Angelo La Barbera: differenze tra le versioni

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Tra i motivi di contrasto in seno alla Commissione tra i La Barbera e le altre famiglie vi era la richiesta di rispettare un'antica regola dell'organizzazione che prevedeva l'incompatibilità tra la carica di capo-famiglia e quella di capo-mandamento: la richiesta aveva l'obiettivo di portare alla destituzione di alcuni capi-mafia invisi ai due, in particolare [[Antonino Matranga]] (capo-famiglia di Resuttana), [[Mariano Troia]] (capo famiglia di San Lorenzo), [[Calcedonio Di Pisa]] (capo famiglia della Noce), [[Salvatore Manno]] (capo famiglia di Boccadifalco) e [[Michele Cavataio]] (capo famiglia dell'Acquasanta).
Tra i motivi di contrasto in seno alla Commissione tra i La Barbera e le altre famiglie vi era la richiesta di rispettare un'antica regola dell'organizzazione che prevedeva l'incompatibilità tra la carica di capo-famiglia e quella di capo-mandamento: la richiesta aveva l'obiettivo di portare alla destituzione di alcuni capi-mafia invisi ai due, in particolare [[Antonino Matranga]] (capo-famiglia di Resuttana), [[Mariano Troia]] (capo famiglia di San Lorenzo), [[Calcedonio Di Pisa]] (capo famiglia della Noce), [[Salvatore Manno]] (capo famiglia di Boccadifalco) e [[Michele Cavataio]] (capo famiglia dell'Acquasanta).


Il contrasto sembrava in via di risoluzione (ad esempio, Cesare Manzella aveva deciso di cedere la carica di capo-famiglia di Cinisi a [[Gaetano Badalamenti]]), finché l'omicidio di Di Pisa scatenò la Prima Guerra di Mafia. Benché il mandante fosse Cavataio, la colpa venne fatta ricadere sui La Barbera e la Commissione si decise per la loro eliminazione. Salvatore fu vittime di lupara bianca, mentre Angelo sfuggì per un soffio ad un attentato in Viale Regina Giovanna a Milano, in cui rimase ferito (e alla fine venne arrestato in ospedale). Il culmine della guerra si ebbe con la [[Strage di Ciaculli]], che portò lo Stato a prendere consapevolezza del problema criminale costituito da Cosa nostra.
Il contrasto sembrava in via di risoluzione (ad esempio, Cesare Manzella aveva deciso di cedere la carica di capo-famiglia di Cinisi a [[Gaetano Badalamenti]]), finché l'omicidio di Di Pisa scatenò la Prima Guerra di Mafia. Benché il mandante fosse Cavataio, la colpa venne fatta ricadere sui La Barbera e la Commissione si decise per la loro eliminazione. Salvatore fu vittime di lupara bianca, mentre Angelo sfuggì per un soffio ad un attentato in Viale Regina Giovanna a Milano il [[24 maggio]] [[1963]], in cui rimase ferito (e alla fine venne arrestato in ospedale). Il culmine della guerra si ebbe con la [[Strage di Ciaculli]], che portò lo Stato a prendere consapevolezza del problema criminale costituito da Cosa nostra.


=== La condanna al processo di Catanzaro e la morte ===
=== La condanna al processo di Catanzaro e la morte ===