Francesco Barbaro: differenze tra le versioni

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Francesco Barbaro (Platì, 3 maggio 1927 - ) detto ‘Cicciu ‘u Castanu’, è stato il reggente dei [[Barbaro (famiglia)]] Castanu. Fu anche soprannominato ‘il re dei sequestri’ perché lui fu tra gli ideatori della strategia dei sequestri di persona. Il patriarca di Platì ha fatto parte della Commissione Provinciale denominata ‘Cosa Nuova’. E’ stato arrestato il 5 gennaio 1989 dopo 9 anni di latitanza.
= Biografia =
= Biografia =


== Ruolo di potere a Platì ==
== Ruolo di potere a Platì ==


Nell'Operazione Olimpia (1992) si riporta la testimonianza del collaboratore di giustizia Filippo Barreca. Su chi fosse il più potente boss di Platì spiegò ''‘’ Mah…di Barbaro ce ne sono tanti, ma il personaggio diciamo più rappresentativo era Francesco Barbaro. Ha un soprannome […] Ciccio u castanu’’''. Il reggente dei Castanu venne così descritto da Aldo Varano de ‘L’Unità’ nel gennaio del 1991 ''‘’ Più che un boss, un potente patriarca della ‘ndrangheta che porta sulle spalle la fama di capo, cervello e stratega dell’Anonima sequestri calabrese[…] Il suo mito venne incrinato nel gennaio del 1989 […] per 9 anni gli diedero la caccia. '''Francesco Barbaro trent’anni prima era pastore, figlio di pastore, e nessuno dei suoi parenti ha mai presentato un 740'''’’'' <ref> Presi i rapitori di Cesare Casella, L’Unità, 9 gennaio 1991 [http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1991_01/19910109_0008.pdf&query=barbaro] </ref>.  Dopo la morte di Pasquale Agresta avvenuta nel 1974, il reggente dei ‘Castanu’ Francesco Barbaro e Antonio Barbaro detto ‘u nigru fecero sorgere uno dei clan più potenti della ‘ndrangheta <ref> N. Gratteri - A. Nicaso, Fratelli di Sangue, Milano, Mondadori, 2009, p.127 </ref>. Come riportato in ‘Buccinasco’, secondo la Procura di Locri, nel 1981 ''‘’i vertici della ‘ndrangheta platiota erano Rosario Barbaro (1940), Antonio Barbaro (1920), Francesco Barbaro (1927), Giuseppe Grillo (1945), Domenico Papalia (1945) e Domenico Barbaro (1937)’’'' <ref> N.dalla Chiesa – M. Panzarasa, Buccinasco, la ‘ndrangheta al nord, Torino, Einaudi, 2012, p.57 </ref>.
Nell'Operazione Olimpia (1992) si riporta la testimonianza del collaboratore di giustizia Filippo Barreca. Su chi fosse il più potente boss di Platì spiegò ''‘’ Mah…di Barbaro ce ne sono tanti, ma il personaggio diciamo più rappresentativo era Francesco Barbaro. Ha un soprannome […] Ciccio u castanu’’''. Il reggente dei Castanu venne così descritto da Aldo Varano de ‘L’Unità’ nel gennaio del 1991 ''‘’ Più che un boss, un potente patriarca della ‘ndrangheta che porta sulle spalle la fama di capo, cervello e stratega dell’Anonima sequestri calabrese[…] Il suo mito venne incrinato nel gennaio del 1989 […] per 9 anni gli diedero la caccia. '''Francesco Barbaro trent’anni prima era pastore, figlio di pastore, e nessuno dei suoi parenti ha mai presentato un 740'''’’'' <ref> Presi i rapitori di Cesare Casella, L’Unità, 9 gennaio 1991 [http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1991_01/19910109_0008.pdf&query=barbaro] </ref>.  Dopo la morte di Pasquale Agresta avvenuta nel 1974, il reggente dei ‘Castanu’ Francesco Barbaro e Antonio Barbaro detto ‘u nigru fecero sorgere uno dei clan più potenti della ‘ndrangheta <ref> N. Gratteri - A. Nicaso, Fratelli di Sangue, Milano, Mondadori, 2009, p.127 </ref>. Come riportato in ‘[[Buccinasco]]’, secondo la Procura di Locri, nel 1981 ''‘’i vertici della ‘ndrangheta platiota erano Rosario Barbaro (1940), Antonio Barbaro (1920), Francesco Barbaro (1927), Giuseppe Grillo (1945), Domenico Papalia (1945) e Domenico Barbaro (1937)’’'' <ref> N.dalla Chiesa – M. Panzarasa, Buccinasco, la ‘ndrangheta al nord, Torino, Einaudi, 2012, p.57 </ref>.


