Salvatore Contorno

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Salvatore "Totuccio" Contorno

Carriera in Cosa nostra

Ingresso nell'organizzazione

Slavatore Contorno entrò a far parte di Cosa nostra nel 1975. Contorno aveva un'attività commerciale legata alla pastorizia e conosceva molti mafiosi che operavano nel traffico di sigarette e poi di eroina. Mimmo Teresi aveva portato Contorno in un suo negozio (si occupava di commercio all'ingrosso di frigoriferi), dove incontrarono Stefano Bontade insieme ad altri uomini d'onore che procedettero all'iniziazione. I mafiosi presenti erano: Mimmo Teresi, Stefano Bontade, i fratelli Pullarà, i fratelli Federico e Pietro Loiacono.

Il pentimento

In seguito al pentimento, furono uccisi alcuni familiari di Salvatore Contorno. Ad esempio furono uccisi Gaetano Mandalà, fratello della suocera di Contorno, Salvatore Corsino, cognato di sua suocera, e suo zio. Secondo Contorno questi omicidi furono eseguiti da Pino "Scarpuzzedda" Greco, dato che avvennero tutti in zone di competenza di Michele Greco.

Maxiprocesso

Le dichiarazioni di Salavatore Contorno portarono all'arresto di 160 mafiosi.

Dichiarazioni

Slavatore Contorno esordì affermando che non era lui ad essere infame, ma gli altri mafiosi che avevano portato allo stravolgimento del codice d'onore di Cosa nostra, costringendolo a compiere atti di cui si vergognava. La dichiarazione fu accolta da urla e insulti da parte dei mafiosi nelle gabbie. Contorno continuò poi dicendo che non aveva paura di morire, dato che la sua famiglia era già sistemata, ma anzi era intenzionato a dire tutto ciò che sapeva su Cosa nostra. Parlando della sua iniziazione Contorno illustrò le varie fasi: prima il giuramento di non guardare mai la donna di un uomo d'onore e di non tradire mai l'organizzazione. Dopo aver punto un dito con un ago, bruciando una santina in mano, giurò che le sue carni sarebbero bruciate come quella santina se non avesse tenuto fede al giuramento.

Per un'analisi completa si veda Affiliazione

Parlando dell'organizzazione, Contorno individuò l'ingresso nel traffico di droga come discrimine tra la vecchia e la nuova Cosa nostra. L'organizzazione che un tempo aiutava i poveri e i cittadini, a suo dire, con l'avvento dell'eroina si era trasformata in un mostro in cui ciascuno pensava solo al proprio guadagno. La visione è chiaramente semplicistica e ha il chiaro scopo di discolparsi in quanto membro di Cosa nostra. In realtà, la mafia di qualsiasi epoca non è altro che un sistema di vessazione, spesso mascherato da associazione protettrice dei più deboli.

Contorno fece riferimento anche ai 4 fedeli di Stefano Bontade che erano stati uccisi, mentre lui era l'unico superstite.

Illustrò poi la composizione della Cupola o Commissione di Cosa nostra:

L'elenco di Contorno si rivela però corretto solo parzialmente. Per l'elenco completo si veda Commissione di Cosa nostra