Cristina Pavesi: differenze tra le versioni

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Versione delle 12:09, 28 mar 2020


Cristina Pavesi (Conegliano Veneto, 1968 - Barbariga di Vigonza, 13 dicembre 1990) è stata una studentessa universitaria veneta, uccisa dalla Mafia del Brenta.

Cristina Pavesi

Biografia

Cristina quel giorno era di ritorno dall'Università di Bologna, felice perché il relatore desiderato le aveva appena assegnato la tesi di laurea. Si trovava sul treno Bologna-Venezia, quando verso le 18:30, all'altezza di Barbariga di Vigonza, poche decine di km da Padova, il boato di un'esplosione investì il treno di Cristina, che morì sul colpo.

La banda di Felice Maniero stava dando l'assalto a un treno postale, partito da Venezia con direzione Milano, con l'intenzione di impadronirsi dei 6 miliardi di lire che stava trasportando e per farlo decise di usare una carica di tritolo sui binari, per spezzare in due il vagone blindato. Nel farlo, non si resero conto che nella direzione opposta stava passando proprio il Bologna-Venezia su cui era seduta Cristina.

Nella concitazione del momento, i mafiosi di Maniero riuscirono comunque a impossessarsi del bottino e a sparire nella campagna veneta.

Indagini e processi

Paradossalmente, l'omicidio non venne mai contestato a Maniero e alla sua banda. Vent'anni dopo uno degli assalitori del convoglio, Paolo Pattarello, dichiarò: "È uno scandalo che nessuno di noi sia stato imputato per l’assassinio di Cristina Pavesi. Ci hanno contestato la rapina e io non sono mai stato condannato per quell'assassinio.". Secondo lui la ragione era da ricercare in un favore fatto dalla magistratura per aiutare il cugino di Maniero, Giulio. Altri, come Ugo Dinello nel libro "Mafia a Nord Est", sostennero che la ragione risiedeva nel preservare la libertà di Maniero, divenuto collaboratore di giustizia e tornato libero.

L'impegno della zia Michela

Il padre di Cristina morì l'anno successivo per il dolore. Da allora è la zia Michela che porta avanti la memoria della nipote. Quando nell'intervista a Roberto Saviano, Maniero disse di essere realmente pentito solamente dell'azione criminale che portò alla morte della studentessa, la zia replicò: "Non mi convince proprio, sia nel modo in cui ha ricordato il fatto, sia soprattutto perché in tutto questo tempo non ha mai dato un segno reale di pentimento. Non mi hai mai chiesto di incontrarmi dal vivo e porgermi le dovute scuse, come ha fatto invece Paolo Pattarello, ex appartenente al clan del Brenta e coinvolto nella rapina al convoglio".

In occasione del 21 marzo 2019 tenutosi a Padova, Libera inserì il suo nome nell'elenco delle vittime innocenti delle mafie.

Bibliografia