Michele Molfetta


Michele Molfetta (Grumo Appula, 1955 - Bitritto, 18 febbraio 1993) è stato un dipendente comunale, vittima innocente di mafia.

Biografia

Ex-ferroviere, aveva ricoperto la carica di consigliere comunale col Partito Socialista Italiano nel suo paese, a Grumo Appula, e da studente lavoratore si era laureato in informatica. Il giorno in cui fu ucciso era dipendente del Comune del suo paese, in forze all'ufficio ragioneria.

L'omicidio

La sera in cui fu ucciso Michele era entrato in un negozio di Bitritto per acquistare una maschera di carnevale per la figlia Arianna, di 4 anni. All'improvviso un commando di rapinatori sparò un colpo a scopo intimidatorio nel negozio, che però rimbalzò sul soffitto e colpì alla testa l'uomo, che trascinò a terra con sé anche la piccola che aveva in braccio, che si fratturò il setto nasale.

Come se niente fosse, i rapinatori si avventarono sulla cassa per rubare poche banconote da 50mila lire: l'incasso della giornata era infatti già stato portato via da un dipendente.

Indagini e processi

L'indagine era stata inizialmente archiviata e poi riaperta nel 2008 sulla base delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia dal pm della Dda di Bari Federico Perrone Capano.

Nel 2019 la Corte di Assise di Appello di Bari ha condannato il boss Cosimo Di Cosola alla pena di 24 anni di reclusione per omicidio volontario, ribaltando la sentenza di assoluzione del primo grado, riconoscendolo come il mandante della rapina.

Bibliografia

  • Sandro Tarantino, Sangue nel negozio di giocattoli, ucciso mentre protegge la figlia, 20 febbraio 1993
  • Gazzetta del Mezzogiorno, Bari, ucciso per errore con la figlia in braccio: condannato boss in appello, 25 settembre 2019.