https://www.wikimafia.it/w/api.php?action=feedcontributions&user=Fedecav&feedformat=atomWikiMafia - Contributi dell'utente [it]2024-03-28T18:03:05ZContributi dell'utenteMediaWiki 1.40.1https://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Rodolfo_Pacilio&diff=8385Rodolfo Pacilio2020-04-02T09:50:40Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Rodolfo Pacilio''' (N.D. - Sant’Antimo, 31 ottobre 2006) è stato un imprenditore, vittima innocente di Camorra. == Biografia == Laureato con..."</p>
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<br />
'''Rodolfo Pacilio''' (N.D. - Sant’Antimo, [[31 ottobre]] [[2006]]) è stato un imprenditore, vittima innocente di [[Camorra]].<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Laureato con il massimo dei voti in Economia e Commercio, Rodolfo era padre di tre figli e titolare di una ditta che produceva e vendeva giochi per bambini. <br />
<br />
Era figlio di un imprenditore, un tempo con circa mille dipendenti, noto per essere stato uno dei pochi ad avere il coraggio di denunciare i suoi estorsori nel periodo in cui pagava una tangente di quaranta milioni al mese per la costruzione di un importante edificio a Napoli. Per quella denuncia il boss fu condannato ad 11 anni di reclusione.<br />
<br />
== L’omicidio ==<br />
La sera del 31 ottobre 2006 Rodolfo fu ucciso da da una decina di colpi di pistola da due uomini in sella ad uno scooter. <br />
<br />
== Indagini e processi ==<br />
L’omicidio del figlio Rodolfo Pacilio venne ricollegato, dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, o ad una vendetta del clan denunciato al tempo dal padre o al rifiuto di pagare a sua volta tangenti o di sottomettersi ai valori delinquenziali della camorra. <br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
*Adnkronos, ''[http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2006/11/23/Cronaca/NAPOLI-CIRO-PACILIO-RODOLFO-VITTIMA-INNOCENTE-DELLA-CAMORRA_124834.php, Napoli: Ciro Pacilio, Rodolfo vittima innocente della Camorra]'', 26 novembre 2006<br />
<br />
[[Categoria:Imprenditori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Camorra]] [[Categoria:Morti il 31 ottobre]] [[Categoria:Morti nel 2006]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Fortunato_La_Rosa&diff=8384Fortunato La Rosa2020-04-02T09:50:04Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Fortunato La Rosa''' (N.D. - Canolo, 8 settembre 2005) è stato un medico in pensione, vittima di 'ndrangheta. == Biografia == Sposato con Vivia..."</p>
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<br />
'''Fortunato La Rosa''' (N.D. - Canolo, [[8 settembre]] [[2005]]) è stato un medico in pensione, vittima di [['ndrangheta]].<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Sposato con Viviana Balletta, da medico oculista aveva diretto il reparto di oculistica dell’ospedale di Locri. Dopo aver raggiunto la pensione, decise di occuparsi dei propri terreni di sua proprietà nel comune di Canolo, in provincia di Reggio Calabria. <br />
<br />
I terreni erano rimasti incolti per anni e furono spesso utilizzati per portare al pascolo mandrie di “vacche sacre” da parte di soggetti terzi. Le stesse “vacche sacre” continuarono a invadere i terreni di Albanese anche successivamente quando egli iniziò a coltivare nuovamente i terreni, danneggiando le colture. Il medico si rivolse allora ai carabinieri che identificarono il proprietario delle mucche.<br />
<br />
== L’omicidio ==<br />
La Rosa venne ucciso poco dopo la denuncia con tre colpi di fucile mentre era a bordo della sua auto e si stava dirigendo a Canolo. <br />
<br />
== Indagini e processi ==<br />
Nel 2015 i carabinieri di Locri arrestarono Giuseppe Raso di 74 anni, già ai domiciliari per altri reati e il cognato Domenico FIlippone, considerati i mandanti dell’omicidio. <br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
*Carlo Macrì<br />
''[https://www.corriere.it/cronache/15_marzo_27/delitto-rosa-l-oculista-fu-ucciso-una-parola-troppo-9cdd3cce-d474-11e4-831f-650093316b0e.shtml, Delitto La Rosa: l’oculista fu ucciso per una parola di troppo]'', Corriere della Sera, 27 marzo 2015<br />
<br />
[[Categoria:Medici]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Morti l’8 settembre]] [[Categoria:Morti nel 2005]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Emilio_Albanese&diff=8383Emilio Albanese2020-04-02T09:47:42Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Emilio Albanese''' (N.D. - Napoli, 3 maggio 2005) è stato un ingegnere in pensione, vittima di Camorra. == Biografia == Fu un ingegnere dell’..."</p>
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<br />
'''Emilio Albanese''' (N.D. - Napoli, [[3 maggio]] [[2005]]) è stato un ingegnere in pensione, vittima di [[Camorra]].<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Fu un ingegnere dell’Alenia, consuocero del premio Nobel Dario Fo.<br />
<br />
== L’omicidio ==<br />
Il delitto avvenne lungo una strada trafficata alle ore 10:30 di mattina, nell’androne del civico 89 di via Santa Maria di Costantinopoli, nel centro storico di Napoli. L’ingegnere Albanese aveva da poco ritirato dalla Bnl di via Toledo 3.300 euro in contanti. Secondo gli investigatori, fu vittima di una rapina attuata con la tecnica del cosiddetto “filo di banca”: un complice all’interno della banca assistette all’operazione di prelievo, segnalando l’obiettivo ai rapinatori. Per quella rapina non furono mai individuati i responsabili. <br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
*Irene De Arcangelis, <br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/05/04/urlo-della-figlia-eleonora-qui-non.html L’urlo della figlia Eleonora 'Qui non si può più vivere’]'', la Repubblica, 4 maggio 2005<br />
<br />
[[Categoria:Ingegneri]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Camorra]] [[Categoria:Morti il 3 maggio]] [[Categoria:Morti nel 2005]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Pepe_Tunevic&diff=8382Pepe Tunevic2020-04-02T09:46:48Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Pepe Tunevic''' (N.D. - Bovalino, 26 giugno 2005) è stato un cittadino slavo, vittima di 'ndrangheta. == Biografia == Venne ucciso a Bovalino,..."</p>
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'''Pepe Tunevic''' (N.D. - Bovalino, [[26 giugno]] [[2005]]) è stato un cittadino slavo, vittima di [['ndrangheta]].<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Venne ucciso a Bovalino, nella zona dove si svolgeva il mercato settimanale ove si era recato per vendere ai commercianti ambulanti delle miniature in legno di sua produzione. Al momento dell’omicidio era in compagnia di uno dei figli; due uomini gli si avvicinarono per parlare quando uno dei due impugnò una pistola e uccise Tunevic. <br />
Nonostante la presenza di numerose persone, non vi furono testimoni ad eccezione del figlio che dichiarò che gli autori del delitto fuggirono a bordo di un ciclomotore. <br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
''[https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/italia/35548/slavo-ucciso-davanti-al-figlio-nella-locride.html Slavo ucciso davanti al figlio nella Locride]'', la Gazzetta del Mezzogiorno, 25 Giugno 2005<br />
<br />
[[Categoria:Commercianti]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Morti il 26 giugno]] [[Categoria:Morti nel 2005]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Gianluca_Congiusta&diff=8381Gianluca Congiusta2020-04-02T09:46:14Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Gianluca Congiusta''' (Siderno, 19 dicembre 1973 - Siderno, 24 maggio 2005) è stato un giovane calabrese, vittima innocente di 'ndrangheta..."</p>
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<br />
'''Gianluca Congiusta''' (Siderno, [[19 dicembre]] [[1973]] - Siderno, [[24 maggio]] [[2005]]) è stato un giovane calabrese, vittima innocente di [['ndrangheta]].<br />
<br />
== Biografia ==<br />
=== Primi anni ===<br />
Figlio di [[Mario Congiusta]] e Donatella Catalano, Gianluca aveva due sorelle, Roberta e Alessandra. Finita la scuola dell’obbligo, si iscrisse all’Istituto Tecnico per il Turismo, dando una mano nel negozio di elettrodomestici del padre nel tempo libero. L’ultimo anno delle superiori venne colpito da un tumore, da cui si riprese grazie alle cure ricevute a Bologna. Andava spesso all’estero per studiare le lingue straniere.<br />
<br />
Dopo aver conseguito diploma di Operatore Turistico e aver seguito uno stage a Roma presso un importante Tour Operator, si iscrisse all’università di Messina alla facoltà di Economia e Commercio, studi che non portò a termine dopo aver iniziato a lavorare.<br />
<br />
=== L’omicidio ===<br />
Il [[24 maggio]] [[2005]] Gianluca era al volante della sua auto, quando venne freddato da un killer con tre colpi di lupara: morendo sul colpo.<br />
<br />
== Il processo ==<br />
Nel 2007 scattò l’inchiesta “Lettera morta”, coordinata dal pm Antonio De Bernardo, giunta a processo il [[7 marzo]] [[2008]] davanti alla Corte d’Assise di Locri contro la ‘ndrina dei Costa di Siderno, con la costituzione di parte civile anche della Regione Calabria, della Provincia di Reggio Calabria, dell’Associazione dei Comuni della Locride e di Confindustria Calabria. <br />
<br />
In primo grado il boss Tommaso Costa venne dichiarato colpevole, ma la decisione della Corte di Cassazione del 2018 lo assolve dall’accusa di omicidio 'per non aver commesso il fatto’. <br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
*''[https://www.gianlucacongiusta.org Sito Web Gianluca Congiusta]''<br />
*Lucio Musolino, ''‘Ndrangheta, omicidio Congiusta senza colpevoli: Cassazione annulla l’ergastolo al boss Tommaso Costa'', Il Fatto Quotidiano, 20 aprile 2018<br />
<br />
[[Categoria:Commercianti]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Nati il 19 dicembre]] [[Categoria:Nati nel 1973]] [[Categoria:Morti il 19 dicembre]] [[Categoria:Morti nel 2005]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Daniele_Polimeni&diff=8380Daniele Polimeni2020-04-02T09:45:16Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Daniele Polimeni''' (N.D. - Favazzina, 30 marzo 2005) è stato un ragazzo calabrese, vittima innocente di 'ndrangheta. == Biografia == Daniele v..."</p>