== Mediatore ==
== Mediatore ==


Come [[Antonio Nirta]] ‘Il Vecchio’ reggente della ‘ndrina [[Nirta (famiglia)]] ‘La Maggiore’, anche Francesco Barbaro cercò di mediare alla brutale faida di San Luca, i tentativi, per entrambi risultarono inutili. Cinque mesi prima della Strage di Duisburg (15 agosto 2007) c'era molta tensione tra i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio. Suo cognato, Giuseppe Pelle ‘Gambazza’ andò a trovarlo in carcere per chiedergli consiglio, Cicciu ‘u Castanu disse ''‘’Là devono vedere di chiudere altrimenti arrestano a tutti. Ormai là è morta la femmina, qua è morto l'uomo. Parlate con Ciccio Mammoliti, gli dici che hai parlato con tuo suocero e ha detto di vedere di chiudere altrimenti alla fine arrestano tutti, da una parte e dall'altra’’'' <ref> Nessuno li tiene, L’Unità, 21 agosto 2007, [http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/240000/235446.xml?key=Enrico+Fierro&first=271&orderby=1&f=fir&dbt=arc] </ref>.
Come [[Antonio Nirta]] ‘Il Vecchio’ reggente della ‘ndrina [[Nirta (famiglia)]] ‘La Maggiore’, anche Francesco Barbaro cercò di mediare alla brutale faida di San Luca, i tentativi, per entrambi risultarono inutili. Cinque mesi prima della Strage di Duisburg (15 agosto 2007) c'era molta tensione tra i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio. Il marito di sua figlia, [[Giuseppe Pelle]] ‘Gambazza’ andò a trovarlo in carcere per chiedergli consiglio, Cicciu ‘u Castanu disse ''‘’Là devono vedere di chiudere altrimenti arrestano a tutti. Ormai là è morta la femmina, qua è morto l'uomo. Parlate con Ciccio Mammoliti, gli dici che hai parlato con tuo suocero e ha detto di vedere di chiudere altrimenti alla fine arrestano tutti, da una parte e dall'altra’’'' <ref> Nessuno li tiene, L’Unità, 21 agosto 2007, [http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/240000/235446.xml?key=Enrico+Fierro&first=271&orderby=1&f=fir&dbt=arc] </ref>.


A Roma venne assassinato il 2 novembre 1976 il boss originario di Canolo (Reggio Calabria) '''Antonio D’Agostino'''. Nel libro Fratelli di Sangue si riporta ''‘’ aveva dato vita ad un’associazione criminale operante tra Roma-Milano-Torino e Genova, impegnata nei sequestri di persona, nel traffico di droga e nel riciclaggio[…] per questo omicidio è stato condannato all’ergastolo Domenico Papalia[…]Il pentito Saverio Morabito ha spiegato che ha decidere l’eliminazione di D’Agostino era stato Antonio Nirta ‘due nasi’ di San Luca’’''. Su questo omicidio Saverio Morabito ha inoltre spiegato che ci fu un summit in cui presenziarono: Francesco Molluso, Mario Inzaghi, Saverio Morabito, Trichilo Antonio, Domenico Papalia, Francesco Barbaro, Domenico Barbaro (‘u nigru). <ref> Sentenza Nord-Sud, Dda Milano 1997, p.579 </ref> L’obiettivo della riunione fu quello di elaborare una strategia per dimostrare che Mico Papalia non centrasse con l’omicidio ai danni del D’Agostino. Domenico Papalia riuscì ad ottenere la revisione del processo <ref> Ergastolo a Papalia: revisione del processo, Il Corriere della Sera, 24 novembre 1993 [http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/24/ergastolo_Papalia_revisione_del_processo_co_0_93112412379.shtml] </ref>.
A Roma venne assassinato il 2 novembre 1976 il boss originario di Canolo (Reggio Calabria) '''Antonio D’Agostino'''. Nel libro [[Fratelli di sangue]] si riporta ''‘’ aveva dato vita ad un’associazione criminale operante tra Roma-Milano-Torino e Genova, impegnata nei sequestri di persona, nel traffico di droga e nel riciclaggio[…] per questo omicidio è stato condannato all’ergastolo Domenico Papalia[…]Il pentito Saverio Morabito ha spiegato che ha decidere l’eliminazione di D’Agostino era stato Antonio Nirta ‘due nasi’ di San Luca’’''. Su questo omicidio Saverio Morabito ha inoltre spiegato che ci fu un summit in cui presenziarono: Francesco Molluso, Mario Inzaghi, Saverio Morabito, Trichilo Antonio, Domenico Papalia, Francesco Barbaro, Domenico Barbaro (‘u nigru). <ref> Sentenza Nord-Sud, Dda Milano 1997, p.579 </ref> L’obiettivo della riunione fu quello di elaborare una strategia per dimostrare che Mico Papalia non centrasse con l’omicidio ai danni del D’Agostino. Domenico Papalia riuscì ad ottenere la revisione del processo <ref> Ergastolo a Papalia: revisione del processo, Il Corriere della Sera, 24 novembre 1993 [http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/24/ergastolo_Papalia_revisione_del_processo_co_0_93112412379.shtml] </ref>.


