Domenico Cannata (Polistena (RC), 15 gennaio 1925 - Polistena (RC), 16 aprile 1972 è stato un elettricista ed imprenditore nella lavorazione del marmo, vittima innocente di 'ndrangheta.

Biografia

La notte del 16 aprile 1972, Domenico e la sua famiglia si trovavano a letto nella loro casa in via Matrice 26 a Polistena, quando il silenzio della notte viene interrotto dall'esplosione di un ordigno. Domenico andò quindi a controllare cosa fosse successo, si avvicinò all'interruttore elettrico centrale, tentando di staccarlo per evitare un incendio. Subito dopo vi fu un nuovo boato e l'esplosione investì Domenico in pieno, uccidendolo.

Indagini e Processi

Successivamente le indagini chiarirono che quella notte erano esplosi due ordigni diversi a Polistena: il primo in piazza della Repubblica, presso il bar di proprietà dei fratelli Andirello e Espedito, quest'ultimo suocero di Domenico, che avevano ricevuto minacce di estorsione; il secondo sul davanzale di una delle finestre della casa in cui viveva Domenico Cannata con la sua famiglia.

Domenico Cannata venne riconosciuto come vittima innocente della 'ndrangheta solo nel 2005, ma resta tutt'oggi senza giustizia.

Bibliografia

  • l'Unità, Un marmista ucciso in attentato mafioso. Due bombe fatte esplodere a Gioia Tauro, 17 aprile 1972