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'''Daniele Polimeni''' (N.D. - Favazzina, [[30 marzo]] [[2005]]) è stato un ragazzo calabrese, vittima innocente di [['ndrangheta]].<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Daniele viveva con la madre nel quartiere di Santa Caterina a Reggio Calabria. Grande tifoso della Reggina, la squadra della città, non ebbe un’infanzia facile e fu denunciato alcune volte alla Polizia di Stato.<br />
<br />
== L’omicidio ==<br />
Il 30 marzo del 2005 Daniele Polimeni aveva un appuntamento a Favazzina di Scilla, in provincia di Reggio Calabria. Qui venne ucciso a colpi di pistola, denudato e il suo corpo in seguito bruciato. La sua auto venne ritrova a sua volta bruciata nei pressi del quartiere San Gregorio di Reggio e verosimilmente il killer, dopo l’omicidio, si mise alla guida dell’auto della vittima per poi abbandonarla e darla alle fiamme. <br />
<br />
== Indagini e processi ==<br />
Riguardo all’omicidio non furono mai individuati mandanti nè esecutori materiali, ma il movente dell’omicidio, secondo le indagini fu da collegare ad una vendetta maturata negli ambienti della microcriminalità reggina. <br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Morti il 30 marzo]] [[Categoria:Morti nel 2005]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]<br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
*Antonio Paviglianiti,<br />
''[https://urbanpost.it/vittime-dimenticate-daniele-polimeni-barbaro-assassinio-12-anni-senza-verita/ Vittime Dimenticate, Daniele Polimeni e il barbaro assassinio: 12 anni senza verità]'' URBANPOST, 30 marzo 2017</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Giovanni_Dom%C3%A8&diff=7967Giovanni Domè2020-03-19T12:28:52Z<p>Fedecav: Creata pagina con " {{espandere}} '''Giovanni Domé''' (N.D.– Palermo, 10 dicembre 1969) è stato un custode di catenieri edili, vittima di innocente della Strage di Viale Lazio...."</p>
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'''Giovanni Domé''' (N.D.– Palermo, [[10 dicembre]] [[1969]]) è stato un custode di catenieri edili, vittima di innocente della [[Strage di Viale Lazio]].<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Nel 1969 Giovanni Domé era sposato e la sua famiglia era composta dalla moglie e cinque figli maschi, il più grande, Ferdinando, all’epoca della morte del padre aveva dieci anni, il più piccolo aveva di diciotto mesi. Fu una vittima innocente della [[Strage di Viale Lazio]]. Il commando durante la fuga abbandonò alcune armi da fuoco perché dovette caricare il corpo senza vita di Calogero Bagarella in auto, e un fucile fu abbandonato proprio vicino al corpo di Giovanni Domé. Questo portò per lungo tempo la stampa ad affermare che Giovanni Domé fosse un mafioso, accusa naturalmente infondata.<br />
== Bibliografia ==<br />
*Salvo Palazzolo ‘’[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/29/strage-di-viale-lazio-ergastolo-riina-provenzano.html]’’, la Repubblica, 29 aprile 2009<br />
*Ferdinando Domè ‘’[https://mafie.blogautore.repubblica.it/2019/05/14/3125/]’’, la Repubblica, 14 maggio 2019<br />
<br />
[[Categoria:Lavoratori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Morti il 10 dicembre]] [[Categoria:Morti nel 1969]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Saverio_Purita&diff=7841Saverio Purita2020-03-18T11:16:19Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Saverio Purita''' ( N.D. - Vibo Valentia, 23 febbraio 1990) è stato un bambino di undici anni ucciso dalla ‘ndrangheta. == Biografia == La..."</p>
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'''Saverio Purita''' ( N.D. - Vibo Valentia, [[23 febbraio]] [[1990]]) è stato un bambino di undici anni ucciso dalla [[‘ndrangheta]].<br />
<br />
<br />
== Biografia ==<br />
<br />
La sera del 23 febbraio 1990 Saverio Purita scompare mentre era nel centro della sua cittadina a giocare. Cinque giorni dopo, il 27 febbraio 1990, il suo corpo bruciato viene ritrovato in una pineta nella zona Mezzapraia di Curinga. <br />
Difficile non pensare alla morte di Nicola Purita, padre di Saverio, il quale partì da Vibo Valentia a Milano, dove era diventato un facoltoso imprenditore edile, prima di venire coinvolto in diverse inchieste di mafia. Al suo rientro a Vibo Valentia, nell’ottobre del 1982, venne ucciso con un colpo di pistola alla testa e poi dato alle fiamme insieme ad una Mercedes abbandonata nella zona di Francisca. <br />
Riguardo all’omicidio di Saverio Purita non si conoscono gli esecutori, nè gli eventuali mandanti.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Minori Vittime di mafia]] [[Categoria:Bambini Vittime di mafia]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Morti il 23 febbraio]] [[Categoria:Morti nel 1990]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Giovanni_Trecroci&diff=7840Giovanni Trecroci2020-03-18T11:15:47Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Giovanni Trecroci''' (N.D. – Villa San Giovanni, 7 febbraio 1990) è stato un politico italiano ucciso dalla ‘ndrangheta. == Biografia ==..."</p>
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'''Giovanni Trecroci''' (N.D. – Villa San Giovanni, [[7 febbraio]] [[1990]]) è stato un politico italiano ucciso dalla [[‘ndrangheta]].<br />
<br />
<br />
== Biografia ==<br />
<br />
Giovanni Trecroci fu insegnante di lettere che iniziò la propria carriera politica nella Democrazia Cristiana fino a divenire il vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici nel comune di Villa san Giovanni (RC). La sera dell’omicidio aveva appena finito di discutere in consiglio comunale di una serie di pratiche urbanistiche quando fu raggiunto da diversi colpi di pistola vicino casa a Cannitello, frazione di Villa San Giovanni. Per questo motivo gli inquirenti individuarono il movente del delitto nell’attività amministrativa della vittima. Erano ormai prossimi i lavori per la metanizzazione di Villa San Giovanni e di altri dodici comuni limitrofi. A detta degli inquirenti è probabile che Trecroci non abbia voluto subire o accettare condizionamenti esterni sull’organizzazione degli appalti in tale ambito. Lasciò in vita un bambino, Giuseppe e la moglie, Annamaria Cassone, in attesa del seconda figlia, Stefania, nata pochi mesi dopo l’omicidio. <br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
<br />
*Enzo Laganà, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,0894_01_1990_0033_0008_25572749/]'', 9 febbraio 1990<br />
<br />
[[Categoria:Politici]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di ‘ndrangheta]] [[Categoria:Morti il 7 febbraio]] [[Categoria:Morti nel 1990]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Andrea_Bonforte&diff=7839Andrea Bonforte2020-03-18T11:15:09Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Andrea Bonforte''' (N.D., 1975 – Catona, 2 gennaio 1990) è stato un ragazzo di quindici anni, ucciso dalla ‘ndrangheta. == Biografia =..."</p>
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<br />
'''Andrea Bonforte''' (N.D., [[1975]] – Catona, [[2 gennaio]] [[1990]]) è stato un ragazzo di quindici anni, ucciso dalla [[‘ndrangheta]].<br />
<br />
<br />
== Biografia ==<br />
<br />
Al momento dell’omicidio era insieme al padre, Giuseppe Bonforte e al fratello Domenico presso il forno di famiglia, nella frazione marina di Catona (RC). Andrea morì sul colpo mentre il padre Giuseppe, fu ferito in modo grave e morì il successivo 23 gennaio, ricoverato agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria; poco dopo morì anche il fratello Giovanni, vero obiettivo dell’agguato. Giovanni Bonforte infatti alla sola età di ventidue anni era già il killer della cosca Imerti, capeggiata da Nino Imerti detto ‘nano feroce’. <br />
L’omicidio di Andrea Bonforte si può infatti inquadrare in quella che viene definita la seconda guerra di [[‘ndrangheta]], scoppiata tra il [[1985]] e il [[1991]] tra le‘ndrine calabresi degli Imerti-Serraino-Condello e dei De Stefano-Libri-Tegano e che ha ridefinito la struttura e gerarchia organizzativa della criminalità organizzata calabrese.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Minori Vittime di mafia]] [[Categoria:Vittime di ‘ndrangheta]] [[Categoria:Morti il 2 gennaio]] [[Categoria:Morti nel 1990]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Francesco_Vecchio&diff=7838Francesco Vecchio2020-03-18T11:14:41Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Francesco Vecchio''' (N.D. – Catania, 31 ottobre 1990) è stato Diretto del Personale dell’Acciaieria Megara in Sicilia, vittima di Cosa Nostra..."</p>
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'''Francesco Vecchio''' (N.D. – Catania, [[31 ottobre]] [[1990]]) è stato Diretto del Personale dell’Acciaieria Megara in Sicilia, vittima di [[Cosa Nostra]].<br />
<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Francesco Vecchio fu il Direttore del Personale dell’Acciaieria Megara, la più grande industria siderurgica della Sicilia. Nell’agosto del 1990 egli prese la gestione dei rapporti dell’acciaieria con le maestranze e lle aziende dell’indotto. A seguito di alcuni controlli, Vecchio decise di estendere ai dipendenti delle aziende esterne le modalità di controllo delle presenze al lavoro già in uso per i dipendenti dell’Acciaieria della Megara. Poco dopo iniziarono le minacce telefoniche e le intimidazioni in azienda. Nella sera del 31 ottobre 1990 venne ucciso mentre insieme ad [[Alessandro Rovetta]], appena uscito dallo stabilimento, mentre si dirigeva in compagnia del collega verso Catania. Le indagini sul suo omicidio furono indirizzate sia sul versante del possibile interesse della mafia al finanziamento regionale e acquisizione del controllo dell’azienda, sia su quello del mutato approccio alla gestione dei rapporti con le ditte e le maestranze dell’indotto, ma ancora oggi non si conoscono gli esecutori nè i mandanti.<br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
<br />
*Davide Banfo ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/11/01/inseguiti-massacrati-colpi-di-mitra.html''], 01 novembre 1990<br />
<br />
[[Categoria:Lavoratori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Morti il 31 ottobre]] [[Categoria:Morti nel 1990]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Alessandro_Rovetta&diff=7837Alessandro Rovetta2020-03-18T11:13:57Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Alessandro Rovetta''' (N.D. –, 31 ottobre 1990) è stato Amministratore Delegato dell’Acciaieria Megara a Catania, ucciso da Cosa Nostra. =..."</p>
