Antonio Buscetta

Da WikiMafia.
Versione del 14 apr 2020 alle 14:02 di Leadermassimo (discussione | contributi)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
La versione stampabile non è più supportata e potrebbe contenere errori di resa. Aggiorna i preferiti del tuo browser e usa semmai la funzione ordinaria di stampa del tuo browser.


Antonio Buscetta (N.D., 1950 - Palermo, 11 settembre 1982) è stato un giovane palermitano, vittima innocente di Cosa Nostra.

Biografia

Figlio di Tommaso Buscetta, non aveva mai avuto rapporti con l’organizzazione mafiosa. Era stato arrestato nel 1980 perché aveva provato a riscattare i gioielli della moglie al monte di pietà con delle banconote dategli da Pippo Calò, ignaro che provenissero da un sequestro di persona.

Tornato in libertà nel 1982, fu ucciso nell’ambito della Seconda Guerra di Mafia in quanto il padre, benché neutrale, apparteneva alla vecchia guardia delle famiglie palermitane contrapposte al Clan dei Corleonesi guidato da Totò Riina. Fu rapito e torturato insieme al fratello Benedetto da Pippo Calò, Salvatore Cancemi e altri mafiosi nella convinzione che fossero a conoscenza dell’esatto indirizzo del padre in Brasile. Tuttavia, i giovani ne erano all’oscuro, così furono uccisi con il metodo della lupara bianca, i corpi bruciati e mai più fatti ritrovare.

Bibliografia

  • Saverio Lodato, Quarant’anni di mafia, Milano, BUR, 2013.
  • Saverio Lodato, La mafia ha vinto, Milano, Mondadori, 1999.
  • Franco Viviano, Giustiziato il nipote di Buscetta, La Repubblica, 7 marzo 1995