francese-mario-bagarella-ninetta-tribunale.jpg|right|thumb|Mario Francese e Ninetta Bagarella, il 27 luglio 1971 in Tribunale]]
Nel [[1960]] iniziò a lavorare presso il "Giornale di Sicilia" di Palermo, dove gli venne affidata la cronaca giudiziaria. A poco a poco iniziò a farsi strada nel mondo del giornalismo, divenendo sempre più apprezzato, e quando si trovò a dover scegliere tra continuare a lavorare alla Regione o continuare la strada del giornalismo, scelse quest'ultima strada.
Mario Francese fu il primo e unico giornalista a intervistare Ninetta Bagarella, moglie di [[Totò Riina]], il [[27 luglio]] [[1971]], il giorno in cui si presentò in Tribunale a Palermo per contestare la richiesta di quattro anni di soggiorno obbligato avviata dalla Procura in quanto sospettata di essere stata il collegamento tra l'allora fidanzato, luogotenente di [[Luciano Leggio]], e altri mafiosi. In quell'intervista la giovane Ninetta si difese dalle accuse sostenendo di essere solo una donna innamorata<ref>Mario Francese, [http://www.marioegiuseppefrancese.it/component/content/article/94-articoli-mario-francese/personaggi-e-interviste/169-io-mafiosa-sono-una-donna-innamorata "Io Mafiosa? Sono solo una donna innamorata"], il Giornale di Sicilia, 27 luglio 1971</ref>.  


=== Le inchieste scomode ===
=== Le inchieste scomode ===
Per la sua attenta analisi dei fatti e la sua costante ricerca della verità, il giornalismo di Mario Francese viene considerato uno dei primi esempi di "giornalismo investigativo" di quegli anni. Durante la sua carriera giornalistica si occupò di numerose vicende che mostravano un collegamento tra mafia e istituzioni, contraddistinguendosi per un tratto: '''era solito fare i nomi e i cognomi'''. Lo fece sia nel caso della [[Strage di Ciaculli]] che in quella di [[Strage di viale Lazio|Viale Lazio]].


Quello di Mario Francese è stato definito "giornalismo investigativo", proprio per la sua attenta analisi di ogni vicenda, e la sua ricerca della verità. Quella verità scomoda che in tanti sapevano, ma che nessuno aveva il coraggio di raccontare.
Tra le sue inchieste su mafia e appalti pubblici vi fu quella della Diga Garcia, un'opera della valle del Belice mai completata inserita nel piano di ricostruzione successiva al terremoto del 1968, su cui cominciò a lavorare grazie alle informazioni del Colonnello dei Carabinieri [[Giuseppe Russo]]; nonostante l'omicidio di quest'ultimo il [[1977]], quell'anno Francese pubblicò sul "Giornale di Sicilia" un'inchiesta in sei puntate riguardante gli appalti della Diga, collegando la morte del colonnello proprio alle indagini mafia-appalti. Scrisse il [[19 ottobre]] [[1978]]: "''Russo ucciso per ordine dei corleonesi. Richiesto forse un mandato di cattura per Leoluca Bagarella. L’eliminazione del colonnello sarebbe stata decisa per le indagini sui subappalti della diga Garcia''."<ref>Citato in Davide de Bari, [http://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/228-cosa-nostra/68736-mario-francese-il-giornalista-che-scopri-gli-affari-di-cosa-nostra.html Mario Francese, il giornalista che scoprì gli affari di Cosa nostra], Antimafia Duemila, 28 gennaio 2018</ref>
 
Durante la sua carriera giornalistica si occupò di numerose vicende che mostravano un collegamento tra mafia e istituzioni. Mario Francese non aveva paura di raccontare il funzionamento, gli affari e la struttura di [[Cosa Nostra]].
 
Proprio tra le inchieste basate sul collegamento tra mafia e politica viene ricordata soprattutto quella riguardante la costruzione della diga Garcia nella Valle del Belice, a seguito del terremoto del '68, e gli interessi mafiosi sugli appalti.
 