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<br />
'''Alessandro Rovetta''' (N.D. –, [[31 ottobre]] [[1990]]) è stato Amministratore Delegato dell’Acciaieria Megara a Catania, ucciso da [[Cosa Nostra]].<br />
<br />
<br />
== Biografia ==<br />
<br />
Alessandro Rovetta fu il Amministratore Delegato dell’Acciaieria Megara, la più grande industria siderurgica della Sicilia con sede a Catania. Il 31 ottobre del 1990 fu ucciso con [[Francesco Vecchio]], Direttore del Personale della medesima acciaieria con colpi di pistola e mitraglietta mentre, usciti dallo stabilimento, si dirigevano verso il centro di Catania. Le indagini sugli omicidi furono indirizzate sia sul versante del possibile interesse della mafia al finanziamento regionale e acquisizione del controllo dell’azienda, sia su quello del mutato approccio alla gestione dei rapporti con le ditte e le maestranze dell’indotto, ma ancora oggi non si conoscono gli esecutore nè i mandanti.<br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
<br />
*Davide Banfo ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/11/01/inseguiti-massacrati-colpi-di-mitra.html]'', 01 novembre 1990<br />
<br />
[[Categoria:Lavoratori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Morti il 31 ottobre]] [[Categoria:Morti nel 1990]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Antonino_Marino&diff=7836Antonino Marino2020-03-18T11:13:21Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Antonino Marino''' (San Lorenzo, 5 ottobre 1957 – Bovalino, 9 settembre 1990) è stato un carabiniere italiano, vittima di 'ndrangheta...."</p>
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<br />
'''Antonino Marino''' (San Lorenzo, [[5 ottobre]] [[1957]] – Bovalino, [[9 settembre]] [[1990]]) è stato un carabiniere italiano, vittima di [['ndrangheta]].<br />
<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Antonino Marino entrò nell’Arma dei Carabinieri nel 1975, impegnandosi principalmente in attività di contrasto alla [[‘ndrangheta]]. Operò in svariate città: Platì, Bovalino Superiore, Benestare, Careri, Natile Vecchio, Natile Nuovo dove svolse numerose indagini su traffici illeciti e sequestri di persona. <br />
<br />
== L’omicidio ==<br />
<br />
Nel 1988 si sposò con una donna della Locride e fu trasferito a San Ferdinando di Rosarno poichè il regolamento dell’Arma obbligava in questo casi il cambio di luogo di servizio. La sera del 9 settembre 1990, il Brigadiere, mentre si trovava a Bovalino Superiore con la propria famiglia in occasione della festa dell’Immacolata, fu avvicinato da un killer che, approfittando dell’esecuzione di uno spettacolo pirotecnico dovuto ai festeggiamenti, lo uccise con dei colpi di arma da fuoco e si diede poi alla fuga. Nell’agguato furono feriti anche la moglie incinta Rosetta Vittori Dama e il figlio Francesco Marino di un anno.<br />
<br />
== Le condanne ==<br />
<br />
Sull’omicidio di Antonino Marino per molti anni non si riuscì ad addivenire a delle conclusioni investigative fino a quando il pentito di mafia Antonino Cuzzola raccontò agli investigatori che fu la famiglia Barbaro-Papalia ad ordinare l’uccisione del carabiniere, per vendicarsi dell’attività investigativa avviata dallo stesso sulle cosce presenti nel territorio. Nonostante ciò nel 2011 venne pronunciata una sentenza di assoluzione con formula piena per tutti gli imputati. Dopo un complesso iter giudiziario solo molti anni dopo la Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria pronunciò una sentenza di condanna a trent’anni di reclusione per Francesco Barbaro, ritenuto l’esecutore materiale e per Antonino Papalia, di ormai settantacinque anni, ritenuto il mandante dell’omicidio di Antonino Marino. <br />
<br />
== La memoria ==<br />
Il 2 settembre 1993 fu conferita al Brigadiere Marino la Medaglia d’oro al valor civile. <br />
L’11 febbraio 1993 il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri conferì al Brigadiere Antonino Marino un Encomio solenne e il 25 maggio 2010 a Bovalino (RC) è stata intitolata una piazza in suo onore.<br />
Il 1° ottobre 2011 è stata intitolata a suo nome la nuova caserma dei carabinieri di Platì.<br />
<br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
<br />
*Ministero dell’interno, ''[https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/antonino_marino_biografia.pdf’’] <br />
<br />
[[Categoria:Carabinieri]] [[Categoria:Forze dell'Ordine]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di ‘ndrangheta]] [[Categoria:Nati il 5 ottobre gennaio]] [[Categoria:Nati nel 1957]] [[Categoria:Morti il 9 settembre]] [[Categoria:Morti nel 1990]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Giovanni_Bonsignore&diff=7835Giovanni Bonsignore2020-03-18T11:12:21Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Giovanni Bonsignore''' (Palermo, 10 gennaio 1931 – Palermo, 9 maggio 1990) è stato un funzionario italiano, dipendente della Regione Sicil..."</p>
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<br />
'''Giovanni Bonsignore''' (Palermo, [[10 gennaio]] [[1931]] – Palermo, [[9 maggio]] [[1990]]) è stato un funzionario italiano, dipendente della Regione Sicilia, assassinato da un sicario assoldato da Antonino Velio Sprio, anch'egli impiegato alla stessa regione.<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Giovanni Bonsignore fu un dirigente superiore dell’assessorato regionale della cooperazione, del commercio e della pesca della Regione Sicilia. Non diede mai adito a direttive che contrastassero con le disposizioni legislative e per questo motivo era stato trasferito da un ramo all’altro dell’amministrazione siciliana. Da dirigente dell’assessorato alla Cooperazione aveva ostacolato la creazione del consorzio agroalimentare, un organismo costato miliardi di lire, recuperati da capitoli di bilancio che egli sosteneva fossero destinati ad altre spese. Giovanni Bonsignore aveva preparato una relazione dettagliata nella quale sosteneva che secondo le leggi regionali e statali in vigore, il finanziamento predisposto dalla Regione Sicilia di circa 38 miliardi era illegittimo.<br />
<br />
== L’omicidio ==<br />
Giovanni Bonsignore era uno degli ispettori che avevano condotto l’inchiesta amministrativa, risalente al 1982, riguardante un finanziamento irregolare alla cooperativa “Il Gattopardo” di Palma di Montechiaro, di cui Antonino Velio Sprio, suo collega in Regione Sicilia ne era il vicepresidente. La cooperativa in oggetto aveva attirato le attenzioni della Procura di Agrigento per collegamenti con le famiglie mafiose degli Allegro e dei Ribisi. L’inchiesta portò ad accertare che Antonino Velio Sprio era inserito nel comitato tecnico incaricato di istruire le pratiche sui contribuiti. Il rapporto amministrativo degli ispettori si concluse con una denuncia alla magistratura: Antonino Velio Sprio fu condannato per truffa proprio per effetto dell’inchiesta portata avanti da Bonsignore che portò, il 30 aprile 1990, alla pronuncia della condanna definitiva in Cassazione.<br />
Il successivo 9 maggio 1990 Bonsignore venne ucciso. L’assassino fu il pregiudicato palermitano Ignazio Giliberti, che nel 1999 confesserò di essere stato incaricato da Antonino Velio Sprio dietro pagamento di una somma di denaro. Fu assassinato il 9 maggio 1990 alle 8:30 a Palermo in Via Alessio Di Giovanni, appena uscito da casa.<br />
<br />
== La memoria ==<br />
Nel 1991 fu insignito della medaglia d’oro al valore civile e alla memoria.<br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
*Amelia Crisantino ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/11/20/cinque-delitti-di-sprio-impiegato-serial.html]’’, la Repubblica, 20 novembre 2008<br />
[[Categoria:Politici]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Nati il 10 gennaio]] [[Categoria:Nati nel 1931]] [[Categoria:Morti il 9 maggio]] [[Categoria:Morti nel 1990]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Giuseppe_Tragna&diff=7834Giuseppe Tragna2020-03-18T11:11:00Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Giuseppe Tragna''' (N.D.- San Leone 18 luglio 1990) è stato un banchiere italiano vittima della Stidda. == Biografia == Sposato, padre di due f..."</p>
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'''Giuseppe Tragna''' (N.D.- San Leone [[18 luglio]] [[1990]]) è stato un banchiere italiano vittima della [[Stidda]].<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Sposato, padre di due figli, Giuseppe Tragna era il Direttore dell’Agenzia 2 della Banca Popolare Sant’Angelo di Agrigento.<br />
Egli fu ucciso il 18 luglio del 1990 in via Gela, a San Leone all’età di 49 anni davanti alla propria abitazione con due colpi di pistola.<br />
Sull’omicidio di Giuseppe Tragna vi furono inizialmente numerosi depistaggi che hanno tentato di derubricare la vicenda a questioni di tipo personale. Non sono stati ben individuati i mandanti e solo anni dopo, grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, si accertò che l’esecuzione fu realizzata a causa dell’attività lavorativa dell’uomo che individuò alcuni assegni trafugati e denunciò.<br />
<br />
[[Categoria:Lavoratori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Stidda]] [[Categoria:Morti il 18 luglio]] [[Categoria:Morti nel 1990]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Emanuele_Piazza&diff=7833Emanuele Piazza2020-03-18T11:10:21Z<p>Fedecav: </p>
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'''Emanuele Piazza''' (Palermo, [[8 dicembre]] [[1960]] – Capaci, [[16 marzo]] [[1990]]) è stato un poliziotto e agente segreto italiano ucciso da [[Cosa Nostra]]. <br />
<br />
== Biografia ==<br />
Emanuele Piazza, poliziotto italiano, iniziò la sua carriera nella Polizia di Stato ad Alessandria. In seguito, venne assegnato alla Scuola Tecnica Polizia Roma Centro Sportivo Sezione Lotta Fiamme Oro. <br />
Venne poi assegnato all’Ispettorato Quirinale servizio scorta dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini ed infine fu assegnato al centro Interprovinciale Criminalpol della Questura di Roma. <br />
Successivamente decise di trasferirsi a Palermo, città di nascita, per operare come agente dei servizi segreti italiani nel SISDE occupandosi della ricerca e cattura di latitanti.<br />
<br />
