Raffaele Granata: differenze tra le versioni

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''[http://fondazionepolis.regione.campania.it/showInEvidenceDocuments.php?id_document=487 Brevi storie di vittime innocenti della criminalità: Raffaele Granata]'', 30 giugno 2011.
''[http://fondazionepolis.regione.campania.it/showInEvidenceDocuments.php?id_document=487 Brevi storie di vittime innocenti della criminalità: Raffaele Granata]'', 30 giugno 2011.


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Raffaele Granata (N.D., 1938 – Marina di Varcaturo (NA), 11 luglio 2008) è stato un imprenditore, vittima innocente della Camorra.

Biografia

Granata aveva condotto da sempre la sua attività imprenditoriale all’insegna dell’onestà: nel 1992 denunciò le prime tentate estorsioni da parte dei Bidognetti, affiliati al Clan dei Casalesi, facendo arrestare tre persone, riconosciute poi in aula al processo.

Tuttavia, le richieste estorsive non si fermarono: infatti, nel periodo immediatamente precedente l'omicidio, era solito passare giorno e notte al lido, senza fare nemmeno ritorno presso la propria abitazione per dormire. Era determinato nel voler proteggere il lido, convinto di proteggere, in questo modo, anche la sua famiglia.

L’omicidio

Raffaele venne ucciso la mattina dell'11 luglio 2008 da alcuni sicari appartenenti al clan dei Casalesi, poiché si era rifiutato di pagare il pizzo. Venne ammazzato mentre si accingeva ad aprire il lido “La Fiorente” di Marina di Varcaturo, attività a cui si era dedicato una volta in pensione.

Il commando di killer aprì il fuoco, arrivando in moto, completamente incuranti della folla di bagnanti che affolava il lido in quella calda mattina di luglio.

Il processo

Il processo di primo grado dinanzi alla Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere per l'omicidio di Granata vide imputati Giovanni Letizia e altri membri del Clan dei Casalesi. Il processo giunse a sentenza il 22 febbraio 2013 con sette condanne, di cui quattro all'ergastolo.

Precisamente furono condannati all'ergastolo Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Giovanni Letizia e Carlo di Raffaele; ventotto anni a Ferdinando Russo, cinque a Loran John Perham, dodici anni a Oreste Spagnuolo, collaboratore di giustizia, considerando l'importanza delle sue dichiarazione per lo smantellamento del clan Setola.

Il secondo grado vide parzialmente confermate le statuizioni del primo grado: furono confermati, infatti, gli ergastoli. Tuttavia, a seguito di riqualificazione del reato da “favoreggiamento” a “concorso in omicidio”, venne portata a diciotto anni la condanna per Loran John Perham, autista di Setola, condannato in primo grado a cinque anni.

Tuttavia, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione, il processo d'appello ai danni di Perham, l'uomo che aprì il cancello del parcheggio dove si rifugiarono gli esecutori dopo l'omicidio, deve essere celebrato nuovamente.

Bibliografia

  • Tina Cioffo,

Ucciso dal clan dei Casalesi. Raffaele Granata ricordato dalla famiglia di Castel Volturno,IReportes, 11 luglio 2019.

  • Fondazione Pol.i.s

Brevi storie di vittime innocenti della criminalità: Raffaele Granata, 30 giugno 2011.

Categorie:Imprenditori