Saverio Morabito diede uno schiaffo a Domenico Barbaro. Il collaboratore di giustizia sostenne che quando Francesco Barbaro venne a Milano si scusò con lui per quanto accaduto, Cicciu ‘u castanu avrebbe detto a difesa del figlio ‘’era un ragazzo e non sapeva quel che faceva’’. Morabito reputava la famiglia Castanu ‘’una potenza[…] quelli che tengono in mano il paese sono tutti loro’’ <ref> ''id p.816'' </ref>.
Saverio Morabito diede uno schiaffo a Domenico Barbaro. Il collaboratore di giustizia sostenne che quando Francesco Barbaro venne a Milano si scusò con lui per quanto accaduto, Cicciu ‘u castanu avrebbe detto a difesa del figlio ''‘’era un ragazzo e non sapeva quel che faceva’’''. Morabito reputava la famiglia Castanu ''‘’una potenza[…] quelli che tengono in mano il paese sono tutti loro’’'' <ref> ''id p.816'' </ref>.


== Casi irrisolti ==
== Casi irrisolti ==
=== Brigadiere Marino ===
Il brigadiere Antonino Marino fu assassinato il 9 settembre 1990 durante la festa patronale a Bovalino. L’omicidio è tutt’ora impunito. Il collaboratore di giustizia '''Antonino Cuzzola''' sostenne che i mandanti dell’omicidio furono: Francesco Barbaro ‘u Castanu, [[Giuseppe Barbaro]] ‘u Castanu, Giuseppe Barbaro ‘u nigru e [[Antonio Papalia]]. A seguito dell’Operazione Platino sono emerse delle intercettazioni che hanno fatto riaprire il caso. <ref> Strill, Reggio, processo omicidio Marino, tre nuovi testi, 31 marzo 2014 [http://www.strill.it/index.php?option=com_content&view=article&id=192694:reggio-processo-omicidio-brigadiere-marino-tre-nuovi-testi&catid=40:reggio&Itemid=86] </ref>.
=== Sindaco Domenico De Maio ===
Il sindaco di Platì, Domenico De Maio venne ucciso a Natile il 27 marzo 1985. Il De Maio negava l’esistenza della mafia nel suo Municipio <ref> L’Unità, Esecuzione mafiosa in Calabria: ucciso sindaco democristiano, 28 marzo 1985 [http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1985_03/19850328_0005.pdf&query=de%20maio] </ref>. Sulle motivazioni del movente omicida si riporta in ‘Buccinasco’ ''‘’ Le ragioni per cui fu eliminato non sono mai state del tutto chiarite[…] Il sindaco si era impegnato in una missione ‘insolente’: far tornare in possesso del Comune oltre cento ettari di terreno demaniale occupati abusivamente dalla famiglia Barbaro.[…] casi mai provati, caddero su Francesco Barbaro ‘u Castanu’ ''''.