== L’omicidio ==<br />
Emanuele Piazza scomparse dalla sua abitazione di Sferracavallo, a Palermo, il 16 marzo 1990, ma le circostanze del suo assassinio non furono mai chiarite. Solo anni dopo si giunse ad una ricostruzione dei fatti grazie alle rivelazioni di due collaboratori di giustizia, tra cui il suo stesso omicida, Francesco Onorato. <br />
Quest’ultimo confessò che condusse personalmente Piazza in uno scantinato dove venne strangolato e poi sciolto nell’acido nelle campagne di Capaci. <br />
Attirò Emanuele Piazza fuori dalla sua abitazione con la scusa di cambiare un assegno in un magazzino di mobili di Capaci proprio su richiesta di Francesco Onorato, ex pugile e suo vecchio compagno di palestra. <br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
*Miriam Cuccu, ''[http://www.antimafiaduemila.com/dossier/processo-capaci-bis/57650-capaci-bis-mio-figlio-indagava-sulla-scomparsa-dell-agente-agostino.html]'', Antimafia Duemila, Informazioni su Cosa Nostra e organizzazioni connesse, 11 novembre 2015<br />
<br />
[[Categoria:Funzionari dello Stato]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Nati l’8 dicembre]] [[Categoria:Nati nel 1960]] [[Categoria:Morti il 16 marzo]] [[Categoria:Morti nel 1990]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Nicola_Gioitta_Iachino&diff=7832Nicola Gioitta Iachino2020-03-18T11:08:47Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Nicola Gioitta Iachino''' (Alcara Li Fusi, 14 maggio 1961 - Niscemi, 21 marzo 1990) è stato un gioielliere italiano ucciso da Cosa Nostra. ==..."</p>
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'''Nicola Gioitta Iachino''' (Alcara Li Fusi, 14 maggio 1961 - Niscemi, [[21 marzo]] [[1990]]) è stato un gioielliere italiano ucciso da [[Cosa Nostra]].<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Nicola Gioitta Iachino nacque in provincia di Messina, trascorse la sua vita tra Siracusa e Niscemi dove nei primi mesi del 1990 aprì una gioielleria. L’attività divenne subito bersaglio delle cosche mafiose locali che iniziarono poco dopo a chiedere il pizzo al commerciante. <br />
Nicola Gioitta Iachino si rifiutò più volte e per questo fu subito oggetto di intimidazioni mafiose perpetrate attraverso una serie di rapine. L’ennesima rapina avvenne il 21 marzo 1990, dove Iachino, all’età di soli 28 anni perse la vita ucciso da due colpi di arma da fuoco. I suoi assassini gli provocarono post mortem un profondo taglio alla gola per dare un segnale agli altri commercianti ed evitare la desistenza degli stessi dal pagamento del pizzo.<br />
Nicola Gioitta Iachino lasciò la moglie Ignazia Cannata e il figlio Salvatore che nel 1990 aveva quasi due anni.<br />
<br />
[[Categoria:Lavoratori]] [[Categoria:Commercianti]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Nati il 14 maggio]] [[Categoria:Nati nel 1961]] [[Categoria:Morti il 21 marzo]] [[Categoria:Morti nel 1990]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Giuseppe_Tallarita&diff=7831Giuseppe Tallarita2020-03-18T11:07:52Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Giuseppe Tallarita''' (N.D. - Gela, 28 settembre 1990) è stato un agricoltore assassinato dalla Stidda. == Biografia == Giuseppe Tallarita era..."</p>
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'''Giuseppe Tallarita''' (N.D. - Gela, [[28 settembre]] [[1990]]) è stato un agricoltore assassinato dalla [[Stidda]]. <br />
<br />
== Biografia ==<br />
Giuseppe Tallarita era sposato e padre di cinque figli, tre maschi e due femmine ed era proprietario di una Tenuta in contrada Desusino, in Gela, che iniziò a coltivare con costanza dal giorno della sua pensione.<br />
Gli screzi con quello che fu poi il suo killer iniziarono però decenni prima: Giuseppe Tallarita dopo una giornata di lavoro presso l’Enichem di Gela si recò presso il proprio terreno, all’epoca seminato a grano. <br />
Giunto sul posto vide un gregge che vi pascolava all’interno abusivamente e riproverò il pastore, il quale continuò imperterrito a non allontanare le pecore, ma a reiterare invece la medesima azione anche negli anni seguenti quando il terreno divenne un uliveto. <br />
Giuseppe Tallarita a questo punto pregò il pastore di evitare di far pascolare il gregge sul suo campo al fine di non danneggiare le piante d’ulivo, senza ottenere nessuna desistenza dallo stesso. <br />
Negli anni, il pastore divenne uno dei killer più spietati della malavita organizzata e capo degli stiddari del comprensorio di Gela. Il 28 settembre del 1990, durante lo spostamento da un covo all’altro, il pastore killer passò dalla strada che costeggiava la tenuta di Tallarita, lo vide intento al lavoro e ricordando i rimproveri ricevuti negli anni, diede l’ordine ai due sicari che lo scortavano di ucciderlo.<br />
<br />
[[Categoria:Lavoratori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime della Stidda]] [[Categoria:Morti il 28 settembre]] [[Categoria:Morti nel 1990]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Paolo_Ficara&diff=7830Paolo Ficara2020-03-18T10:46:06Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Paolo Ficara''' (N.D. - Bova di Reggio Calabria, 16 aprile 1987) è stato un operaio della forestale, vittima innocente di 'ndrangheta. ==Biogra..."</p>
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'''Paolo Ficara''' (N.D. - Bova di Reggio Calabria, [[16 aprile]] [[1987]]) è stato un operaio della forestale, vittima innocente di [['ndrangheta]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Paolo Ficara morì per aver accettato un passaggio in macchina dal bersaglio dell’agguato, Salvatore Morabito: si trovava infatti con lui al momento dell’azione criminale che gli costò la vita.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Morti il 16 aprile]] [[Categoria:Morti nel 1987]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Paolo_Svezia&diff=7829Paolo Svezia2020-03-18T10:45:41Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Paolo Svezia''' (N.D. - Avola, 29 ottobre 1987) è stato un guardiano notturno, vittima innocente di Cosa Nostra. ==Biografia== Paolo Svezia fu..."</p>
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'''Paolo Svezia''' (N.D. - Avola, [[29 ottobre]] [[1987]]) è stato un guardiano notturno, vittima innocente di [[Cosa Nostra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Paolo Svezia fu il guardiano notturno della s.r.l. Fratelli Fugali. I Fratelli Fugali si opposero però alle richieste del racket della zona, e per ritorsione venne dato fuoco all’intero stabilimento mentre l’unica persona presente era proprio Paolo Svezia, che lavorava lì da pochi giorni.<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*Guglielmo Troina<br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/10/30/bomba-del-racket-muore-un-operaio.html Bomba del racket muore un operaio]'' La Repubblica, 30 ottobre 1987.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Morti il 29 ottobre]] [[Categoria:Morti nel 1987]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Antonino_Scirt%C3%B2&diff=7828Antonino Scirtò2020-03-18T10:45:08Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Antonino Scirtò''' (N.D. - Reggio Calabria, 8 giugno 1988) ==Biografia== Antonino Scirtò venne colpito a morte mentre passava in macchina vicino a..."</p>
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<br />
'''Antonino Scirtò''' (N.D. - Reggio Calabria, [[8 giugno]] [[1988]])<br />
<br />
==Biografia==<br />
Antonino Scirtò venne colpito a morte mentre passava in macchina vicino all’Ospedale di Pediatria. Il vero bersaglio dell’agguato era Francesco Stillitano del clan dei Rosmini. Il criminale infatti si trovava lì per fare visita al figlio ricoverato.<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*La Repubblica,<br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/06/09/freddato-da-due-killer-nel-reparto-pediatria.html Freddato da due killer nel reparto di Pedriatria]'', 9 giugno 1988.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Morti l’ 8 giugno]] [[Categoria:Morti nel 1988]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Giovanni_Mileto&diff=7827Giovanni Mileto2020-03-18T10:43:55Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Giovanni Mileto''' (N.D. - Cittanova 7 novembre 1987) è stato un operaio, vittima innocente di 'ndrangheta. ==Biografia== Giovanni Mileto venn..."</p>
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<br />
'''Giovanni Mileto''' (N.D. - Cittanova [[7 novembre]] [[1987]]) è stato un operaio, vittima innocente di [['ndrangheta]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Giovanni Mileto venne ucciso a colpi di fucile mentre tentò di aiutare Serafino Berlingeri, bersaglio di un agguato.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Morti il 7 novembre]] [[Categoria:Morti nel 1987]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Aniello_Giordano&diff=7826Aniello Giordano2020-03-18T10:43:29Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Aniello Giordano'''(N.D. - Torre del Greco, 20 dicembre 1987) è stato un sottufficiale della Polizia di Stato, vittima innocente di Camorra. =..."</p>
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<br />
'''Aniello Giordano'''(N.D. - Torre del Greco, [[20 dicembre]] [[1987]]) è stato un sottufficiale della Polizia di Stato, vittima innocente di [[Camorra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Il sottufficiale in pensione venne colpito a morte da una raffica di proiettili mentre si trovava in un mobilificio per fare degli acquisti: il vero bersaglio dell’agguato era il titolare del mobilificio.<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*La Stampa<br />
''[https://vittimemafia.it/20-dicembre-1987-torre-del-greco-na-muore-aniello-giordano-sottufficiale-della-polizia-in-pensione-ferito-il-17-da-due-estorsori-mentre-era-a-fare-acquisti-in-un-mobilificio/ Torre del Greco, muore Aniello Giordano sottoufficiale della Polizia in pensione ferito il 17 da due estorsori mentre era a fare acuisti in un mobilificio]'', 20 dicembre 1987.<br />
<br />
[[Categoria:Poliziotti]] [[Categoria:Forze dell’Ordine]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Camorra]] [[Categoria:Morti il 20 dicembre]] [[Categoria:Morti nel 1987]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Cosimo_Aleo&diff=7825Cosimo Aleo2020-03-18T10:42:51Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Cosimo Aleo''' (N.D 1971 - Acireale, 9 gennaio 1987) è stato un giovane, vittima innocente di Cosa Nostra. ==Biografia== Cosimo Aleo fu ucc..."</p>
