Trattativa Stato-mafia: differenze tra le versioni

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31 ottobre 1995: l'infiltrato Luigi Ilardo, confidente del colonnello Michele Riccio, incontra Provenzano a Mezzojuso. I ros non lo arrestano: Mori e Obinu guardano da lontano senza intervenire.
31 ottobre 1995: l'infiltrato Luigi Ilardo, confidente del colonnello Michele Riccio, incontra Provenzano a Mezzojuso. I ros non lo arrestano: Mori e Obinu guardano da lontano senza intervenire.


10 maggio 1996: prima di diventare collaboratore di giustizia, Luigi Ilardo viene ucciso
1 agosto 1996: Cirami, Bruno Napoli, Nava e Tarolli propongono un disegno di legge per istituire il "pentito dissociato". Basta dissociarsi per avere sconti di pena.


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Versione delle 19:52, 24 giu 2013


Una trattativa indubbiamente ci fu e venne, quantomeno inizialmente, impostata su un do ut des. L’iniziativa fu assunta da rappresentanti delle istituzioni e non dagli uomini di mafia[1]


Il 30 gennaio 1992 la Corte di Cassazione conferma le condanne di primo grado del Maxiprocesso di Palermo.

A febbraio 1992 Calogero Mannino si confida con il maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli: "Ora o uccidono me, o uccidono Lima"

12 marzo 1992: dei sicari uccidono a Mondello l'europarlamentare Salvo Lima.

16 marzo 1992: il capo della polizia Vincenzo Parisi scrive in una nota riservata che sono state rivolte minacce di morte al presidente del consiglio Giulio Andreotti e ai ministri Vizzini e Mannino. Per marzo-luglio prevista campagna terroristica contro esponenti DC, PSI, PDS, strategia comprendente anche episodi stragisti.

20 marzo 1992: il ministro dell'interno Vincenzo Scotti davanti alla commissione affari costituzionali del senato afferma "nascondere ai cittadini che siamo di fronte a un tentativo di destabilizzazione delle istituzioni da parte della criminalità organizzata è un errore gravissimo". Andreotti dice che l'allarme è "una patacca"

Fine marzo 1992: Provenzano incontra Vito Ciancimino a Palermo e dice: "Riina sta prendendo una piega che non mi piace. Gli hanno riempito la testa di minchiate. Qualcuno gli ha promesso, garantito, qualcosa di grosso, veramente grosso. Ha intenzioni brutte"

Fine marzo 1992: Nicola Mancino dice: "A Montecitorio Mancino mi disse: adesso tocca a me". Mannino oggi smentisce: "Ero più preoccupato per i magistrati"

4 aprile 1992: il maresciallo Guazzelli viene assassinato a colpi di mitra

24 aprile 1992: cade il governo presieduto da Giulio Andreotti

Aprile-maggio 1992: Mannino incontra informalmente più volte il capo della polizia Vincenzo Parisi, il numero 3 del sisde Bruno Contrada e il capo del ros antonio subranni, per avviare il contatto con cosa nostra ed evitare gli assassini dei politici.

Maggio 1992: in una lettera anonima del "corvo due" si parla dell'incontro tra Mannino e Riina in una chiesa di San Giuseppe Jato. Brusca dice che in questo periodo un commando doveva uccidere Mannino a Sciacca (dove è nato) o a Palermo.

23 maggio 1992: strage di Capaci

25 maggio: viene eletto al Quirinale oscar luigi Scalfaro al posto di Giulio Andreotti

28 maggio: il ministro scotti candida paolo Borsellino a capo della Superprocura ideata da Falcone. Borsellino dice al tenente Carmelo Canale: hanno messo l'osso davanti ai cani.

30 maggio: il capo del ROS Giuseppe De Donno incontra in aereo massimo ciancimino e chiede di incontrare informalmente suo padre Vito.

INIZIA LA TRATTATIVA

primi di giugno 1992: Vito Ciancimino incontra Provenzano che dice: "va bene, facciamo un tentativo, prova a trattare, prova a proporti da mediatore tra Riina, Cinà e i Carabinieri e vediamo cosa succede"

8 giugno 1992: il ministro Martelli fa approvare un decreto che inasprisce il carcere per i mafiosi

seconda settimana di giugno 1992: incontri tra Vito Ciancimino e De Donno. Vito chiede coperture politiche. Partecipa anche Mario Mori

21 giugno 1992: Riina sapendo dei contatti col Ros dice a Brusca "si sono fatti sotto" e prepara il papello

23 giugno 1992: de donno informa la direttrice degli affari penali del ministero di giustizia, Liliana Ferraro, degli incontri con Ciancimino. Lei racconta tutto a Martelli.

25 giugno 1992: Mori e De Donno incontrano Borsellino. Loro dicono che parlarono del rapporto "mafia e appalti". Quella sera ad un convegno Borsellino dice: "In questo momento, io, oltre che magistrato sono un testimone"

28 giugno 1992: si insedia il governo di Giuliano Amato. Mancino sostituisce Scotti al Viminale, Mancino dice: "pregai scotti di rimanere agli interni". Scotti dice: "non mi disse nulla del genere". Gargani cerca di sotituire Martelli alla Giustizia senza riuscirci.