== Dinastia ==
== Dinastia ==
Francesco Barbaro è figlio di Domenico Barbaro e Ielasi Caterina. I suoi fratelli: Marianna (’25), Elisabetta (’32), Antonio (’36), Maria (’36), Giuseppe (’41), Teresa (’44) e Saverio (’48). Si è sposato con Elisabetta Barbaro (’31), hanno avuto 8 figli: Caterina (’51), Domenico (’54), Giuseppe (’56), Maria (’58), Pasquale (’61), Antonio (’63), Rocco (’65) e Marianna (’67). <ref> N.dalla Chiesa – M. Panzarasa, Buccinasco, la ‘ndrangheta al nord, Torino, Einaudi, 2012, guarda albero genealogico </ref> In seguito al suo arresto, a prendere le redini del clan è stato il figlio [[Giuseppe Barbaro]] del 1956.


== Note ==
== Note ==
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
Gratteri N. - Nicaso A., [[Fratelli di sangue]], Milano, Mondadori, 2009
N.dalla Chiesa - M.Panzarasa, [[Buccinasco]], Torino, Einaudi, 2012


[[Categoria: 'Ndranghetisti]]
[[Categoria: 'Ndranghetisti]]

Versione attuale delle 10:48, 7 mag 2014

Francesco Barbaro (Platì, 3 maggio 1927 - ) detto ‘Cicciu ‘u Castanu’, è stato il reggente dei Barbaro (famiglia) Castanu. Fu anche soprannominato ‘il re dei sequestri’ perché lui fu tra gli ideatori della strategia dei sequestri di persona. Il patriarca di Platì ha fatto parte della Commissione Provinciale denominata ‘Cosa Nuova’. E’ stato arrestato il 5 gennaio 1989 dopo 9 anni di latitanza.

Biografia

Ruolo di potere a Platì

Nell'Operazione Olimpia (1992) si riporta la testimonianza del collaboratore di giustizia Filippo Barreca. Su chi fosse il più potente boss di Platì spiegò ‘’ Mah…di Barbaro ce ne sono tanti, ma il personaggio diciamo più rappresentativo era Francesco Barbaro. Ha un soprannome […] Ciccio u castanu’’. Il reggente dei Castanu venne così descritto da Aldo Varano de ‘L’Unità’ nel gennaio del 1991 ‘’ Più che un boss, un potente patriarca della ‘ndrangheta che porta sulle spalle la fama di capo, cervello e stratega dell’Anonima sequestri calabrese[…] Il suo mito venne incrinato nel gennaio del 1989 […] per 9 anni gli diedero la caccia. Francesco Barbaro trent’anni prima era pastore, figlio di pastore, e nessuno dei suoi parenti ha mai presentato un 740’’ [1]. Dopo la morte di Pasquale Agresta avvenuta nel 1974, il reggente dei ‘Castanu’ Francesco Barbaro e Antonio Barbaro detto ‘u nigru fecero sorgere uno dei clan più potenti della ‘ndrangheta [2]. Come riportato in ‘Buccinasco’, secondo la Procura di Locri, nel 1981 ‘’i vertici della ‘ndrangheta platiota erano Rosario Barbaro (1940), Antonio Barbaro (1920), Francesco Barbaro (1927), Giuseppe Grillo (1945), Domenico Papalia (1945) e Domenico Barbaro (1937)’’ [3].

Mediatore

Come Antonio Nirta ‘Il Vecchio’ reggente della ‘ndrina Nirta (famiglia) ‘La Maggiore’, anche Francesco Barbaro cercò di mediare alla brutale faida di San Luca, i tentativi, per entrambi risultarono inutili. Cinque mesi prima della Strage di Duisburg (15 agosto 2007) c'era molta tensione tra i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio. Il marito di sua figlia, Giuseppe Pelle ‘Gambazza’ andò a trovarlo in carcere per chiedergli consiglio, Cicciu ‘u Castanu disse ‘’Là devono vedere di chiudere altrimenti arrestano a tutti. Ormai là è morta la femmina, qua è morto l'uomo. Parlate con Ciccio Mammoliti, gli dici che hai parlato con tuo suocero e ha detto di vedere di chiudere altrimenti alla fine arrestano tutti, da una parte e dall'altra’’ [4].