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<br />
'''Cosimo Aleo''' (N.D [[1971]] - Acireale, [[9 gennaio]] [[1987]]) è stato un giovane, vittima innocente di [[Cosa Nostra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Cosimo Aleo fu ucciso dai componenti della sua stessa banda a colpi di pietra. Gli aggressori provarono a carbonizzare il cadavere, il quale verrà riconosciuto dai familiari solo grazie ad alcuni tratti segnaletici.<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*Guglielmo Troina<br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/01/18/assassinato-sedici-anni-dai-coetanei-della-banda.html Assassinato a sedici anni dai coetanei della banda]'' La Repubblica, 18 gennaio 1987.<br />
<br />
[[Categoria:Minori vittime di mafia]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Nati nel 1971]] [[Categoria:Morti il 9 gennaio]] [[Categoria:Morti nel 1987]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Luciano_Pignatelli&diff=7824Luciano Pignatelli2020-03-18T10:41:40Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Luciano Pignatelli''' (N.D. - Castel Morrone, 4 dicembre 1987) è stato un carabiniere, vittima innocente di Camorra. ==Biografia== Luciano Pign..."</p>
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<br />
'''Luciano Pignatelli''' (N.D. - Castel Morrone, [[4 dicembre]] [[1987]]) è stato un carabiniere, vittima innocente di [[Camorra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Luciano Pignatelli, fu ucciso insieme al collega [[Carmelo Ganci]]: i due, in borghese, decisero di inseguire i fautori di una rapina di cui avevano avuto notizia mentre non erano in servizio. I rapinatori aprirono il fuoco contro i due delle forze dell’ordine che vennero feriti a morte.<br />
<br />
[[Categoria:Carabinieri]] [[Categoria:Forze dell’Ordine]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Camorra]] [[Categoria:Morti il 4 dicembre]] [[Categoria:Morti nel 1987]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Carmelo_Ganci&diff=7823Carmelo Ganci2020-03-18T10:41:07Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Carmelo Ganci''' (N.D. - Castel Morrone, 4 dicembre 1987) è stato un carabiniere, vittima innocente di Camorra. ==Biografia== Carmelo Ganci, fu..."</p>
<hr />
<div>{{espandere}}<br />
<br />
'''Carmelo Ganci''' (N.D. - Castel Morrone, [[4 dicembre]] [[1987]]) è stato un carabiniere, vittima innocente di [[Camorra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Carmelo Ganci, fu ucciso insieme al collega [[Luciano Pignatelli]]: i due, in borghese, decisero di inseguire i fautori di una rapina di cui avevano avuto notizia mentre non erano in servizio. I rapinatori, aprirono il fuoco contro i due carabinieri che furono entrambi feriti a morte.<br />
<br />
[[Categoria:Carabinieri]] [[Categoria:Forze dell’Ordine]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Camorra]] [[Categoria:Morti il 4 dicembre]] [[Categoria:Morti nel 1987]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Antonio_Civinini&diff=7822Antonio Civinini2020-03-18T10:40:44Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Antonio Civinini''' (N.D. 1959 - Vibo Valentia, 15 giugno 1987) è stato un carabiniere, vittima innocente di 'ndrangheta. ==Biografia== An..."</p>
<hr />
<div>{{espandere}}<br />
<br />
'''Antonio Civinini''' (N.D. [[1959]] - Vibo Valentia, [[15 giugno]] [[1987]]) è stato un carabiniere, vittima innocente di [['ndrangheta]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
<br />
Antonio Civinini fu ucciso da Giuseppe Zaccaria, spacciatore di droga, davanti a decine e decine di persone in Piazza Municipio a Vibo Valentia, mentre era in servizio presso la compagnia speciale presso l’ex aeroporto di Vibo Valentia.<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*La Repubblica<br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/06/17/carabiniere-ucciso-un-altro-ferito-in-calabria.html Carabiniere ucciso, un altro ferito in Calabria]'', 17 giugno 1987.<br />
<br />
[[Categoria:Carabinieri]] [[Categoria:Forze dell’Ordine]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Nati nel 1959]] [[Categoria:Morti il 15 giugno]] [[Categoria:Morti nel 1987]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Rosario_Montalto&diff=7821Rosario Montalto2020-03-18T10:40:12Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Rosario Montalto''' (N.D. 1977 - Niscemi, 27 agosto 1987) è stato un bambino vittima innocente di Cosa Nostra. ==Biografia== Il piccolo Ros..."</p>
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<div>{{espandere}}<br />
<br />
'''Rosario Montalto''' (N.D. [[1977]] - Niscemi, [[27 agosto]] [[1987]]) è stato un bambino vittima innocente di [[Cosa Nostra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Il piccolo Rosario, venne ucciso colpito a morte in uno scontro a fuoco tra boss in auto nella città di Niscemi (CL). Nell’agguato rimase ucciso anche [[Giuseppe Cutroneo]], bambino di otto anni che giocava in strada con Rosario..<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*Giuseppe Cerasa,<br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/08/30/tutta-niscemi-ai-funerali-del-piccolo-ucciso.html Tutti a Niscemi ai funerali del piccolo ucciso]'' La Repubblica, 30 agosto 1987.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Minori vittime di mafia]] [[Categoria:Bambini vittime di mafia]] [[Categoria:Vittime di cosa nostra]] [[Categoria:Nati nel 1977]] [[Categoria:Morti il 27 agosto]] [[Categoria:Morti nel 1987]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Giuseppe_Cutruneo&diff=7820Giuseppe Cutruneo2020-03-18T10:39:28Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Giuseppe Cutroneo''' (N.D. 1979 - Niscemi, 27 agosto 1987) è stato un bambino, vittima innocente di Cosa Nostra ==Biografia== Il piccolo Gi..."</p>
<hr />
<div>{{espandere}}<br />
<br />
'''Giuseppe Cutroneo''' (N.D. [[1979]] - Niscemi, [[27 agosto]] [[1987]]) è stato un bambino, vittima innocente di [[Cosa Nostra]]<br />
<br />
==Biografia==<br />
Il piccolo Giuseppe venne ucciso mentre giocava per strada in centro città colpito a morte in uno scontro a fuoco tra boss in auto nella città di Niscemi (CL). Nell’agguato rimase ucciso anche [[Rosario Montalto]], bambino di dieci anni che giocava in strada con Giuseppe.<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*Giuseppe Cerasa,<br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/08/30/tutta-niscemi-ai-funerali-del-piccolo-ucciso.html Tutti a Niscemi ai funerali del piccolo ucciso]'' La Repubblica, 30 agosto 1987.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Minori vittime di mafia]] [[Categoria:Bambini vittime di mafia]] [[Categoria:Vittime di cosa nostra]] [[Categoria:Nati nel 1979]] [[Categoria:Morti il 27 agosto]] [[Categoria:Morti nel 1987]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Giuseppe_Rechichi&diff=7819Giuseppe Rechichi2020-03-18T10:38:48Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Giuseppe Rechichi''' (N.D. 1930 - Polistena, 4 marzo 1987 è stato un docente di matematica e vicepreside presso l’Istituto Magistrale di Polis..."</p>
<hr />
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<br />
'''Giuseppe Rechichi''' (N.D. [[1930]] - Polistena, [[4 marzo]] [[1987]] è stato un docente di matematica e vicepreside presso l’Istituto Magistrale di Polistena, vittima innocente di [['ndrangheta]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
L’omicidio del vicepreside Giuseppe Rechichi è definito un ''delitto per errore'': l’agguato avvenne presso la Banca Popolare di Polistena (RC) e il bersaglio del killer era, in realtà, il Direttore Vincenzo Luddeni, rimasto invece illeso dai colpi di pistola.<br />
<br />
Una delle ipotesi investigative fu che l’omicidio potrebbe essere legato al fatto che il vicepreside e alcuni componenti del consiglio di amministrazione della Banca calabrese, solo due anni prima, avevano passato del tempo in carcere con l’accusa di prestare soldi facilmente ad alcuni affiliati della 'ndrangheta della zona.<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*Pantaleone Sergi,<br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/03/05/il-killer-dei-clan-sbaglia-bersaglio.html Il killer dei clan sbaglia bersaglio]'' La Repubblica, 5 marzo 1987.<br />
<br />
[[Categoria:Insegnanti]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Nati nel 1930]] [[Categoria:Morti il 4 marzo]] [[Categoria:Morti nel 1987]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Luigi_Aiavolasit&diff=7818Luigi Aiavolasit2020-03-18T10:38:01Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Luigi Ajovalasit''' (N.D. 1964 - Palermo, 10 settembre 1986) è stato un giovane, vittima innocente di Cosa Nostra. ==Biografia== Il pentito..."</p>
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<br />
'''Luigi Ajovalasit''' (N.D. [[1964]] - Palermo, [[10 settembre]] [[1986]]) è stato un giovane, vittima innocente di [[Cosa Nostra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Il pentito Balduccio Di maggio raccontò alle autorità degli atroci delitti compiuti insieme a Santino Di Matteo e Gino La Barbera: la lista era molto lunga e tra i nomi c’era quello del giovane ventiduenne, ucciso in una pizzeria perché rubò in casa del boss di San Giuseppe Jato, [[Bernardo Brusca]].<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*Attilio Bolzoni,<br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/08/04/cosi-uccidevamo-io-gino-santino.html Così uccidevamo io, Gino e Santino]'' La Repubblica, 4 agosto 1993.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Nati nel 1964]] [[Categoria:Morti il 10 settembre]] [[Categoria:Morti nel 1986]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Nino_D%27Uva&diff=7817Nino D'Uva2020-03-18T10:37:23Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Nino D’Uva''' (N.D. - Messina, 6 maggio 1986) è stato un avvocato penalista vittima innocente di Cosa Nostra ==Biografia== L’avvocato penal..."</p>
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<br />
'''Nino D’Uva''' (N.D. - Messina, [[6 maggio]] [[1986]]) è stato un avvocato penalista vittima innocente di [[Cosa Nostra]]<br />