E ancora, la [[Strage di viale Lazio]] e la [[Strage di Ciaculli]].


Fu l'unico giornalista a intervistare la moglie di [[Totò Riina]], [[Ninetta Bagarella]].
Poco dopo, il caporedattore Lucio Galluzzo subì un attentato a danno della sua abitazione e anche il direttore Lino Rizzi ritrovò la sua auto danneggiata. Dà lì a poco, Galluzzo lasciò il giornale, consigliando a Francese di fare lo stesso, ma questi decise di rimanere a Palermo e continuare con le sue inchieste<ref>Citato in "Delitto di Mafia - Mario Francese"</ref>.


Mario Francese fu assassinato da [[Cosa Nostra]], davanti la sua abitazione, il [[26 gennaio]] [[1979]].
=== L'omicidio ===
Mario Francese fu assassinato davanti la sua abitazione la sera del [[26 gennaio]] [[1979]], di ritorno dalla redazione del giornale.


== Il processo ==  
== Il processo ==  
L'omicidio di Mario Francese venne inizialmente archiviato. Solo grazie alla caparbietà e insistenza del figlio di Mario, [[Giuseppe Francese|Giuseppe]], che raccolse nuove indizi di prove cercando tra le carte del padre, il caso venne riaperto.


=== Processo di 1° grado ===
Il [[10 maggio]] [[2000]] iniziò il processo, svoltosi con rito abbreviato, e l'[[11 aprile]] [[2001]] vennero condannati a 30 anni [[Totò Riina]], [[Francesco Madonia]], l'esecutore materiale [[Leoluca Bagarella]], [[Antonino Geraci]], [[Giuseppe Calò]], [[Michele Greco]] e [[Giuseppe Farinella]].
 
L'omicidio di Mario Francese venne inizialmente archiviato. Il caso verrà riaperto solamente molti anni dopo, su richiesta della famiglia.


Il [[10 maggio]] [[2000]] ha inizio il processo, svoltosi con rito abbreviato, che avrà termine l'[[11 aprile]] [[2001]], con la condanna a 30 anni di [[Totò Riina]], [[Francesco Madonia]], l'esecutore materiale [[Leoluca Bagarella]], [[Antonino Geraci]], [[Giuseppe Calò]], [[Michele Greco]] e [[Giuseppe Farinella]].
Nella sentenza veniva scritto a proposito di Mario Francese: ''"una straordinaria capacità di operare collegamenti fra i fatti di cronaca più significativi, di interpretarli con coraggiosa intelligenza, e di tracciare così una ricostruzione di eccezionale chiarezza e credibilità sulle linee evolutive di Cosa Nostra, in una fase storica in cui oltre a emergere le penetranti e diffuse infiltrazioni mafiose nel mondo degli appalti e dell'economia, iniziava a delinearsi la strategia di attacco di Cosa Nostra alle istituzioni"''<ref>Lorenzo Baldo, [http://www.antimafiaduemila.com/home/primo-piano/68670-mario-francese-verita-ufficiali-e-puzzle-infiniti.html Mario Francese: verità ufficiali e puzzle infiniti], Antimafia Duemila, 22 gennaio 2018</ref>.


Nella sentenza veniva scritto su Mario Francese: ''"una straordinaria capacità di operare collegamenti fra i fatti di cronaca più significativi, di interpretarli con coraggiosa intelligenza, e di tracciare così una ricostruzione di eccezionale chiarezza e credibilità sulle linee evolutive di Cosa Nostra, in una fase storica in cui oltre a emergere le penetranti e diffuse infiltrazioni mafiose nel mondo degli appalti e dell'economia, iniziava a delinearsi la strategia di attacco di Cosa Nostra alle istituzioni"''<ref>http://www.antimafiaduemila.com/home/primo-piano/68670-mario-francese-verita-ufficiali-e-puzzle-infiniti.html</ref>.
Nonostante la vittoria giudiziaria, Giuseppe Francese si tolse la vita nella notte tra il 2 e il [[3 settembre]] [[2002]].


