Giovanni Trecroci: differenze tra le versioni

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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==


*Enzo Laganà, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,0894_01_1990_0033_0008_25572749/]'', 9 febbraio 1990
*Enzo Laganà, [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,0894_01_1990_0033_0008_25572749/ ''Vicesindaco ucciso per gli appalti''], La Stampa, 9 febbraio 1990.


[[Categoria:Politici]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]]  [[Categoria:Morti il 7 febbraio]] [[Categoria:Morti nel 1990]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]
[[Categoria:Politici]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di 'ndrangheta]]  [[Categoria:Morti il 7 febbraio]] [[Categoria:Morti nel 1990]] [[Categoria:Vittime senza giustizia]]

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Giovanni Trecroci (N.D. – Villa San Giovanni, 7 febbraio 1990) è stato un politico italiano ucciso dalla 'ndrangheta.


Biografia

Giovanni Trecroci fu insegnante di lettere che iniziò la propria carriera politica nella Democrazia Cristiana fino a divenire il vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici nel comune di Villa san Giovanni (RC). La sera dell’omicidio aveva appena finito di discutere in consiglio comunale di una serie di pratiche urbanistiche quando fu raggiunto da diversi colpi di pistola vicino casa a Cannitello, frazione di Villa San Giovanni. Per questo motivo gli inquirenti individuarono il movente del delitto nell’attività amministrativa della vittima. Erano ormai prossimi i lavori per la metanizzazione di Villa San Giovanni e di altri dodici comuni limitrofi. A detta degli inquirenti è probabile che Trecroci non abbia voluto subire o accettare condizionamenti esterni sull’organizzazione degli appalti in tale ambito. Lasciò in vita un bambino, Giuseppe e la moglie, Annamaria Cassone, in attesa del seconda figlia, Stefania, nata pochi mesi dopo l’omicidio.

Bibliografia