<br />
==Biografia==<br />
L’avvocato penalista Nino D’Uva venne scelto da ben tredici imputati durante il famoso maxiprocesso di Palermo, ed era infatti un avvocato molto in vista nella città siciliana. Venne ucciso da un killer forse per essersi rifiutato di difendere un boss calabrese e perché la sua strategia, insieme a quella degli altri avvocati difensori, era considerata dagli imputati troppo morbida.<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*Franco Coppola, <br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/12/16/otto-croci-su-quel-maxi-processo.html Otto croci su quel maxi-processo]'' La repubblica, 16 dicembre 1986.<br />
<br />
[[Categoria:Avvocati]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Morti il 6 maggio]] [[Categoria:Morti nel 1986]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Mario_Ferrillo&diff=7816Mario Ferrillo2020-03-18T10:36:19Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Mario Ferrillo''' (N.D. 1945 - Licola Mare, 5 novembre 1986) è stato un impresario teatrale vittima innocente di Camorra ==Biografia== Mar..."</p>
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'''Mario Ferrillo''' (N.D. [[1945]] - Licola Mare, [[5 novembre]] [[1986]]) è stato un impresario teatrale vittima innocente di [[Camorra]]<br />
<br />
==Biografia==<br />
<br />
Mario Ferrillo non aveva niente a che fare con la Camorra che, in un negozio da barbiere, lo scambiò per Gennaro Troise, soprannominato ‘Tromba’, boss bersaglio dell’attentato: la somiglianza tra i due pare fosse clamorosa. In seguito le indagini confermarono l’ipotesi dello scambio di persona, ma gli esecutori e i mandatari non verranno mai trovati.<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*I Siciliani,<br />
''[https://www.isiciliani.it/5-novembre-1986-mario-ferrillo-limpresario-teatrale-scambiato-per-un-camorrista/#.Xm-Q7KhKjIU Mario Ferrillo, l’impresario teatrale scambiato per un camorrista]'', 5 novembre 2013.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Camorra]] [[Categoria:Nati nel 1945]] [[Categoria:Morti il 5 novembre]] [[Categoria:Morti nel 1986]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Luigi_Staiano&diff=7815Luigi Staiano2020-03-18T10:35:26Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Luigi Staiano''' (N.D. 1951 - Torre Annunziata, 4 luglio 1986) è stato un imprenditore edile vittima innocente di Camorra. ==Biografia== Lu..."</p>
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<br />
'''Luigi Staiano''' (N.D. [[1951]] - Torre Annunziata, [[4 luglio]] [[1986]]) è stato un imprenditore edile vittima innocente di [[Camorra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Luigi Staiano venne ucciso per essersi ribellato al racket: due giovani in sella a una moto lo freddarono a colpi di pistola per aver denunciato alle forze dell’ordine il tentativo di estorsione di cui era stato vittima. <br />
<br />
==Memoria==<br />
<br />
A Torre Annunziata una strada e il presidio di Libera contro le Mafie sono intitolati a lui.<br />
<br />
==Bibliografia==<br />
*La Repubblica,<br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/11/24/si-ribello-al-racket-ucciso.html Si ribellò al racket, ucciso]'', 24 novembre 1996.<br />
<br />
[[Categoria:Imprenditori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Camorra]] [[Categoria:Nati nel 1951]] [[Categoria:Morti il 4 luglio]] [[Categoria:Morti nel 1986]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Antonio_Bertuccio&diff=7814Antonio Bertuccio2020-03-18T10:34:00Z<p>Fedecav: /* Biografia */</p>
<hr />
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<br />
'''Antonio Bertuccio''' (N.D. [[17 giugno]] [[1945]] - Cittanova, [[15 novembre]] [[1986]]) è stato un capocantiere edile, vittima innocente di [['ndrangheta]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Antonio Bertuccio fu ucciso dopo un diverbio durante una battuta di caccia.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Nati il 17 giugno]] [[Categoria:Nati nel 1945]] [[Categoria:Morti il 15 novembre]] [[Categoria:Morti nel 1986]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Antonio_Bertuccio&diff=7813Antonio Bertuccio2020-03-18T10:33:24Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Antonio Bertuccio''' (N.D. 17 giugno 1945 - Cittanova, 15 novembre 1986) è stato un capocantiere edile, vittima innocente di 'ndrangheta..."</p>
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<br />
'''Antonio Bertuccio''' (N.D. [[17 giugno]] [[1945]] - Cittanova, [[15 novembre]] [[1986]]) è stato un capocantiere edile, vittima innocente di [['ndrangheta]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Antonio Bertuccio fu ucciso dopo un diverbio durante una battuta di caccia.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti di Mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria:Nati il 17 giugno]] [[Categoria:Nati nel 1945]] [[Categoria:Morti il 15 novembre]] [[Categoria:Morti nel 1986]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Nunziata_Spina&diff=7812Nunziata Spina2020-03-18T10:32:52Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Nunziata Spina''' (N.D. 1951 - Messina, 8 ottobre 1986) è stata una donna, vittima innocente di Cosa Nostra. ==Biografia== Nunziata fu ucc..."</p>
<hr />
<div>{{espandere}}<br />
<br />
'''Nunziata Spina''' (N.D. [[1951]] - Messina, [[8 ottobre]] [[1986]]) è stata una donna, vittima innocente di [[Cosa Nostra]]. <br />
<br />
==Biografia==<br />
Nunziata fu uccisa mentre era ricoverata in ospedale insieme a Pietro Bonsignore, bersaglio dell’agguato.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti di Mafie]] [[Categoria:Donne Vittime di Mafia]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Nati nel 1951]] [[Categoria:Morti l’8 ottobre]] [[Categoria: Morti nel 1986]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Giovanni_Giordano&diff=7811Giovanni Giordano2020-03-18T10:32:33Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Giovanni Giordano''' (N.D. - San Giuseppe Jato, 15 gennaio 1986) è stato un lavoratore, vittima innocente di Cosa Nostra ==Biografia== Dopo ess..."</p>
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<br />
'''Giovanni Giordano''' (N.D. - San Giuseppe Jato, [[15 gennaio]] [[1986]]) è stato un lavoratore, vittima innocente di [[Cosa Nostra]]<br />
<br />
==Biografia==<br />
Dopo essere sparito il 15 gennaio, Giovanni Giordano fu strangolato e sciolto nell’acido, dopo essere stato torturato, per essere sospettato di aver rivelato ai Carabinieri il nascondiglio di [[Bernardo Brusca]], boss di San Giuseppe Jato.<br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
*Attilio Bolzoni, ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/04/un-mafioso-in-doppiopetto-scelto-per-uccidere.html?ref=search Un mafioso in doppiopetto scelto per uccidere Pecorelli]'', la Repubblica, 4 dicembre 1994.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria: Vittime sequestri di persona]] [[Categoria:Morti il 15 gennaio]] [[Categoria:Morti nel 1986]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Antonio_Sabia&diff=7810Antonio Sabia2020-03-18T10:31:58Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Antonio Sabia''' (N.D. - Salerno, 30 luglio 1986) è stato un agricoltore vittima innocente della Camorra. ==Biografia== L’agricoltore salerni..."</p>
<hr />
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<br />
'''Antonio Sabia''' (N.D. - Salerno, [[30 luglio]] [[1986]]) è stato un agricoltore vittima innocente della [[Camorra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
L’agricoltore salernitano fu ucciso in un agguato contro Vincenzo Marandino, figlio di Giovanni, boss della nuova camorra organizzata di Cutolo, durante la guerra di camorra tra gli uomini di Raffaele Cutolo e la nuova famiglia.<br />
<br />
Il 14 luglio 1987 vengono spiccati sei ordini di cattura, per l’omicidio in oggetto, nei confronti di Giovanni Maiale, Luigi De Martino, Umberto Adinolfi, Raffaele Cosenza, Nicola Narbone, Carmine Notargiacomo.<br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
*La Repubblica, <br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/07/14/salerno-ordini-di-cattura-per-una-faida.html Salerno, 6 ordini di cattura per una faida camorristica]'', 14 luglio 1987.<br />
<br />
[[Categoria:Lavoratori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Camorra]] [[Categoria:Morti il 30 luglio]] [[Categoria:Morti nel 1986]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Filippo_Salsone&diff=7809Filippo Salsone2020-03-18T10:31:24Z<p>Fedecav: Creata pagina con "'''Filippo Salsone''' (Brancaleone 28 maggio 1942 - Brancaleone, 7 febbraio 1986) è stato un capo della Polizia Penitenziaria, vittima innocente di 'ndrangh..."</p>
<hr />
<div>'''Filippo Salsone''' (Brancaleone [[28 maggio]] [[1942]] - Brancaleone, [[7 febbraio]] [[1986]]) è stato un capo della Polizia Penitenziaria, vittima innocente di [['ndrangheta]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Filippo Salsone nel 1986 era in servizio provvisorio al carcere di Poggioreale, a Napoli e venne ucciso da dei colpi di arma da fuoco mentre era in compagnia del figlio mentre si trovava in vacanza nella sua città d’origine, Brancaleone (RC).<br />
<br />
Diverse furono le ipotesi investigative, ma la svolta nelle indagini si ebbe con le dichiarazioni del pentito Franco Pino, boss della ‘ndrangheta, il quale confermò di essere stato il mandante dell’omicidio Salsone, in quanto il sottufficiale era stato estremamente rigoroso sul posto di lavoro presso il carcere di Cosenza, dove aveva lavorato in precedenza. Tuttavia, non esiste alcuna sentenza definitiva. <br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
*Claudio Scaccianoce, ''[https://www.linkiesta.it/it/blog-post/2016/10/11/vittima-della-mafia-filippo-salsone-il-capo-delle-guardie/24718/ Vittima della mafia. Filippo Salsone, il capo delle guardie]'',Linkiesta, 11 ottobre 2016. <br />
*La Repubblica, <br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1986/02/08/assassinato-sotto-gli-occhi-del-figlio.html Assassinato sotto gli occhi del figlio]'', 8 febbraio 1986.<br />
<br />