Il figlio di Mario Francese, [[Giuseppe Francese]], che lottò a lungo per ottenere giustizia per la morte del padre, si tolse la vita nella notte tra il 2 e il [[3 settembre]] [[2002]]. Fu lui che riuscì ad ottenere la riapertura dell'inchiesta giudiziaria archiviata.
=== Ulteriori gradi di giudizio ===
==== Appello ====
Il [[13 dicembre]] [[2002]] la Corte d'Appello di Palermo confermò le condanne di primo grado, condannando tuttavia all'ergastolo anche [[Bernardo Provenzano]].


=== Processo di 2° grado ===
Nella sentenza si legge: ''"Mario Francese rappresentava un pericolo per la mafia emergente, proprio perché capace di svelarne il suo programma criminale, in un tempo ben lontano da quello in cui è stato successivamente possibile, grazie ai collaboratori di giustizia, conoscere le regole e la struttura di Cosa Nostra"''<ref>[http://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/228-cosa-nostra/53381-mario-francese-il-giornalista-dalla-schiena-dritta-che-aveva-svelato-cosa-nostra.html Mario Francese, il giornalista con la schiena dritta che aveva svelato Cosa Nostra], Antimafia Duemila, 26 gennaio 2015</ref>.


Il [[13 dicembre]] [[2002]] la Corte d'Appello di Palermo, nel secondo grado di giudizio, confermò le condanne di primo grado.
==== Cassazione ====
 
Il [[2 dicembre]] [[2003]], in Cassazione, vennero assolti [[Giuseppe Farinella]], [[Giuseppe Calò]] e [[Antonino Geraci]] per ''"non avere commesso il fatto"''. Tutte le altre condanne vennero invece confermate<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/12/03/omicidio-francese-la-cassazione-assolve-tre-boss.html Omicidio Francese, la Cassazione assolve tre boss], la Repubblica, 3 dicembre 2003</ref>.
A queste venne aggiunta la condanna all'ergastolo per [[Bernardo Provenzano]].
 
Nella sentenza si legge: ''"Mario Francese rappresentava un pericolo per la mafia emergente, proprio perché capace di svelarne il suo programma criminale, in un tempo ben lontano da quello in cui è stato successivamente possibile, grazie ai collaboratori di giustizia, conoscere le regole e la struttura di Cosa Nostra"''<ref>http://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/228-cosa-nostra/53381-mario-francese-il-giornalista-dalla-schiena-dritta-che-aveva-svelato-cosa-nostra.html</ref>.
 
=== Cassazione ===
 
Nel [[2003]], in Cassazione, vennero assolti [[Giuseppe Farinella]], [[Giuseppe Calò]] e [[Antonino Geraci]] per ''"non avere commesso il fatto"''. Tutte le altre condanne vennero invece confermate<ref>https://www.marioegiuseppefrancese.it/mario-francese</ref>.


== In memoria di Mario Francese ==
== In memoria di Mario Francese ==
=== La diga Garcia ===
=== La diga Garcia ===
Il [[24 giugno]] del [[2013]], su iniziativa di Legambiente Sicilia, la diga Garcia venne intitolata a Mario Francese.
Il [[24 giugno]] del [[2013]], su iniziativa di Legambiente Sicilia, la diga Garcia venne intitolata a Mario Francese.


