Carmelo Novella

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Io sono Nunzio Novella, non ho bisogno di chiedere il parere a nessuno, non ho bisogno neanche di mandare imbasciate in Calabria
(Carmelo "Nunzio" Novella)[1]


Carmelo “Nunzio” Novella (Guardavalle, 12 ottobre 1950 - San Vittore Olona, 14 luglio 2008) detto il boss «secessionista» ha tramato per rendere indipendente dalla cosiddetta «Provincia» (anche detta "Calabria" o Crimine) la «Lombardia» ( per approfondire si veda struttura della 'ndrangheta), la struttura anche detta Camera di Controllo, che riunisce le «locali» di ‘ndrangheta di tutta la regione, e per questo è stato brutalmente ucciso.

Carmelo "Nuzzo" Novella


Biografia

Carmelo Novella si trasferisce da Guardavalle (CZ), suo paese di origine dove ricopre il ruolo di Capo Locale, a San Vittore Olona (MI) a seguito della sua scarcerazione avvenuta il 15 Agosto 2007[2] con la dote di Infinito, cioè come Capo Locale di Milano, e come capo della Lombardia.

Le ambizioni secessioniste

Carmelo Novella ha l'ambizione di recidere il cordone ombelicale che lega le locali del nord dalle cosche originarie e fare in modo che queste rispondano esclusivamente a lui, che sarebbe diventato così l'unico interlocutore con la "Provincia". Tali proponimenti, ovviamente, vengono vissuti come il tentativo di sovvertire "l'ordine costituito" all'interno dell' organizzazione che di conseguenza decide di eliminarlo. L'omicidio è certamente maturato nell'ambito della stessa organizzazione criminale: il contenuto di alcune conversazioni ambientali captate nell'immediatezza dei fatti fanno emergere in modo chiaro che il progetto di Novella rispetto ad una autonomia della Lombardia ha determinato non solo un risentimento nei suoi confronti, ma una netta contrapposizione con il gruppo egemone calabrese, che ritiene quest'ultimo soggetto in grado di scardinare gli equilibri interni della stessa organizzazione mafiosa.[3]

L'omicidio

La scena del crimine, San Vittore Olona

Il 14 luglio 2008, Carmelo Novella come sua abitudine, si trova nel bar "Reduci e combattenti ", di via Don Minzoni a San Vittore Olona, nel giardino interno sul lato via Tasso, in compagnia di Stefano Sanfilippo e Salvatore Arena. Alle 17.50 viene aggredito da due persone entrate poco prima che armate e a volto scoperto dopo aver fatto un'ordinazione al bancone (di cui un "cappuccino bianco") da distanza ravvicinata gli esplodono contro numerosi colpi d'arma da fuoco uccidendolo. I due killer, Antonino Belnome e Micheal Panajia, si allontanano dal luogo del delitto a bordo della Kawasaki Z - 1000 di proprietà del Belnome dirigendosi a Cormano, dove quest'ultimo, a bordo di una Mercedes classe A, in compagnia del cugino Giuseppe Amedeo Tedesco parte per Guardavalle arrivando a destinazione alle ore 04.46 del 15 luglio.


Le condanne

Note

  1. Citato in Ciconte Enzo, Riti criminali. I codici di affiliazione alla 'ndrangheta, Soveria Mannelli, Rubettino, 2015
  2. Regione Carabinieri “Lombardia”, Gruppo di Monza, Nucleo Investigativo, Indagine Infinito, pag. 101
  3. Andrea Ghinetti, Ordinanza di applicazione di misura coercitiva con mandato di cattura, Procedimento Penale n. 43733106 R.G.N.R., Tribunale di Milano, Ufficio del Giudice per le indagini preliminari, 4 aprile 2011,pag.35


Bibliografia