Paolo Borsellino (imprenditore): differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Piccolo imprenditore edile, la sua impresa faceva gola alle famiglie mafiose della zona, soprattutto perché rompeva il monopolio del controllo del ciclo del cemento da parte di [[Cosa Nostra]].  
Piccolo imprenditore edile, la sua impresa faceva gola alle famiglie mafiose della zona, soprattutto perché rompeva il monopolio del controllo del ciclo del cemento da parte di [[Cosa Nostra]].  


Dopo aver rifiutato diverse offerte d'acquisto, fu ucciso la notte del 21 aprile 1992 e fatto ritrovare nella sua Panda a cento metri da casa, con i piedi che penzolavano dal finestrino.  
Dopo aver rifiutato diverse offerte d'acquisto, fu ucciso ucciso con un colpo di fucile al cuore la notte del 21 aprile 1992 e fatto ritrovare nella sua Panda a cento metri da casa, con i piedi che penzolavano dal finestrino.  


Non sono mai stati individuati né i mandanti, né un processo per la sua morte, nonostante le dichiarazioni del padre [[Giuseppe Borsellino|Giuseppe]], ucciso anche lui otto mesi dopo.
== Indagini e processi ==
Non sono mai stati individuati né i mandanti, né gli esecutori, né ci fu mai un processo per la sua morte, nonostante le dichiarazioni del padre [[Giuseppe Borsellino|Giuseppe]], ucciso anche lui otto mesi dopo. Nel suo caso aveva rifiutato i "consigli" a lasciar perdere le indagini sulla morte del figlio.  


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* ''Giuseppe e Paolo Borsellino'', SETTE, Magazine del Corriere della Sera, 19 aprile 2012
* ''Giuseppe e Paolo Borsellino'', SETTE, Magazine del Corriere della Sera, 19 aprile 2012


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Versione delle 13:06, 21 apr 2022

Paolo Borsellino imprenditore
Paolo Borsellino

Paolo Borsellino (Lucca Sicula, 1961 – Lucca Sicula, 21 aprile 1992) è stato un imprenditore italiano, vittima di Cosa Nostra. Omonimo del giudice Paolo Borsellino, viene spesso ricordato come "l'altro Borsellino".

Biografia

Piccolo imprenditore edile, la sua impresa faceva gola alle famiglie mafiose della zona, soprattutto perché rompeva il monopolio del controllo del ciclo del cemento da parte di Cosa Nostra.

Dopo aver rifiutato diverse offerte d'acquisto, fu ucciso ucciso con un colpo di fucile al cuore la notte del 21 aprile 1992 e fatto ritrovare nella sua Panda a cento metri da casa, con i piedi che penzolavano dal finestrino.

Indagini e processi

Non sono mai stati individuati né i mandanti, né gli esecutori, né ci fu mai un processo per la sua morte, nonostante le dichiarazioni del padre Giuseppe, ucciso anche lui otto mesi dopo. Nel suo caso aveva rifiutato i "consigli" a lasciar perdere le indagini sulla morte del figlio.

Bibliografia

  • Giuseppe e Paolo Borsellino, SETTE, Magazine del Corriere della Sera, 19 aprile 2012