[[Categoria:Poliziotti]] [[Categoria: Forze dell’Ordine]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]] [[Categoria: Nati il 28 maggio]] [[Categoria:Nati nel 1942]] [[Categoria:Morti il 7 febbraio]] [[Categoria:Morti nel 1986]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Claudio_Domino&diff=7808Claudio Domino2020-03-18T10:28:27Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Claudio Domino''' (N.D. 1975 - Palermo, 7 ottobre 1986) è stato un bambino vittima innocente di Cosa Nostra. ==Biografia== La sera del 7 ot..."</p>
<hr />
<div>{{espandere}}<br />
<br />
'''Claudio Domino''' (N.D. [[1975]] - Palermo, [[7 ottobre]] [[1986]]) è stato un bambino vittima innocente di [[Cosa Nostra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
La sera del 7 ottobre 1986, Claudio Domino venne ucciso mentre passeggiava nel quartiere San Lorenzo nella città di Palermo. Sull’omicidio vi furono numerose indagini che non hanno però portato luce sulla vicenda. Sussistono solo varie ipotesi investigative: la prima afferma che il bambino venne ucciso perché testimone di un sequestro o di un omicidio; la seconda ipotizza che Claudio era stato testimone di uno scambio di stupefacenti tra spacciatori nello sfondo del traffico di droga all’interno della borgata.<br />
<br />
== Bibliografia == <br />
*La Repubblica, <br />
''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/11/08/forse-fu-il-racket-che-ordino-il.html Forse fu il racket che ordinò il delitto del bambino di Palermo]'’, 8 novembre 1988.<br />
<br />
[[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Minori Vittime di mafia]] [[Categoria:Bambini Vittime di mafia]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Nati nel 1975]] [[Categoria:Morti il 7 ottobre]] [[Categoria:Morti nel 1986]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Salvatore_Benigno&diff=7807Salvatore Benigno2020-03-18T10:27:22Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Salvatore Begnigno''' (N.D. - Palermo, 1986) è stato un cassiere, vittima innocente di Cosa Nostra. ==Biografia== Salvatore Benigno venne ucciso di..."</p>
<hr />
<div>{{espandere}}<br />
<br />
'''Salvatore Begnigno''' (N.D. - Palermo, [[1986]]) è stato un cassiere, vittima innocente di [[Cosa Nostra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Salvatore Benigno venne ucciso di fronte al cinema in cui lavorava. Il movente dell’omicidio fu ritrovato nella volontà di Benigno di testimoniare di aver visto due mafiosi dare fuoco a un’automobile, dopo la commessione di un omicidio.<br />
<br />
<br />
[[Categoria:Lavoratori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Morti nel 1986]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Vittorio_Esposito&diff=7806Vittorio Esposito2020-03-18T10:24:36Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Vittorio Esposito''' (N.D. 1954 - Napoli, 29 gennaio 1986) è stato un agente scelto di polizia, vittima innocente di Camorra. ==Biografia==..."</p>
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<div>{{espandere}}<br />
<br />
'''Vittorio Esposito''' (N.D. [[1954]] - Napoli, [[29 gennaio]] [[1986]]) è stato un agente scelto di polizia, vittima innocente di [[Camorra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
L’agente scelto Vittorio Esposito si trovava nella propria abitazione fuori servizio quando udì una sparatoria. Si affacciò fuori dal balcone, ma non fece in tempo ad impugnare l’arma in sua dotazione poiché venne colpito da un proiettile in fronte. Le indagini hanno poi confermato che la sparatoria nel corso del quale fu ucciso Vittorio Esposito fu generata da una banda di camorristi: due di essi vennero arrestati poco dopo mentre il terzo uomo si diede alla fuga.<br />
<br />
[[Categoria:Poliziotti]] [[Categoria:Forze dell’Ordine]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Camorra]] [[Categoria:Nati nel 1954]] [[Categoria:Morti il 29 gennaio]] [[Categoria:Morti nel 1986]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Giuseppe_Pillari&diff=7805Giuseppe Pillari2020-03-18T10:20:13Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Giuseppe Pillari''' ( N.D. 1936 - Piana degli Albanesi (PA), 31 gennaio 1986) è stato un bracciante vittima innocente di Cosa Nostra. ==Bio..."</p>
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<br />
'''Giuseppe Pillari''' ( N.D. [[1936]] - Piana degli Albanesi (PA), [[31 gennaio]] [[1986]]) è stato un bracciante vittima innocente di [[Cosa Nostra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Giuseppe Pillari venne ucciso in località Guadalani presso Piana degli Albanesi (PA) all’interno di un casolare di proprietà di Salvatore Tortorici, commerciante di pelli e coltivatore diretto, anche lui ucciso nel medesimo luogo e vero bersaglio dell’agguato. A ucciderli fu Giuseppe Maniscalco, della famiglia di San Giuseppe Jato, poi diventato collaboratore di giustizia. Giuseppe Pillari in particolare venne ucciso per evitare che rimanessero in vita testimoni oculari sull’omicidio di Salvatore Tortorici.<br />
<br />
[[Categoria:Lavoratori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Nati nel 1936]] [[Categoria:Morti il 31 gennaio]][[Categoria:Morti nel 1986]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Paolo_Bottone&diff=7804Paolo Bottone2020-03-18T10:19:15Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Paolo Bottone''' (Palermo,1970 - Palermo, 19 gennaio 1986) è stato un imprenditore siciliano, vittima innocente di Cosa Nostra. ==Biografia..."</p>
<hr />
<div>{{espandere}}<br />
<br />
'''Paolo Bottone''' (Palermo,[[1970]] - Palermo, [[19 gennaio]] [[1986]]) è stato un imprenditore siciliano, vittima innocente di [[Cosa Nostra]].<br />
<br />
==Biografia==<br />
Titolare col padre della ISVA, piccola azienda di famiglia attiva nel campo della manutenzione industriale, Bottone venne ucciso da due sicari con un colpo d’arma da fuoco alla testa mentre si trovava in auto con la fidanzata. Probabilmente fu ucciso per essersi rifiutato di pagare il pizzo. <br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
*Giuseppe Cerasa, ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/10/07/con-manifesti-nelle-strade-ha-trovato-killer.html?ref=search Diventa detective per catturare i killer del figlio]'', la Repubblica, 7 febbraio 1987.<br />
*Umberto Rosso, ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/02/07/diventa-detective-per-catturare-killer-del-figlio.html Diventa detective per catturare il killer del figlio]'', la Repubblica, 7 ottobre 1987.<br />
<br />
[[Categoria:Imprenditori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Morti il 19 gennaio]] [[Categoria:Morti nel 1986]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Angelica_Pirtoli&diff=7328Angelica Pirtoli2020-03-13T13:58:12Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{Espandere}} ''' Angelica Pirtoli ''' ( N.D. - Parabita, 20 marzo 1991 è stata una bambina vittima innocente di mafia. Il suo omicidio è stato uno dei più cruenti..."</p>
<hr />
<div>{{Espandere}}<br />
''' Angelica Pirtoli ''' ( N.D. - Parabita, [[20 marzo]] [[1991]] è stata una bambina vittima innocente di mafia. Il suo omicidio è stato uno dei più cruenti compiuti dalla [[Sacra Corona Unita]]. <br />
<br />
<br />
== Biografia ==<br />
<br />
Angelica Pirtoli nacque dalla relazione tra [[Paola Rizzello]] e Antonio Pirtoli. <br />
<br />
=== L’omicidio ===<br />
<br />
L’omicidio della piccola Angelica è collegato all’uccisione della madre Paola Rizzello, che aveva contatti con gli ambienti malavitosi di Matino e Parabita. <ref>Antonio Nicola Pezzuto, Adesso, riposa in pace piccolo Angelo, Antimafia Duemila informazioni su Cosa Nostra e organizzazioni criminali connesse, http://www.antimafiaduemila.com/index.php, 29 agosto 2018</ref><br />
Fino al [[1989]] quest’ultima ebbe una relazione con il capoclan [[Luigi Giannelli]] e ciò suscitò l’ira e la gelosia di Anna Addolorata de Matteis Cataldo conosciuta come Anna Morte. La relazione nel [[1991]] con un altro uomo di fiducia di Giannelli, [[Donato Mercuri]], portò Paola a conoscere le dinamiche interne dell’organizzazione mafiosa del sud Salento e i luoghi in cui erano nascoste sostanze di spaccio, armi ed esplosivo. La Rizzello, già tossicodipendente, fu sospettata di essersi appropriata di una certa quantità di stupefacenti dell’organizzazione criminale per farne uso personale. <br />
A causa di queste plurime circostanze [[Luigi Giannelli]] diede l’ordine di uccidere Paola Rizzello e venne eseguito in data [[20 marzo]] [[1991]].<br />
<br />
[[Luigi de Matteis]] fu il protagonista dell’esecuzione. <ref>Ibidem</ref>. Il colpo rivolto alla madre colpì Angelica ad un piede, la cui presenza quella sera non era stata preventivata. De Matteis e Toma non sapevano cosa fare. Dopo essersi consultati con Donato Mercuri, si decise di non risparmiare la piccola.<br />
[[Luigi de Matteis]] e [[Biagio Toma]] tornarono sul luogo del delitto e Biagio Toma, come accertato dalla sentenza di primo grado e di appello della corte d’Assise di Lecce, prese la piccola per un piedino e la sbattè quattro, cinque volte contro il muro. <br />
I corpi delle vittime furono bruciati e poi seppelliti e [[Donato Mercuri]] ordinò a de Matteis e Toma di occultare i resti in posti diversi, per evitare che fossero ritrovati insieme. Paola Rizzello fu gettata in una cisterna che si trovava sotto al casolare, mentre Angelica in un sacchetto di juta e la portarono sulla collina di Sant’Euleterio. <ref>Ibidem</ref><br />
<br />
== La collaborazione di Luigi de Matteis e il ritrovamento ==<br />
<br />
Dal [[20 marzo]] [[1991]] non si ebbero più notizie né di Paola, né della figlia Angelica.<br />
Il corpo della donna fu ritrovato in data [[19 febbraio]] [[1997]], ma non quello della piccola Angelica.<br />
[[Luigi de Matteis]], fratello di Anna de Matteis e quindi cognato del boss [[Luigi Giannelli]], arrestato nell’aprile del [[1999]] per associazione mafiosa ed altri reati, decise di iniziare a collaborare con la giustizia. <ref>Ibidem</ref> L’uomo si autoaccusava dell’omicidio di Paola Rizzello e di sua figlia Angelica Pirtoli.<br />
Il de Matteis si sentiva schiacciato dal peso del segreto e volendo che fosse data degna sepoltura alla piccola Angelica, indicò agli inquirenti il luogo dell’occultamento del cadavere.<br />
Il suo corpo venne ritrovato il [[5 maggio]] [[1999]], otto anni dopo l’omicidio.<br />
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<br />
<br />
== Il processo e la sentenza del 2001 ==<br />
<br />
