Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul fenomeno della mafia

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La Commissione Parlamentare Antimafia (CPA) o più precisamente “Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere” è una commissione bicamerale ed è stata istituita, per la prima volta, nel 1962 dopo una falsa partenza dovuta allo scioglimento prematuro delle camere (la prima CPA non è riuscita a convocare neppure una seduta). La Commissione è sempre stata rinnovata a inizio di ogni legislatura tramite un disegno di legge che attribuisce all'organo, in sintesi, i seguenti compiti:


1) verificare l'attuazione della legge che istituisce il 416-bis;

2) verificare l'attuazione delle disposizioni riguardanti le persone che collaborano con la giustizia e le persone che prestano testimonianza e promuovere iniziative necessarie per rafforzarne l'efficacia;

3) verificare l'attuazione delle disposizioni su regime carcerario, di cui all'articolo 41- bis, alle persone condannate per delitti di stampo mafioso;

4) formulare proposte di carattere normativo e amministrativo ritenute opportune per rendere più coordinata e incisiva l'iniziativa dello Stato;

5) accertare e valutare i mutamenti del fenomeno mafioso;

6) indagare sul rapporto tra mafia e politica;

7) accertare le modalità di difesa del sistema degli appalti dai condizionamenti mafiosi e di contrasto al fenomeno del riciclaggio dei proventi derivanti dalle attività delle organizzazioni criminali;

8) verificare l'impatto negativo, sotto i profili economico e sociale, delle attività delle associazioni mafiose;

9) verificare l'adeguatezza delle norme sulla confisca dei beni e sul loro uso sociale e produttivo e proporre misure per renderle più efficaci;

10) verificare l'adeguatezza delle strutture preposte alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni criminali nonché al controllo del territorio anche consultando le associazioni;

11) monitorare i tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli Enti Locali e proporre misure idonee a prevenire e a contrastare tali fenomeni.


La CPA è una commissione d'inchiesta e in quanto tale, per lo svolgimento dei suoi compiti gode degli stessi poteri dell'autorità giudiziaria. Ciò le permette di ottenere copie di Atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria e di convocare persone per essere audite, anche coattivamente in caso di reticenza, per le quali vige l'obbligo della verità pena denuncia per falsa testimonianza. Si tratta di poteri ampi che hanno portato, nel susseguirsi delle legislature, alla produzione di valide e complete relazioni sul fenomeno mafioso e di codici di regolamentazione per gli Enti Pubblici. La Commissione è anche punto di riferimento per l’associazionismo con il quale mantiene rapporti, oltre ad essere un rilevante interlocutore per le Commissioni Antimafia locali. Nella storia della Repubblica Italiana le CPA sono state nove, riassunte nella tabella seguente: