Antonio Macrì: differenze tra le versioni

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=== Cronistoria delle principali vicende giudiziarie ===
=== Cronistoria delle principali vicende giudiziarie ===
• Nel 1929 Antonio Macrì ricevette la prima condanna dal Pretore di Siderno: fu denunciato per porto d’armi abusivo.
• Nel 1932 fu indagato dal Tribunale di Gerace e dalla Corte di Catanzaro, venne condannato a 5 anni di carcere, al terzo anno gli fu concesso l'indulto.
• Nel 1937 fu condannato per la prima volta per associazione a delinquere, la pena detentiva la trascorse presso l'Isola dell'Asinara.
• Nel 1944 nelle motivazioni per la proposta di confino, fu definito per la prima volta come ''Capo di un'organizzazione a delinquere a Siderno e dintorni, ispiratore e animatore di delitti ma estraneo all'esecuzione materiale, con l'organizzazione beneficia dei proventi ricavata dai furti''.
• Il 30 aprile 1946 venne arrestato da latitante, fu catturato dai Carabinieri di Locri mentre circolava tranquillamente nelle vicinanze del Palazzo di Giustizia, con indosso una Colt a tamburo e un pugnale. Successivamente, Macrì venne prosciolto ed evitò il confino, gli fu concessa la libertà condizionale.
• Il 29 dicembre 1951 fu condannato insieme ad altri 40 imputati originari di Siderno, nell'indagine gli riconobbero il ruolo di ''mente direttiva'', fu condannato a 4 anni di reclusione. L'accusa sostenne che a Siderno al termine della seconda guerra mondiale si era costituita un'associazione che incuteva terrore nei confronti della popolazione '' costretta il più delle volte a tacere, sopportare e tenersi in rapporti amichevoli con i malviventi, per non urtare la suscettibilità di costoro e per evitare maggiori danni e malanni''. Nel 1954 fu assolto per insufficienza di prove.
• Nel settembre 1955 fu spedito al confino nei Vestini (L'Aquila), al termine della misura riuscì ad ottenere una licenza per effettuare dei lavori agricoli nel suo paese nativo.
• Nel 1958 ci fu l'omicidio ai danni di Antonio Saracino, il capobastone di Siderno fu indagato ma nel 1962 la Corte d'Assise di Potenza lo assolse per insussistenza del fatto.
• Nel 1965 fu arrestato per aggressione aggravata.
• Nell’agosto del 1968 il Macrì venne arrestato dopo 14 mesi di latitanza. Gli inquirenti lo accusarono di essere uno dei mandanti della Strage di Locri realizzata il 23 giugno 1967.
• Il 26 ottobre 1969 si svolse il Summit di Montalto, l’assenza al ritrovo rese impossibile provare il suo ruolo di capo, venne assolto.
• Nel luglio del 1972 per i fatti inerenti alla Stage di Locri, Zzi ‘Ntoni venne assolto dalla Corte d’Assise di Lecce per insufficienza di prove.


== Capo ==
== Capo ==

Versione delle 15:21, 29 nov 2014

Antonio Macrì (Siderno, 1902 - Siderno, 19 gennaio 1975) detto ‘’Zzi ‘Ntoni’’ o ‘’Il boss dei due mondi’’ è stato uno dei capi più influenti della storia della ‘ndrangheta. Il capobastone di Siderno fu uno dei principali precursori dell’espansione della mafia calabrese all’estero: dal luogo d’origine coordinò le attività della mafia calabrese in Canada, Usa e Australia. Intesse rapporti con potenti boss di Cosa nostra. Venne assassinato nelle vicende legate alla prima guerra di ‘ndrangheta il 19 gennaio 1975.

Biografia

Cronistoria delle principali vicende giudiziarie

• Nel 1929 Antonio Macrì ricevette la prima condanna dal Pretore di Siderno: fu denunciato per porto d’armi abusivo. • Nel 1932 fu indagato dal Tribunale di Gerace e dalla Corte di Catanzaro, venne condannato a 5 anni di carcere, al terzo anno gli fu concesso l'indulto. • Nel 1937 fu condannato per la prima volta per associazione a delinquere, la pena detentiva la trascorse presso l'Isola dell'Asinara. • Nel 1944 nelle motivazioni per la proposta di confino, fu definito per la prima volta come Capo di un'organizzazione a delinquere a Siderno e dintorni, ispiratore e animatore di delitti ma estraneo all'esecuzione materiale, con l'organizzazione beneficia dei proventi ricavata dai furti. • Il 30 aprile 1946 venne arrestato da latitante, fu catturato dai Carabinieri di Locri mentre circolava tranquillamente nelle vicinanze del Palazzo di Giustizia, con indosso una Colt a tamburo e un pugnale. Successivamente, Macrì venne prosciolto ed evitò il confino, gli fu concessa la libertà condizionale. • Il 29 dicembre 1951 fu condannato insieme ad altri 40 imputati originari di Siderno, nell'indagine gli riconobbero il ruolo di mente direttiva, fu condannato a 4 anni di reclusione. L'accusa sostenne che a Siderno al termine della seconda guerra mondiale si era costituita un'associazione che incuteva terrore nei confronti della popolazione costretta il più delle volte a tacere, sopportare e tenersi in rapporti amichevoli con i malviventi, per non urtare la suscettibilità di costoro e per evitare maggiori danni e malanni. Nel 1954 fu assolto per insufficienza di prove. • Nel settembre 1955 fu spedito al confino nei Vestini (L'Aquila), al termine della misura riuscì ad ottenere una licenza per effettuare dei lavori agricoli nel suo paese nativo. • Nel 1958 ci fu l'omicidio ai danni di Antonio Saracino, il capobastone di Siderno fu indagato ma nel 1962 la Corte d'Assise di Potenza lo assolse per insussistenza del fatto. • Nel 1965 fu arrestato per aggressione aggravata. • Nell’agosto del 1968 il Macrì venne arrestato dopo 14 mesi di latitanza. Gli inquirenti lo accusarono di essere uno dei mandanti della Strage di Locri realizzata il 23 giugno 1967. • Il 26 ottobre 1969 si svolse il Summit di Montalto, l’assenza al ritrovo rese impossibile provare il suo ruolo di capo, venne assolto. • Nel luglio del 1972 per i fatti inerenti alla Stage di Locri, Zzi ‘Ntoni venne assolto dalla Corte d’Assise di Lecce per insufficienza di prove.

Capo

La Strage di Locri

I rapporti tra Macrì e le vittime

Il Summit di Montalto

Siderno Group

I rapporti con Cosa Nostra

La prima guerra di 'ndrangheta

Le posizioni del boss e le forze in campo

Il Summit di Gioia Tauro

19 gennaio 1975: la fine del capobastone di Siderno

Il funerale

L'eredità di Macrì

Note


Bibliografia