Il processo, iniziato grazie alle dichiarazioni di [[Luigi de Matteis]], si concluse con la sentenza n. 3 del 26 marzo 2001 della Corte d’Assise di Lecce <ref>Dario Centonze, Sentenza n. 3/2001, Corte d’assise di Lecce, 26 marzo 2001</ref>. Furono condannati all’ergastolo [[Luigi Giannelli]], sua moglie de Matteis Anna, e il loro luogotenente Donato Mercuri, attribuendo loro rispettivamente i ruoli di mandante, istigatrice ed organizzatore dell’omicidio di Rizzello Paola. ''“Mercuri, inoltre, veniva ritenuto colpevole dell’omicidio di Pirtoli Angelica, figlioletta di Paola Rizzello, e dell’occultamento del suo cadavere, al solo fine di assicurarsi l’impunità per il già eseguito omicidio della madre’’ '''. <ref>Antonio Nicola Pezzuto, op.cit, Liberainformazione osservatorio sull’informazione per la legalità e contro le mafie, http://www.liberainformazione.org/ , 29 agosto 2018</ref>.<br />
La sentenza della Corte di Assise di Appello di Lecce del [[29 maggio]] [[2002]] confermava le pene decise in primo grado e riteneva attendibili ed esaustive le dichiarazioni del de Matteis.<br />
Il tutto divenne definitivo con la sentenza della Cassazione del [[30 aprile]] [[2003]]<br />
''''Tuttavia – si legge nell’Ordinanza – il ritrovamento dei resti della piccola Angelica, costituiva riscontro individualizzante unicamente nei confronti dello stesso De Matteis e non certo nei confronti del Toma che, non a caso, non è mai stato nemmeno indagato''''. <ref>Ibidem</ref><br />
<br />
== La collaborazione di Massimo Donadei e il secondo processo ==<br />
<br />
Nell’aprile del [[2012]], [[Donadei Massimo]], affiliato al clan Giannelli, iniziò a collaborare con la giustizia, riconoscendo di far parte del clan Giannelli della Sacra Corona Unita. Le sue dichiarazioni consentirono di far luce sulla struttura dell’organizzazione mafiosa e anche sul duplice delitto Rizzello – Pirtoli.<ref>Ibidem</ref><br />
La Procura Distrettuale Antimafia di Lecce, tramite il Pubblico Ministero Giuseppe Capoccia, nei primi mesi del [[2014]], incaricò i Carabinieri del R.O.S., guidati dal Colonnello Paolo Vincenzoni, di trovare riscontro alle dichiarazioni di Massimo Donadei.<br />
Il quadro probatorio ha consentito al Giudice per le indagini preliminari, Simona Panzera, di emettere un’ordinanza di custodia cautelare, su richiesta del Pubblico Ministero, Giuseppe Capoccia, a carico di Biagio Toma. <br />
Scrive nell’Ordinanza il Giudice per le indagini preliminari: '' “Il lungo lasso di tempo trascorso dai fatti non può velare l’abominio compiuto.” '' <ref>Andrea Marrone, Omicidio della piccola Angelica: il raccordo dell’orrore da parte del “pentito” LECCEPRIMA, http://www.lecceprima.it/ 29 agosto 2018 </ref><br />
<br />
Il [[4 luglio]] [[2017]] i giudici della Corte di Assise di Lecce <ref>Roberto Tanisi, Corte d’assise di Lecce, 4 luglio 2017</ref> hanno condannato Biagio Toma per reato di omicidio volontario finalizzato ad agevolare l'associazione mafiosa al carcere a vita e dell'isolamento diurno per 1 anno. Egli è stato ritenuto l’autore materiale dell'omicidio della piccola Angelica Pirtoli di appena 2 anni e colpevole di aver partecipato a quello della madre, Paola Rizzello. I giudici hanno anche disposto una provvisionale di 50mila euro ed il risarcimento del danno in favore di ciascuna delle parti civili. <ref>Angelo Centonze, Omicidio della piccola Angelica Pirtoli, confermato l’ergastolo per Biagio toma, Leccenews24.it http://www.leccenews24.it/ 14 ottobre 2018</ref><br />
<br />
[[Luigi de Matteis]] ritenuto l’autore materiale dell'omicidio di Paola Rizzello e complice di [[Biagio Toma]] nella spietata esecuzione della piccola Angelica Pirtoli, il [[15 maggio]] [[2017]], è stato condannato a 16 anni e 8 mesi nel processo con rito abbreviato innanzi al gup Vincenzo Brancato, perché ritenuto l'autore materiale dell'omicidio di Paola Rizzello.<br />
Il relatore Francesca Mariano, nelle 77 pagine di motivazioni, ritiene che le parole di De Matteis corrispondano a verità, poiché '' “da solo accusò se stesso di un omicidio che non era attribuibile a lui e manifesto, inoltre, l'intenzione di collaborare fornendo immediatamente un riscontro pesante alle sue parole: il ritrovamento del cadavere di Angelica, il cui luogo di occultamento non era noto a nessuno” ''. <ref>ibidem</ref><br />
<br />
Il [[18 giugno]] [[2018]] i giudici della Corte d’Assise d’Appello <ref> Vincenzo Scardia, Corte d’Assise d’appello di Lecce, 18 giugno 2018 </ref>, hanno confermato la condanna all’ergastolo per Biagio Toma, esecutore materiale del duplice omicidio.<br />
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<br />
== Memoria ==<br />
<br />
A Parabita, città del boss Gianelli, è stato creato, da un bene confiscato, un centro polifunzionale chiamato Parco Angelica, nato dalla riconversione di un bene confiscato alla mafia.<br />
Una scuola, nella città di Poggiardo (LE), ha preso il nome della giovane vittima.<br />
<br />
== Note ==<br />
<references></references><br />
<br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
<br />
<br />
CENTONZE Angelo, Omicidio della piccola Angelica Pirtoli, confermato l’ergastolo per Biagio toma, Leccenews24.it http://www.leccenews24.it/ <br />
CENTONZE Dario, Sentenza n.3 Corte d’assise di Lecce, 26 marzo 2001<br />
MARRONE Andrea, Omicidio della piccola Angelica: il raccordo dell’orrore da parte del “pentito” LECCEPRIMA, http://www.lecceprima.it/ <br />
<br />
PEZZUTO Antonio Nicola, Adesso, riposa in pace piccolo Angelo, Antimafia Duemila informazioni su Cosa Nostra e organizzazioni criminali connesse, http://www.antimafiaduemila.com/index.php, <br />
<br />
SCARDIA Vincenzo, Corte d’Assise d’appello di Lecce, 18 giugno 2018<br />
<br />
TANISI Roberto, Corte d’assise di Lecce, 4 luglio 2017</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Andrea_Gangemi&diff=7326Andrea Gangemi2020-03-13T13:41:49Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Andrea Gangemi''' (Napoli, 7 aprile 1910 - Gioia Tauro (RC) 22 luglio 1970) è stato un funzionario di banca, vittima innocente nella Strag..."</p>
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'''Andrea Gangemi''' (Napoli, [[7 aprile]] [[1910]] - Gioia Tauro (RC) [[22 luglio]] [[1970]]) è stato un funzionario di banca, vittima innocente nella [[Strage di Gioia Tauro]].<br />
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== Biografia ==<br />
Andrea Gangemi è stata funzionario di banca vittima della strage di Gioia Tauro. <br />
Laureato in matematica prestò servizio dal 1930 al 1970 presso il Banco di Sicilia, divenendone co-direttore centrale. <br />
Fu presidente della Sepi spa di Palermo e revisore ufficiale dei conti.<br />
Venne insignito dalla Marina militare di due croci al merito di guerra<br />
IL 2 giugno 1970 venne insignito dell’onorificenza di Cavaliere Omri.<br />
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[[Categoria:Lavoratori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di ‘ndrangheta]] [[Categoria:Nati il 7 aprile]] [[Categoria:Nati nel 1910]] [[Categoria:Morti il 22 luglio]] [[Categoria:Morti nel 1970]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Rita_Cacicia&diff=7324Rita Cacicia2020-03-13T13:40:21Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Rita Cacicia''' (Bagheria (PA), 14 settembre 1932 - Gioia Tauro (RC) 22 luglio 1970) è stata un’insegnante, vittima innocente della Str..."</p>
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'''Rita Cacicia''' (Bagheria (PA), [[14 settembre]] [[1932]] - Gioia Tauro (RC) [[22 luglio]] [[1970]]) è stata un’insegnante, vittima innocente della [[Strage di Gioia Tauro]].<br />
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[[Categoria:Insegnanti]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di ‘ndrangheta]] [[Categoria:Donne Vittime di mafia]] [[Categoria:Nati il 14 settembre]] [[Categoria:Nati nel 1932]] [[Categoria:Morti il 22 luglio]] [[Categoria:Morti nel 1970]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Salvatore_Bevilacqua&diff=7322Salvatore Bevilacqua2020-03-13T12:20:27Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Salvatore Bevilacqua''' (N.D.– Palermo, 10 dicembre 1969) è stato un manovale, vittima innocente nella Strage di Viale Lazio. Categoria:Lav..."</p>
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'''Salvatore Bevilacqua''' (N.D.– Palermo, [[10 dicembre]] [[1969]]) è stato un manovale, vittima innocente nella [[Strage di Viale Lazio]].<br />
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[[Categoria:Lavoratori]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Morti il 10 dicembre]] [[Categoria:Morti nel 1969]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]</div>Fedecavhttps://www.wikimafia.it/w/index.php?title=Orazio_Costantino&diff=7320Orazio Costantino2020-03-13T12:19:21Z<p>Fedecav: Creata pagina con "{{espandere}} '''Orazio Costantino''' (Castroreale Terme (ME), 24 gennaio 1931 – Casteldaccia (PA), 27 aprile 1969) è stato un carabiniere italiano, vittim..."</p>
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'''Orazio Costantino''' (Castroreale Terme (ME), [[24 gennaio]] [[1931]] – Casteldaccia (PA), [[27 aprile]] [[1969]]) è stato un carabiniere italiano, vittima di Cosa Nostra. <br />
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== Biografia ==<br />
Il 27 aprile 1969 il Carabiniere Scelto Orazio Costantino partecipò al tentativo di arresto degli autori di una tentata estorsione ai danni di un commerciante, mediante lettera minatoria. L’uomo che secondo l’accusa sarebbe stato Antonino Parisi, armato di fucile da caccia, si accinse a raccogliere il sacco simulante la somma di 3 milioni di lire, richiesta dallo stesso a titolo di estorsione. Orazio Costantino cercò di fermare il malvivente, ma venne colpito da una scarica di lupara.<br />
Dopo 55 giorni di indagini i carabinieri riuscirono ad incriminare Antonino Parisi e il fratello Giusto Parisi, riconosciuto colpevole non solo di aver fatto il palo ma anche di aver scritto la lettera estorsiva.<br />
Successivamente ricevette la Medaglia d’oro al Valore Militare.<br />
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[[Categoria:Carabinieri]] [[Categoria:Forze dell'Ordine]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Morti il 7 marzo]] [[Categoria:Morti nel 1966]]</div>Fedecav