Il giorno dell'inaugurazione Giulio Francese, il figlio maggiore di Mario Francese e anch'egli giornalista, disse: ''"La diga Garcia è stata una grande speranza ma anche un bagno di sangue: in questa grande incompiuta che finalmente sarà sbloccata, si è abbeverata la mafia corleonese, la stessa mafia che nel 1979, anno della morte di mio padre, prende il sopravvento e inaugura la stagione degli omicidi eccellenti"''<ref>http://www.ansa.it/legalita/rubriche/cronaca/2013/06/22/Mafia-diga-Garcia-dedicata-cronista-Mario-Francese_8911373.html</ref>.
Il giorno dell'inaugurazione Giulio Francese, il figlio maggiore di Mario Francese e anch'egli giornalista, disse: ''"La diga Garcia è stata una grande speranza ma anche un bagno di sangue: in questa grande incompiuta che finalmente sarà sbloccata, si è abbeverata la mafia corleonese, la stessa mafia che nel 1979, anno della morte di mio padre, prende il sopravvento e inaugura la stagione degli omicidi eccellenti"''<ref>[http://www.ansa.it/legalita/rubriche/cronaca/2013/06/22/Mafia-diga-Garcia-dedicata-cronista-Mario-Francese_8911373.html Mafia: diga Garcia dedicata a cronista Mario Francese], Ansa, 24 giugno 2013</ref>.


=== Il premio Mario Francese ===
=== Il premio Mario Francese ===
 
Dal [[1993]] è stato istituito il premio giornalistico Mario Francese, che dal [[2014]] ha una sezione dedicata alle scuole superiori, lo Spazio Scuola.
Dal [[1993]] è stato istituito il premio giornalistico Mario Francese.
 
Dal [[2014]] il premio Mario Francese ha aperto una sezione anche alle scuole superiori, lo Spazio Scuola.


== Per saperne di più ==
== Per saperne di più ==
=== Libri ===
=== Libri ===
* Francesca Barra, ''Il quarto comandamento. La vera storia di Mario Francese che sfidò la mafia e del figlio Giuseppe che gli rese giustizia'', Milano, Rizzoli, 2011


Francesca Barra, ''Il quarto comandamento. La vera storia di Mario Francese che sfidò la mafia e del figlio Giuseppe che gli rese giustizia'', Rizzoli, 2011.
=== Film ===
Il [[21 gennaio]] [[2018]] è andato in onda per la prima volta, su Canale 5, il film di Michele Alhaique ''"Delitto di Mafia - Mario Francese"''<ref>Il film è disponibile [http://www.video.mediaset.it/video/liberi_sognatori/full/delitto-di-mafia-mario-francese-seconda-puntata_798709.html sul sito di Mediaset]</ref>, che per la prima volta portava sul piccolo schermo la storia del giornalista siciliano.


=== Film ===
== Note ==
<references></references>


Il 21 gennaio 2018 è andato in onda per la prima volta, su Canale 5, il film ''"Delitto di Mafia - Mario Francese"''<ref>http://www.video.mediaset.it/video/liberi_sognatori/full/delitto-di-mafia-mario-francese-seconda-puntata_798709.html</ref>.
== Bibliografia ==
* Archivio Antimafia Duemila
* Michele Alhaique, "Delitto di Mafia - Mario Francese", Film, Canale 5, 21 gennaio 2018
* Sito della Fondazione Mario e Giuseppe Francese


== Note ==
[[Categoria:Giornalisti]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]]

Versione delle 23:15, 12 mar 2018

"Uomini del Colorado, vi saluto e me ne vado."
(tipico saluto di Mario Francese quando salutava la redazione prima di andare via)
Mario Francese

Mario Francese (Siracusa, 6 febbraio 1925 - Palermo 26 gennaio 1979) è stato un giornalista italiano, ucciso da Cosa Nostra dopo essersi occupato di numerose inchieste sugli affari della mafia.

Biografia

Primi anni

Nato a Siracusa, a quindici anni Mario si trasferì a Palermo, dove frequentò prima il liceo classico e poi la Facoltà di Ingegneria.

Negli anni Cinquanta venne assunto all'Ansa come telescriventista e poco dopo, grazie alla sua passione per il giornalismo, riuscì a coronare il suo sogno di scrivere per un giornale divenendo corrispondente de "La Sicilia" di Catania, nella sezione riguardante la cronaca nera e giudiziaria.

