Michelangelo Chindamo: differenze tra le versioni

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== L'operazione "I fiori della notte di San Vito"==
== L'operazione "I fiori della notte di San Vito"==


Con l'operazione dell'Autorità Giudiziaria denominata "I fiori della notte di San Vito", scattata il 15 giugno 1994, Michelangelo Chindamo viene arrestato e condannato dalla Corte di Appello di Milano a 19 anni di reclusione per traffico di stupefacenti e per essere il capo della Locale di Fino Mornasco, con la "dote" di trequartino.
Con l'operazione dell'Autorità Giudiziaria denominata "I fiori della notte di San Vito", scattata il 15 giugno 1994, Michelangelo Chindamo viene arrestato e condannato dalla Corte di Appello di Milano a 19 anni di reclusione<ref>Operazione “I fiori della notte di San Vito”: Sentenza della Corte d’Appello di Milano, n. 1968/98, pag. 1402</ref>per traffico di stupefacenti e per essere il capo della Locale di Fino Mornasco, con la "dote" di trequartino.
Sono i collaboratori di giustizia in tale processo a raccontare che egli divenne capo della Locale nel 1989 a seguito del ritiro di Peppe Nobile, dovuto a motivi di salute.
Sono i collaboratori di giustizia in tale processo a raccontare che egli divenne capo della Locale nel 1989 a seguito del ritiro di Peppe Nobile, dovuto a motivi di salute.



Versione delle 11:42, 2 nov 2015

Michelangelo Chindamo (Palmi (RC), 1943)[1] è considerato il capo della Locale di Fino Mornasco.

L'operazione "I fiori della notte di San Vito"

Con l'operazione dell'Autorità Giudiziaria denominata "I fiori della notte di San Vito", scattata il 15 giugno 1994, Michelangelo Chindamo viene arrestato e condannato dalla Corte di Appello di Milano a 19 anni di reclusione[2]per traffico di stupefacenti e per essere il capo della Locale di Fino Mornasco, con la "dote" di trequartino. Sono i collaboratori di giustizia in tale processo a raccontare che egli divenne capo della Locale nel 1989 a seguito del ritiro di Peppe Nobile, dovuto a motivi di salute.

L'operazione "Insubria"

Il 18 novembre 2014 scattò un'altra operazione che coinvolse i clan comaschi: "Insubria". Con essa è emerso nuovamente il ruolo di Michelangelo Chindamo che, dopo aver scontato la sua precedente condanna, è considerato nuovamente il capo della Locale di Fino Mornasco e condannato a 5 anni di carcere. [3]

Note

Bibliografia

Operazione “I fiori della notte di San Vito”: Sentenza della Corte d’Appello di Milano, n. 1968/98

Gerosa F, Macchè evasore, spacciava coca, "Corriere della Sera", 19 marzo 1994, in http://archiviostorico.corriere.it/1994/marzo/19/macche_evasore_spacciava_coca_co_0_94031916239.shtml

"Corriere di Como", Ndrangheta, operazione Insubria: condanne per 162 anni, 26 maggio 2015, in http://www.corrieredicomo.it/ndrangheta-operazione-insubria-condanne-per-162-anni/