Nirta ('ndrina): differenze tra le versioni

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=== Lazio ===
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Nella capitale i Nirta estesero il loro potere tramite i Femia, ci sono riscontri giudiziari che riportano la presenza del clan sin dai primi anni settanta. . Le attività erano riconducibili prima ai sequestri di persona, successivamente al traffico di sostanze stupefacenti e al riciclaggio attraverso attività commerciali. Il reggente era Antonio Femia, boss della Locride imputato di essere uno dei sequestratori di Paul Getty III. C'erano delle ipotesi secondo cui i Femia volevano sequestrare l'ex stella della Roma e della nazionale brasiliana Paulo Roberto Falcao. Antonio Femia venne arrestato il 17 gennaio 1994 dopo 9 mesi di latitanza. . 
Il sanluchese Paolo Codispoti, cugino di Antonio Nirta ‘due nasi’, risultò organico ai ‘La Maggiore’. Come emerse nell’Operazione Ciaramella del 2005, il Codiposti da Roma coordinò le attività dei ‘La Maggiore’ sul narcotraffico in Sud-America, in strettissimi rapporti con i Morabito di Africo. Secondo le informative della Dda Paolo Codispoti fu il primo rappresentante della ‘ndrangheta nel territorio romano. .
Il 24 gennaio 2013 fu assassinato a Trigoria (Roma) il figlio di Antonio: Vincenzo Femia. Il presunto boss, originario di San Luca era il marito di Annunziata Nirta, la figlia del potentissimo boss Giuseppe ‘Peppe’ Nirta. .


=== Sardegna ===
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