Antonio Mazza: differenze tra le versioni

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L’ingegnere Antonio Mazza era il direttore dell'emittente televisiva "Tele news", tv privata in cui il giornalista [[Beppe Alfano]] conduceva inchieste e un rovente telegiornale denunciando il malaffare politico e le eliminazioni con il sistema della "lupara bianca" adottate dalla mafia di cui era capo il boss [[Giuseppe Gullotti]]. È proprio 45 giorni dopo l'assassinio di Beppe Alfano che Mazza fu ucciso, in una villa di Giammoro, con due colpi di fucile a canne mozze e quattro di pistola calibro 38.  
L’ingegnere Antonio Mazza era il direttore dell'emittente televisiva "Tele news", tv privata in cui il giornalista [[Beppe Alfano]] conduceva inchieste e un rovente telegiornale denunciando il malaffare politico e le eliminazioni con il sistema della "lupara bianca" adottate dalla mafia di cui era capo il boss [[Giuseppe Gullotti]]. È proprio 45 giorni dopo l'assassinio di Beppe Alfano che Mazza fu ucciso, in una villa di Giammoro, con due colpi di fucile a canne mozze e quattro di pistola calibro 38.  


Dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia [[Carmelo D'Amico]] nelle fasi del [[processo Gotha III]], l'ordine di uccidere l'ingegnere partì dalla famiglia mafiosa dei Barcellonesi. Fu lo stesso D'Amico a eseguire l'efferato crimine. I due esecutori materiali fecero ingresso all’interno della villa di proprietà della vittima, mentre questi era intento a giocare a carte con altre due persone.  
Dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia [[Carmelo D'Amico]] nelle fasi del processo Gotha III, l'ordine di uccidere l'ingegnere partì dalla famiglia mafiosa dei Barcellonesi. Fu lo stesso D'Amico a eseguire l'efferato crimine. I due esecutori materiali fecero ingresso all’interno della villa di proprietà della vittima, mentre questi era intento a giocare a carte con altre due persone.  


Dai primi verbali depositati per il processo d’Appello Gotha II, non si conosce nello specifico la motivazione del delitto, ma tra i moventi vagliati, il più attendibile sembrerebbe quello che vede uno scandalo legato ad un finanziamento irregolare che la squadra di calcio Igea Virtus di Barcellona Pozzo di Gotto, della quale in quel periodo storico erano ai vertici il boss [[Giuseppe Gullotti]] e il commerciante Pietro Arnò, aveva avuto dal Comune di Barcellona.
Dai primi verbali depositati per il processo d’Appello Gotha II, non si conosce nello specifico la motivazione del delitto, ma tra i moventi vagliati, il più attendibile sembrerebbe quello che vede uno scandalo legato ad un finanziamento irregolare che la squadra di calcio Igea Virtus di Barcellona Pozzo di Gotto, della quale in quel periodo storico erano ai vertici il boss [[Giuseppe Gullotti]] e il commerciante Pietro Arnò, aveva avuto dal Comune di Barcellona.


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione attuale delle 10:02, 19 mar 2020


Antonio Mazza (ND - Giammoro, 30 luglio 1993) è stato un imprenditore, vittima innocente di Cosa Nostra.

Biografia

L’ingegnere Antonio Mazza era il direttore dell'emittente televisiva "Tele news", tv privata in cui il giornalista Beppe Alfano conduceva inchieste e un rovente telegiornale denunciando il malaffare politico e le eliminazioni con il sistema della "lupara bianca" adottate dalla mafia di cui era capo il boss Giuseppe Gullotti. È proprio 45 giorni dopo l'assassinio di Beppe Alfano che Mazza fu ucciso, in una villa di Giammoro, con due colpi di fucile a canne mozze e quattro di pistola calibro 38.

Dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmelo D'Amico nelle fasi del processo Gotha III, l'ordine di uccidere l'ingegnere partì dalla famiglia mafiosa dei Barcellonesi. Fu lo stesso D'Amico a eseguire l'efferato crimine. I due esecutori materiali fecero ingresso all’interno della villa di proprietà della vittima, mentre questi era intento a giocare a carte con altre due persone.

Dai primi verbali depositati per il processo d’Appello Gotha II, non si conosce nello specifico la motivazione del delitto, ma tra i moventi vagliati, il più attendibile sembrerebbe quello che vede uno scandalo legato ad un finanziamento irregolare che la squadra di calcio Igea Virtus di Barcellona Pozzo di Gotto, della quale in quel periodo storico erano ai vertici il boss Giuseppe Gullotti e il commerciante Pietro Arnò, aveva avuto dal Comune di Barcellona.

Bibliografia