Angelo Vassallo: differenze tra le versioni

Da WikiMafia.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
Riga 1: Riga 1:
[[Categoria:Politici]]  {{bozza}}
 


<center>''Vivo e servo i cittadini da sindaco pescatore. Ma devo constatare che i nemici dello Stato e delle Pubbliche Istituzioni, mangiano del suo pane e vivono dei sacrifici della gente che lavora.'' </center>
<center>''Vivo e servo i cittadini da sindaco pescatore. Ma devo constatare che i nemici dello Stato e delle Pubbliche Istituzioni, mangiano del suo pane e vivono dei sacrifici della gente che lavora.'' </center>
Riga 35: Riga 35:
== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
[http://www.fondazionevassallo.it/ Sito web della Fondazione Vassallo]
[http://www.fondazionevassallo.it/ Sito web della Fondazione Vassallo]
[[Categoria:Politici]]

Versione delle 17:13, 20 nov 2015


Vivo e servo i cittadini da sindaco pescatore. Ma devo constatare che i nemici dello Stato e delle Pubbliche Istituzioni, mangiano del suo pane e vivono dei sacrifici della gente che lavora.
(Angelo Vassallo)


Angelo Vassallo (Pollica, 22 settembre 1953 – Pollica, 5 settembre 2010), detto anche il Sindaco Pescatore è stato un politico italiano, esponente del Partito Democratico, assassinato mentre era sindaco in carica di Pollica durante il suo quarto mandato consecutivo.

Angelo Vassallo


Biografia

L'attività politica

Sindaco di Pollica per tre mandati: dal 1995 al 2010, ricopre anche la carica di presidente della Comunità Montana Alento–Monte Stella dal 1999 al 2006 e di Consigliere Provinciale di Salerno dal 2004. Presidente della Comunità del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano; Vicepresidente delle ‘Città slow’, aderenti al manifesto dell’associazione Slow Food, è anche Presidente delle ‘Città Slow’ nel mondo. Nel 2009 si è speso per promuovere la proposta d’inclusione della dieta mediterranea tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell’umanità,[1] che è stata accolta dall’UNESCO il 16 novembre 2010. In quell'anno il Comune istituisce il Centro Studi per la Dieta Mediterranea. Viene rieletto una quarta volta sindaco del suo paese senza poter portare a termine l'incarico. Considerato simbolo di legalità[2], porta avanti diverse battaglie per l'ambiente: durante il suo mandato il Comune di Pollica diventa primo comune campano nella raccolta differenziata con il 70%, è anche il primo nel Cilento ad attivare un sistema depurativo delle acque e ad ottimizzarne il ciclo integrato. Dal 1989 al 2013 l’Ente viene quasi ininterrottamente premiato con la Bandiera Blu – FEE Italia; nel 2010 riceve anche quella per il porto. Dal 2000, gli vengono riconosciute le Cinque Vele di Legambiente e del Touring Club Italiano per un territorio ecocompatibile e a misura d’uomo, conquistando il primo posto in graduatoria; nel 2005 il Comune di Pollica viene premiato come Comune Verde d’Italia; nel 2006 riceve il 1° premio Città Slow.[3] Oltre alle battaglie ambientaliste contro la cementificazione dell'area di Pollica e la speculazione edilizia si è sempre schierato apertamente contro il narcotraffico, arrivando persino ad allontanare personalmente gli spacciatori dalle zone frequentate.[4]


L'omicidio

Sulle dinamiche e i responsabili dell'omicidio ci sono ancora diverse zone d'ombra, sulle quali le autorità stanno ancora investigando. Il 5 settembre 2010, dopo le 22, Angelo Vassallo sta tornando a casa a bordo della sua Audi station wagon grigia metallizzata percorrendo una strada stretta e ripida quando, appena prima del bivio che porta a casa sua, viene bloccato da un'altra macchina che procede in direzione opposta e in senso vietato. Scendono uno o due uomini che, impugnando una pistola calibro 9 esplodono nove colpi a distanza ravvicinata, sette dei quali raggiungono il bersaglio, uno al cuore.[5] I responsabili dell'omicidio non sono mai stati individuati, seppur si sospetti la matrice camorrista.[6] Il 10 settembre 2010 si sono svolti i funerali[7] celebrati dal vescovo di Vallo della Lucania a cui hanno partecipato diversi esponenti della politica nazionale, nonostante che, sulla vicenda, il Presidente del Consiglio all'epoca non ha mai proferito parola[8] Al 5 settembre 2015 l'unico indagato è Bruno Damiano, detto il "brasiliano", su cui pende l'accusa di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso.[9]


Bibliografia

Sitografia

Note

Collegamenti esterni

Sito web della Fondazione Vassallo