Strage di Duisburg

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"Nessuno poteva immaginare che un ristorante elegante e di alta qualità come 'Da Bruno' potesse essere teatro di una carneficina del genere"


La strage di Duisburg è un fatto criminale legato alla faida di San Luca, ad opera della ‘ndrina dei Nirta e degli Strangio in guerra con la ‘ndrina dei Pelle – Vottari, che ha suscitato maggiore clamore internazionale. L’agguato è stato compiuto il 15 agosto del 2007 davanti il ristorante “Da Bruno” nella cittadina tedesca ed ha comportato la morte di sei persone.

La strage

Il 15 agosto del 2007 al termine dei festeggiamenti per il compleanno di Tommaso Venturi, presso il locale “Da Bruno” a Duisburg, le sei vittime uscite dal ristorante, intorno alle ore 2.30, vengono travolte da circa 70 colpi di arma da fuoco sparati dai killer che li stavano aspettando in strada e che hanno concluso l’agguato sparando un colpo in testa a ciascuno dei corpi inermi per assicurarsi della loro morte. I corpi sull’asfalto sono quelli del cuoco, nonché proprietario del locale, di due camerieri e di altri tre amici del proprietario. Tutti di origine calabrese.

Le vittime

  1. Giorgi Francesco, anni 16, originario di San Luca (RC) e nipote del proprietario del locale;
  2. Marmo Marco, anni 25, originario di Siderno (RC);
  3. Pergola Francesco, anni 22, originario di Siderno (RC);
  4. Pergola Marco, anni 20, originario di Siderno (RC);
  5. Strangio Sebastiano, anni 39, originario di San Luca (RC) e proprietario del locale;
  6. Venturi Tommaso, anni 18, originario di Corigliano Calabro (CS)

Le indagini tra simboli e date

Le indagini avviate subito dopo il ritrovamento dei corpi, a seguito della segnalazione di una passante, hanno obbligato la polizia tedesca (BKA) a prestare maggiore attenzione al fenomeno criminale così da stabilire una stretta e necessaria collaborazione con le autorità italiane (Interpol di Roma e Questura di Reggio Calabria).

Gli investigatori hanno cercato di comprende il motivo che ha portato l’organizzazione criminale di stampo mafioso più discreta ad esporsi a livello internazionale con un gesto così plateale e rumoroso. Dalle indagini è emerso un possibile collegamento tra la mattanza di Duisburg e quella che ha causato la morte di Maria Strangio – moglie di Nirta Giovanni - nel 2006 meglio nota come la strage di Natale di San Luca.

Date che si intrecciano: il 25 dicembre, giorno di Natale, e il 15 agosto, giorno di ferragosto. Da subito si presume, infatti, che l’obbiettivo della strage fosse Marmo Marco, il quale era sospettato di avere custodito le armi servite per l’omicidio della Strangio. Due giorni dopo la strage, nel seminterrato del ristorante dove Marmo aveva cenato con gli altri cinque giovani uccisi a Duisburg, la polizia ha rinvenuto un fucile d’assalto americano Colt Ar-15 calibro 232 Remington, corrispondente al calibro 5,56, completo di quattro serbatoi caricati con novanta cartucce. Gli inquirenti hanno trovato altre 280 cartucce dello stesso calibro e una ventina di cartucce calibro 375 Magnum. Nella Golf di Marmo c’era la ricevuta di una caparra per 300 euro rilasciata come acconto per l’acquisto di un furgone blindato marcato Peugeot . Con l’aggiunta di vestiti mimetici, parrucche, e trucchi, il giovane, su richiesta di Antonio Pelle, stava raccogliendo tutto il materiale necessario per regolare i conti con Giovanni Luca Nirta.

Qualche giorno dopo la strage di ferragosto la polizia tedesca ha diffuso tramite i media la foto di un santino di San Michele Arcangelo, piegato in quattro e bruciato al centro, ritrovato in una tasca dei pantaloni del giovane Venturi e così a questa scoperta sono state avanzate altre ipotesi sul possibile motivo che ha portato all’uccisione delle sei persone. Secondo gli investigatori, infatti, i killer erano ben informati su quanto si stava festeggiando la sera del 15 agosto del 2007 nel locale “Da Bruno”, ovvero non solo il compleanno della giovane vittima ma anche il rituale della sua affiliazione al clan.

In seguito ad ulteriori indagini si aggiungono altri tasselli mancanti alla strage di Duisburg: si fa riferimento agli investimenti illeciti delle cosche nel territorio tedesco ed in particolar modo al traffico di sostanze stupefacenti ed al traffico di armi internazionali motivo di lotte tra fazioni avverse soprattutto tra la ‘ndrina Nirta- Strangio e la ‘ndrina Pelle – Vottari – Romeo. Pochi mesi prima della strage a Duisburg, un bigliettino da visita del locale “Da Bruno” era stato ritrovato accanto ad una mitraglietta Skorpion, a pistole con matricola abrasa, cartucce e banconote, in un bunker scavato sotto l’abitazione di uno dei Vottari nelle campagne di San Luca .

Per questo motivo, secondo gli investigatori Strangio Sebastiano, pur avendo iniziato una vita lontano dall’Italia e dalla sua regione, non aveva mai abbandonato le sue radici e soprattutto i legami con il clan del suo paese.


Il processo

Sentenza di primo grado

“[…] Non è stato un processo semplice ma siamo riusciti a fare piena luce su quanto è accaduto. Con la nostra indagine si è acclarato che la ‘ndrangheta è presente in modo forte in Europa ed anche nel resto del mondo. Le cosche sono capaci di gestire potere, anche quello economico. Ma tutto questo, per noi, non era una novità”. [N. Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria]

A seguito della strage di Duisburg, la Corte d’Assise di Locri ha condannato all’ergastolo:

  • Nirta Francesco,
  • Nirta Gianluca di anni 42,
  • Nirta Giuseppe detto ‘Peppe u versu’ di anni 71,
  • Pelle Francesco detto ‘Ciccio Pakistan’ di anni 34,
  • Romeo Sebastiano di anni 34,
  • Strangio Giovanni,
  • Vottari Francesco detto ‘Ciccio u Frunzu’ di anni 40,
  • Vottari Sebastiano detto ‘il Professore’ di anni 28.

Le condanne minori sono state per Carabetta Antonio e sua figlia Carabetta Sonia con anni 9 e Pelle Antonio con anni 12. Gli assolti sono stati Liotino Luca, per il quale erano stati chiesti anni 15 di reclusione, Rechichi Antonio, per il quale era stata chiesta l’assoluzione, e Strangio Sebastiano, per il quale era stato chiesto l’ergastolo.

Sentenza di secondo grado

Successivamente, la Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria ha confermato la condanna di ergastolo per:

  • Nirta Francesco;
  • Nirta Giuseppe, detto ‘Peppe u versu’;
  • Pelle Francesco, detto ‘Ciccio Pakistan’;
  • Strangio Giovanni, considerato l’ideatore ed uno degli esecutori materiali della strage;
  • Vottari Francesco, detto ‘Ciccio u Frunzu’;
  • Vottari Sebastiano, detto ‘il Professore’.

Sempre nella stessa sentenza è stata dichiarata una riduzione della pena da ergastolo ad anni 14 nei confronti di Nirta Gianluca e ad anni 12 nei confronti di Romeo Sebastiano oltre alla conferma della condanna di anni 12 a Pelle Antonio e di anni 9 a Carabetta Sonia.


Bibliografia

  • Ciconte E., ‘Ndrangheta;
  • Gratteri N., Nicaso A., La malapianta;
  • Gratteri N., Nicaso A., Fratelli di sangue.