29 giugno 1992: all'aeroporto di Fiumicino la Ferrario informa Borsellino dei contatti tra Ciancimino e i boss. Borsellino dice: "ci penso io"

fine giugno 1992: Borsellino piangendo dice ai magistrati Massimo Russo e Alessandra Camassa: "un amico mi ha tradito"

1 luglio 1992: alla DIA di Roma Borsellino interroga Gaspare Mutolo, quando viene convocato con una telefonata al viminale dove si sta insediando Mancino. Mancino nega di aver incontrato Borsellino. Al ritorno Mutolo dice che Borsellino è nervoso e si fuma due sigarette insieme. Borsellino dice di aver incontrato nell'anticamera del ministro Bruno Contrada che gli fa una battuta sul pentimento di Mutolo che era segreto. La sera dice alla moglie: "ho respirato aria di morte".

Prima settimana luglio 1992: il papello arriva a Ciancimino Sr. Lui giudica le 12 richieste "irricevibili".

10 luglio: viene rubata la fiat 126

13 luglio: Ciancimino mostra il papello ai carabinieri che dicono che è inaccettabile. LA TRATTATIVA SI INTERROMPE?

15 luglio 1992: Borsellino vomita e dice alla moglie: "sto vedendo la mafia in diretta. mi hanno detto che Subranni è punciutu"

19 luglio 1992: strage di Via d'Amelio

Fine agosto 1992: Ciancimino incontra i ROS che chiedono di arrestare i latitanti, primo tra tutti Riina. I ros danno a Ciancimino carte topografiche di palermo e tabulati telefonici

Novembre 1992: Massimo Ciancimino consegna le carte a Provenzano. La settimana dopo le riprende e vede che ci sono dei segni.

12 dicembre 1992: il Corriere pubblica un articolo: "Riina è alle corde. Mancino giura: prenderemo il boss"

19 dicembre 1992: Vito Ciancimino chiede il passaporto e poi viene arrestato. Dirà al figlio: "sono stato scavalcato"

8 gennaio 1993: viene arrestato l'autista di Riina Balduccio di Maggio a Novara. Dice al generale dei carabinieri Francesco Delfino che gli darà le informazioni per catturare Riina

10 gennaio 1993: dopo una conferenza stampa Mancino dice: "prendiamo Riina"

15 gennaio 1993: il capitano Ultimo arresta Riina e il covo non viene perquisito. Mancino dopo anni davanti al presidente della corte d'assise di Firenze dice: "L'ho saputo da una telefonata del capo dello stato che si congratulava con me. E anche il presidente del consiglio non ne sapeva niente"

13 febbraio 1993: Giovanni Conso subentra a Martelli come guardasigilli. Viene scelto personalmente da Scalfaro.

14 maggio 1993: in via Fauro a Roma esplode una bomba quando passa Maurizio Costanzo. A pochi metri è posteggiata la macchina di Lorenzo Narracci, lo 007 il cui numero di telefono era stato trovato su un foglietto sul luogo della strage di Capaci

27 maggio 1993: strage di via dei Georgofili

giugno 1993: Nicolò Amato, capo del DAP viene sostituito da Capriotti insieme a cui entra il giudice Di Maggio, dopo essere nominato consigliere di stato perchè non aveva i titoli necessari. Conso dice: "l'ho scelto perchè andava in tv"

29 giugno 1993: viene fondata Forza Italia

27 luglio 1993: bomba in via Palestro a Milano

10 agosto 1993: in una relazione la DIA ipotizza una trattativa e dice: "E' chiaro che una eventuale revoca anche solo parziale dei decreti che dispongono l'applicazione dell'articolo 41bis potrebbe rappresentare il primo concreto cedimento dello Stato intimidito dalla stagione delle bombe"

Novembre 1993: vengono lasciati scadere 343 41bis. Conso dice: presi quella decisione in assoluta solitudine

27 febbraio 1994: arrestati a Milano i fratelli Graviano

28 marzo 1994: Berlusconi vince le elezioni. Per i pentiti Dell'Utri ha sancito un patto con Cosa nostra

31 ottobre 1995: l'infiltrato Luigi Ilardo, confidente del colonnello Michele Riccio, incontra Provenzano a Mezzojuso. I ros non lo arrestano: Mori e Obinu guardano da lontano senza intervenire.

10 maggio 1996: prima di diventare collaboratore di giustizia, Luigi Ilardo viene ucciso

1 agosto 1996: Cirami, Bruno Napoli, Nava e Tarolli propongono un disegno di legge per istituire il "pentito dissociato". Basta dissociarsi per avere sconti di pena.

Note

  1. Corte d'Assise di Firenze, Sentenza del Processo Tagliavia per la Strage di via dei Georgofili