A Roma venne assassinato il 2 novembre 1976 il boss originario di Canolo (Reggio Calabria) Antonio D’Agostino. Nel libro Fratelli di sangue si riporta ‘’ aveva dato vita ad un’associazione criminale operante tra Roma-Milano-Torino e Genova, impegnata nei sequestri di persona, nel traffico di droga e nel riciclaggio[…] per questo omicidio è stato condannato all’ergastolo Domenico Papalia[…]Il pentito Saverio Morabito ha spiegato che ha decidere l’eliminazione di D’Agostino era stato Antonio Nirta ‘due nasi’ di San Luca’’. Su questo omicidio Saverio Morabito ha inoltre spiegato che ci fu un summit in cui presenziarono: Francesco Molluso, Mario Inzaghi, Saverio Morabito, Trichilo Antonio, Domenico Papalia, Francesco Barbaro, Domenico Barbaro (‘u nigru). [5] L’obiettivo della riunione fu quello di elaborare una strategia per dimostrare che Mico Papalia non centrasse con l’omicidio ai danni del D’Agostino. Domenico Papalia riuscì ad ottenere la revisione del processo [6].

Saverio Morabito diede uno schiaffo a Domenico Barbaro. Il collaboratore di giustizia sostenne che quando Francesco Barbaro venne a Milano si scusò con lui per quanto accaduto, Cicciu ‘u castanu avrebbe detto a difesa del figlio ‘’era un ragazzo e non sapeva quel che faceva’’. Morabito reputava la famiglia Castanu ‘’una potenza[…] quelli che tengono in mano il paese sono tutti loro’’ [7].

Casi irrisolti

Brigadiere Marino

Il brigadiere Antonino Marino fu assassinato il 9 settembre 1990 durante la festa patronale a Bovalino. L’omicidio è tutt’ora impunito. Il collaboratore di giustizia Antonino Cuzzola sostenne che i mandanti dell’omicidio furono: Francesco Barbaro ‘u Castanu, Giuseppe Barbaro ‘u Castanu, Giuseppe Barbaro ‘u nigru e Antonio Papalia. A seguito dell’Operazione Platino sono emerse delle intercettazioni che hanno fatto riaprire il caso. [8].

Sindaco Domenico De Maio

Il sindaco di Platì, Domenico De Maio venne ucciso a Natile il 27 marzo 1985. Il De Maio negava l’esistenza della mafia nel suo Municipio [9]. Sulle motivazioni del movente omicida si riporta in ‘Buccinasco’ ‘’ Le ragioni per cui fu eliminato non sono mai state del tutto chiarite[…] Il sindaco si era impegnato in una missione ‘insolente’: far tornare in possesso del Comune oltre cento ettari di terreno demaniale occupati abusivamente dalla famiglia Barbaro.[…] casi mai provati, caddero su Francesco Barbaro ‘u Castanu’ ''.

Dinastia

Francesco Barbaro è figlio di Domenico Barbaro e Ielasi Caterina. I suoi fratelli: Marianna (’25), Elisabetta (’32), Antonio (’36), Maria (’36), Giuseppe (’41), Teresa (’44) e Saverio (’48). Si è sposato con Elisabetta Barbaro (’31), hanno avuto 8 figli: Caterina (’51), Domenico (’54), Giuseppe (’56), Maria (’58), Pasquale (’61), Antonio (’63), Rocco (’65) e Marianna (’67). [10] In seguito al suo arresto, a prendere le redini del clan è stato il figlio Giuseppe Barbaro del 1956.

Note

  1. Presi i rapitori di Cesare Casella, L’Unità, 9 gennaio 1991 [1]
  2. N. Gratteri - A. Nicaso, Fratelli di Sangue, Milano, Mondadori, 2009, p.127
  3. N.dalla Chiesa – M. Panzarasa, Buccinasco, la ‘ndrangheta al nord, Torino, Einaudi, 2012, p.57
  4. Nessuno li tiene, L’Unità, 21 agosto 2007, [2]
  5. Sentenza Nord-Sud, Dda Milano 1997, p.579
  6. Ergastolo a Papalia: revisione del processo, Il Corriere della Sera, 24 novembre 1993 [3]
  7. id p.816
  8. Strill, Reggio, processo omicidio Marino, tre nuovi testi, 31 marzo 2014 [4]
  9. L’Unità, Esecuzione mafiosa in Calabria: ucciso sindaco democristiano, 28 marzo 1985 [5]
  10. N.dalla Chiesa – M. Panzarasa, Buccinasco, la ‘ndrangheta al nord, Torino, Einaudi, 2012, guarda albero genealogico

Bibliografia

Gratteri N. - Nicaso A., Fratelli di sangue, Milano, Mondadori, 2009

N.dalla Chiesa - M.Panzarasa, Buccinasco, Torino, Einaudi, 2012