Nel 1957 venne assunto alla Regione, come cottimista, con il ruolo di capo ufficio stampa dell'assessorato ai Lavori Pubblici; assunzione che divenne definitiva, però, solo nel 1958. Il 30 ottobre di quell'anno sposò Maria Sagona a Campofiorito, nel corleonese: dalla coppia sarebbero nati poi quattro figli maschi.

Nel 1960 iniziò a lavorare presso il "Giornale di Sicilia" di Palermo, dove gli venne affidata la cronaca giudiziaria. A poco a poco iniziò a farsi strada nel mondo del giornalismo, divenendo sempre più apprezzato, e quando si trovò a dover scegliere tra continuare a lavorare alla Regione o continuare la strada del giornalismo, non ebbe dubbi e scelse quest'ultima strada.

L'intervista a Ninetta Bagarella

Mario Francese e Ninetta Bagarella, il 27 luglio 1971 in Tribunale

Mario Francese fu il primo e unico giornalista a intervistare Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina, il 27 luglio 1971, il giorno in cui si presentò in Tribunale a Palermo per contestare la richiesta di quattro anni di soggiorno obbligato avviata dalla Procura in quanto sospettata di essere stata il collegamento tra l'allora fidanzato, luogotenente di Luciano Leggio, e altri mafiosi. In quell'intervista la giovane Ninetta si difese dalle accuse sostenendo di essere solo una donna innamorata[1].

Le inchieste scomode

Per la sua attenta analisi dei fatti e la sua costante ricerca della verità, il giornalismo di Mario Francese viene considerato uno dei primi esempi di "giornalismo investigativo" di quegli anni. Durante la sua carriera giornalistica si occupò di numerose vicende che mostravano un collegamento tra mafia e istituzioni, contraddistinguendosi per un tratto: era solito fare i nomi e i cognomi. Lo fece sia nel caso della Strage di Ciaculli che in quella di Viale Lazio.

Tra le sue inchieste su mafia e appalti pubblici vi fu quella della Diga Garcia, un'opera della valle del Belice mai completata inserita nel piano di ricostruzione successiva al terremoto del 1968, su cui cominciò a lavorare grazie alle informazioni del Colonnello dei Carabinieri Giuseppe Russo; nonostante l'omicidio di quest'ultimo il 1977, quell'anno Francese pubblicò sul "Giornale di Sicilia" un'inchiesta in sei puntate riguardante gli appalti della Diga, collegando la morte del colonnello proprio alle indagini mafia-appalti. Scrisse il 19 ottobre 1978: "Russo ucciso per ordine dei corleonesi. Richiesto forse un mandato di cattura per Leoluca Bagarella. L’eliminazione del colonnello sarebbe stata decisa per le indagini sui subappalti della diga Garcia."[2]

Poco dopo, il caporedattore Lucio Galluzzo subì un attentato a danno della sua abitazione e anche il direttore Lino Rizzi ritrovò la sua auto danneggiata. Dà lì a poco, Galluzzo lasciò il giornale, consigliando a Francese di fare lo stesso, ma questi decise di rimanere a Palermo e continuare con le sue inchieste[3].

L'omicidio

Mario Francese fu assassinato davanti la sua abitazione la sera del 26 gennaio 1979, di ritorno dalla redazione del giornale.

Il processo

L'omicidio di Mario Francese venne inizialmente archiviato. Solo grazie alla caparbietà e insistenza del figlio di Mario, Giuseppe, che raccolse nuove indizi di prove cercando tra le carte del padre, il caso venne riaperto.

Il 10 maggio 2000 iniziò il processo, svoltosi con rito abbreviato, e l'11 aprile 2001 vennero condannati a 30 anni Totò Riina, Francesco Madonia, l'esecutore materiale Leoluca Bagarella, Antonino Geraci, Giuseppe Calò, Michele Greco e Giuseppe Farinella.

