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| == Il Modello Mafioso ==
| | <center>''La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine.'' </center> |
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| ''voce a cura di '''[[Utente:Pierpaolo Farina|Pierpaolofarina]]''''' | | <center>('''Giovanni Falcone''')</center> |
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| I requisiti fondamentali affinché si possa parlare di associazione di stampo mafioso sono quattro:
| | L'art.1 della [[Legge Rognoni - La Torre]] afferma che "''L’associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della '''forza di intimidazione''' del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva '''per commettere delitti''', '''per acquisire''' in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di '''attività economiche''', di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o '''per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per se’ o per altri''' ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a se’ o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.''" |
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| {| class="wikitable"
| | L'interpretazione ontologica delle organizzazioni criminali di stampo mafioso non è, tuttavia, univoca. Sono stati elaborati differenti modelli di analisi volti a comprendere quali elementi rendano mafiosa un'organizzazione criminale. Tra i principali si possono individuare il '''[[Modello Mafioso]]''' elaborato da [[Nando dalla Chiesa]], il '''[[Paradigma della complessità]]''' elaborato da [[Umberto Santino]], il '''[[Modello dell'Industria di protezione privata]]''' elaborato da [[Diego Gambetta]] e il '''[[Modello della Governance criminale]]''' di [[Federico Varese]]. |
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| ! Schema 1 - I requisiti del Modello Mafioso<ref>Dalla Chiesa N., La Convergenza, Milano, Melampo, 2010</ref>
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| | Controllo del territorio
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| | Rapporti di dipendenza personali
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| | Violenza come suprema regolatrice dei conflitti (economici, sociali, politici)
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| | Rapporti organici con la politica
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| Se manca anche solo uno dei requisiti sopra citati, '''non si può parlare''' di associazione di stampo mafioso: senza la violenza, infatti, si configurerebbe semplicemente un caso classico di [[Clientelismo|clientelismo]]; se non ci fossero invece i rapporti organici con la politica si sarebbe di fronte ad una forma di criminalità organizzata classica.
| | [[Categoria:Organizzazioni]] |
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| Ogni elemento costitutivo è caratterizzato da un alto grado di interdipendenza con gli altri.
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| '''Il controllo del territorio''' serve a condizionare la politica (attraverso il voto), la quale a sua volta è fondamentale per costruire la fitta rete di dipendenze personali che la violenza da sola non garantirebbe.
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| Così come ad uno Stato è necessario il monopolio della '''violenza''' legittima per far accettare le proprie leggi, così è per l'associazione mafiosa. Ci sono così due poteri che vogliono dettare legge sullo stesso territorio: questa è la sostanza della "mafia". Dove è presente un'associazione mafiosa, le persone non sono libere, in quanto accettano per paura il suo controllo, si inseriscono in quella fitta rete di '''rapporti di dipendenza personali''' garantita dalla politica e finiscono per assorbire la stessa [[Mentalità Mafiosa|mentalità mafiosa]].
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| La violenza però non basta all'associazione mafiosa, perché il suo è un regime misto di terrore, condivisioni, rapporti personali, dove i diritti vengono trasformati in favori. La violenza non è necessario che venga esercitata, ma è sufficiente che si sappia che può essere efficientemente utilizzata.
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| '''I rapporti con la politica''' servono soprattutto per mantenere l’anomalia dei due Stati, per ottenere risorse economiche (appalti, assunzioni per chiamata diretta, fondi UE) e risorse giudiziarie (es. il giudice [[Corrado Carnevale]], detto ''l'ammazza-sentenze''). In cambio di queste risorse la politica ottiene i voti controllati dall'associazione mafiosa.
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| '''<big>Note</big>'''
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| <references>La Convergenza|Dalla Chiesa N., La Convergenza, Milano, Melampo, 2010</references>
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