Mario Trapassi: differenze tra le versioni

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(Bio Trapassi)
 
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==


*Ministero dell'Interno, Governo Italiano, ''[https://www.interno.gov.it/it/notizie/testimonianze-coraggio-rocco-chinnici-ruppe-schemi-e-pose-fondamenta-pool-antimafia Testimonianze di coraggio. Rocco Chinnici ruppe gli schemi e pose le fondamenta del “pool antimafia’’, 29 luglio 2018
*Ministero dell'Interno, Governo Italiano, ''[https://www.interno.gov.it/it/notizie/testimonianze-coraggio-rocco-chinnici-ruppe-schemi-e-pose-fondamenta-pool-antimafia Testimonianze di coraggio. Rocco Chinnici ruppe gli schemi e pose le fondamenta del “pool antimafia]'', 29 luglio 2018


[[Categoria:Carabinieri]] [[Categoria:Forze dell'Ordine]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime di Cosa Nostra]] [[Categoria:Nati l'8 dicembre]] [[Categoria:Nati nel 1950]] [[Categoria:Morti il 29 luglio]] [[Categoria:Morti nel 1983]]
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Versione delle 11:26, 19 mar 2020


Mario Trapassi (Palermo, 8 dicembre 1950 – Palermo, 29 luglio 1983) è stato un maresciallo dei carabinieri italiano, ucciso da Cosa Nostra nella Strage di via Pipitone Federico.

Biografia

Arruolatosi nell'Arma dei Carabinieri, frequentò la Scuola Sottufficiali di Velletri e di Firenze. Svolse servizio per la prima volta a Torino e successivamente divenne membro della scorta di Carlo Alberto dalla Chiesa. Dopo il matrimonio chiese di essere trasferito a Palermo, per prendersi cura dei genitori e ritornare nella propria terra. Fu trasferito a Termini Imerese, e chiese dunque di far parte della scorta del giudice Paolo Borsellino. Quando Rocco Chinnici divenne Consigliere Capo del Tribunale di Palermo, il maresciallo Trapassi ottenne la guida della sua scorta.

Mario Trapassi rimase vittima della strage di via Pipitone Federico del 29 luglio 1983, quando l'esplosione di una macchina imbottita di tritolo portò alla morte anche del giudice Chinnici, di Salvatore Bartolotta – altro membro della scorta del magistrato – e di Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile di via Pipitone Federico.

Mario era padre di quattro bambini. Nell'aprile del 2015 vennne intitolata a lui e Bartolotta la caserma dei carabinieri di Palermo Uditore.

Bibliografia