Operazione Metastasi: differenze tra le versioni

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L''''Operazione Metastasi''' è un'inchiesta della DDA di Milano sulle presunte attività della [['Ndrangheta|'ndrangheta]] in Lombardia e le cui indagini, iniziate nel 2009, vennero condotte dal Procuratore Aggiunto Ilda Boccassini, dal Pubblico Ministero Claudio Gittardi e da Bruna Albertini ed eseguita dai finanzieri del comando provinciale di Milano.
L''''Operazione Metastasi''' è un'inchiesta della DDA di Milano sulle presunte attività della [['Ndrangheta|'ndrangheta]] in Lombardia e le cui indagini, iniziate nel 2009, vennero condotte dal Procuratore Aggiunto Ilda Boccassini, dal Pubblico Ministero Claudio Gittardi e da Bruna Albertini ed eseguita dai finanzieri del comando provinciale di Milano.
L'operazione, scattata il [[2 aprile]] [[2014]], portò all'iscrizione nel registro degli indagati di 10 persone: Mario Trovato, Ernesto Palermo, Antonello Redaelli, Saverio Lilliu, Alessandro Nania, Antonino Romeo, Claudio Bongarzone , Massimo Nasatti, Marco Rusconi, Claudio Crotta, tutti riconducibili alla "Locale" di Lecco.
L'operazione, scattata il [[2 aprile]] [[2014]], portò all'iscrizione nel registro degli indagati di 10 persone: Mario Trovato, Ernesto Palermo, Antonello Redaelli, Saverio Lilliu, Alessandro Nania, Antonino Romeo, Claudio Bongarzone , Massimo Nasatti, Marco Rusconi, Claudio Crotta, tutti riconducibili alla "Locale" di Lecco.
I dieci arrestati, secondo l'ordinanza di custodia cautelare, sono stati accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, corruzione e turbativa d'asta.
I dieci arrestati, secondo l'ordinanza di custodia cautelare, sono stati accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, corruzione e turbativa d'asta.

Versione delle 16:31, 15 dic 2015

L'Operazione Metastasi è un'inchiesta della DDA di Milano sulle presunte attività della 'ndrangheta in Lombardia e le cui indagini, iniziate nel 2009, vennero condotte dal Procuratore Aggiunto Ilda Boccassini, dal Pubblico Ministero Claudio Gittardi e da Bruna Albertini ed eseguita dai finanzieri del comando provinciale di Milano.

L'operazione, scattata il 2 aprile 2014, portò all'iscrizione nel registro degli indagati di 10 persone: Mario Trovato, Ernesto Palermo, Antonello Redaelli, Saverio Lilliu, Alessandro Nania, Antonino Romeo, Claudio Bongarzone , Massimo Nasatti, Marco Rusconi, Claudio Crotta, tutti riconducibili alla "Locale" di Lecco. I dieci arrestati, secondo l'ordinanza di custodia cautelare, sono stati accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, corruzione e turbativa d'asta.

Rapporti con la politica

Emerge che la Locale facente capo a Mario Trovato disponeva principalmente attraverso la figura del politico Ernesto Palermo di contatti con esponenti di primo piano dell’amministrazione comunale lecchese, in primo luogo con il sindaco Virginio Brivio, coinvolto nella vicenda dell’aggiudicazione della concessione del Lido di Parè, oltre che con Alberto Invernizzi, consigliere comunale di Lecco, più volte contattato in relazione ad interessi della locale. Risultano, ovviamente, numerosi i riferimenti a rapporti illeciti anche con l’amministrazione comunale di Valmadrera attraverso la figura del sindaco di quel Comune Marco Rusconi.[1]

Gli spari all'Old Wild West

Nel gennaio 2012, le vetrine dell'Old Wild West,situato all'interno del PalaTaurus, vengono colpite da undici proiettili. Come scrivono gli inquirenti nell'ordinanza, "tale fatto costituisce ulteriore conferma della pericolosità e determinatezza del sodalizio criminoso sul piano estorsivo e della capacità di controllo delle attività commerciali nel Lecchese". [2] La Locale di Mario Trovato si avvarrebbe dell'intimidazione e delle minacce per l'acquisizione di esercizi commerciali di proprio interesse, o per estorcere denaro ai proprietari col cosiddetto "pizzo". "Durante la fase di indagine emerge infatti l’interesse da parte della locale di Lecco di acquisire dei locali presso il centro commerciale denominato “Palataurus” al fine di adibirli a sale per il gioco. Non riuscendo ad ottenere la disponibilità di questi locali, TROVATO Mario ordina dapprima l’invio di pressioni e minacce implicite attraverso PALERMO ai soci della GIMA Sviluppo Franchising che avevano acquisito i locali stessi, e successivamente predispone un atto di danneggiamento a scopo intimidatorio nei loro confronti con l’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco contro le vetrine dell’Old Wild West, attività commerciale a loro riconducibile." [3]

La vicenda del Lido di Parè

La Locale, attraverso l’attività di alcuni degli associati e sotto la direzione di Mario Trovato, ha ottenuto, in un primo tempo, dall’amministrazione comunale di Valmadrera l’aggiudicazione di una concessione pubblica per la gestione dell’area balneare lacuale nota come “pratone” o “Lido di Paré”, situata nel comune di Valmadrera, dove Sindaco era uno degli indagati, Marco Rusconi. "La realizzazione di tale programma è stata in una prima fase resa possibile dalla capacità di pressione dell’uomo politico PALERMO Ernesto sull’amministrazione comunale di Valmadrera tradottasi anche in continui atti di turbativa in concorso con il pubblico ufficiale Sindaco RUSCONI Marco". [4]. L'Autorità Giudiziaria, in merito a questa vicenda, aggiunge nell'ordinanza che è "allarmante", anche se privo di rilievi penali, il comportamento del Sindaco di Lecco Virginio Brivio, il quale avrebbe interceduto con il Comune di Valmadrera per l'aggiudicazione di questo appalto. Tutto ciò nella piena consapevolezza della caratura criminale e mafiosa di personaggi quali Mario Trovato.

Note

  1. Alfonsa Maria Ferraro, Ordinanza di applicazione di misure coercitive personali e decreto di sequestro preventivo - Procedimento Penale n.35313/09 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Sezione Giudice per le Indagini Preliminari, 31 marzo 2014
  2. Alfonsa Maria Ferraro, Ordinanza di applicazione di misure coercitive personali e decreto di sequestro preventivo - Procedimento Penale n.35313/09 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Sezione Giudice per le Indagini Preliminari, 31 marzo 2014
  3. Alfonsa Maria Ferraro, Ordinanza di applicazione di misure coercitive personali e decreto di sequestro preventivo - Procedimento Penale n.35313/09 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Sezione Giudice per le Indagini Preliminari, 31 marzo 2014
  4. Alfonsa Maria Ferraro, Ordinanza di applicazione di misure coercitive personali e decreto di sequestro preventivo - Procedimento Penale n.35313/09 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Sezione Giudice per le Indagini Preliminari, 31 marzo 2014

Bibliografia

Alfonsa Maria Ferraro, Ordinanza di applicazione di misure coercitive personali e decreto di sequestro preventivo - Procedimento Penale n.35313/09 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Sezione Giudice per le Indagini Preliminari, 31 marzo 2014