Nella sentenza veniva scritto a proposito di Mario Francese: "una straordinaria capacità di operare collegamenti fra i fatti di cronaca più significativi, di interpretarli con coraggiosa intelligenza, e di tracciare così una ricostruzione di eccezionale chiarezza e credibilità sulle linee evolutive di Cosa Nostra, in una fase storica in cui oltre a emergere le penetranti e diffuse infiltrazioni mafiose nel mondo degli appalti e dell'economia, iniziava a delinearsi la strategia di attacco di Cosa Nostra alle istituzioni"[4].

Nonostante la vittoria giudiziaria, Giuseppe Francese si tolse la vita nella notte tra il 2 e il 3 settembre 2002.

Ulteriori gradi di giudizio

Appello

Il 13 dicembre 2002 la Corte d'Appello di Palermo confermò le condanne di primo grado, condannando tuttavia all'ergastolo anche Bernardo Provenzano.

Nella sentenza si legge: "Mario Francese rappresentava un pericolo per la mafia emergente, proprio perché capace di svelarne il suo programma criminale, in un tempo ben lontano da quello in cui è stato successivamente possibile, grazie ai collaboratori di giustizia, conoscere le regole e la struttura di Cosa Nostra"[5].

Cassazione

Il 2 dicembre 2003, in Cassazione, vennero assolti Giuseppe Farinella, Giuseppe Calò e Antonino Geraci per "non avere commesso il fatto". Tutte le altre condanne vennero invece confermate[6].

In memoria di Mario Francese

La diga Garcia

Il 24 giugno del 2013, su iniziativa di Legambiente Sicilia, la diga Garcia venne intitolata a Mario Francese.

Il giorno dell'inaugurazione Giulio Francese, il figlio maggiore di Mario Francese e anch'egli giornalista, disse: "La diga Garcia è stata una grande speranza ma anche un bagno di sangue: in questa grande incompiuta che finalmente sarà sbloccata, si è abbeverata la mafia corleonese, la stessa mafia che nel 1979, anno della morte di mio padre, prende il sopravvento e inaugura la stagione degli omicidi eccellenti"[7].

Il premio Mario Francese

Dal 1993 è stato istituito il premio giornalistico Mario Francese, che dal 2014 ha una sezione dedicata alle scuole superiori, lo Spazio Scuola.

Per saperne di più

Libri

  • Francesca Barra, Il quarto comandamento. La vera storia di Mario Francese che sfidò la mafia e del figlio Giuseppe che gli rese giustizia, Milano, Rizzoli, 2011

Film

Il 21 gennaio 2018 è andato in onda per la prima volta, su Canale 5, il film di Michele Alhaique "Delitto di Mafia - Mario Francese"[8], che per la prima volta portava sul piccolo schermo la storia del giornalista siciliano.

Note

  1. Mario Francese, "Io Mafiosa? Sono solo una donna innamorata", il Giornale di Sicilia, 27 luglio 1971
  2. Citato in Davide de Bari, Mario Francese, il giornalista che scoprì gli affari di Cosa nostra, Antimafia Duemila, 28 gennaio 2018
  3. Citato in "Delitto di Mafia - Mario Francese"
  4. Lorenzo Baldo, Mario Francese: verità ufficiali e puzzle infiniti, Antimafia Duemila, 22 gennaio 2018
  5. Mario Francese, il giornalista con la schiena dritta che aveva svelato Cosa Nostra, Antimafia Duemila, 26 gennaio 2015
  6. Omicidio Francese, la Cassazione assolve tre boss, la Repubblica, 3 dicembre 2003
  7. Mafia: diga Garcia dedicata a cronista Mario Francese, Ansa, 24 giugno 2013
  8. Il film è disponibile sul sito di Mediaset

Bibliografia

  • Archivio Antimafia Duemila
  • Michele Alhaique, "Delitto di Mafia - Mario Francese", Film, Canale 5, 21 gennaio 2018
  • Sito della Fondazione Mario e Giuseppe Francese