Don Vito: differenze tra le versioni

Da WikiMafia.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
(Creata pagina con '{| |- | File:Cose_di_cosa_nostra.jpg || '''Massimo Ciancimino''' '''Francesco La Licata''' <big><big>'''DON VITO'''</big></big> ''Le relazioni segrete tra Stato ...')
 
Nessun oggetto della modifica
Riga 1: Riga 1:
{|
{|
|-
|-
| [[File:Cose_di_cosa_nostra.jpg]] || '''[[Massimo Ciancimino]]''' '''[[Francesco La Licata]]'''
| [[File:Don Vito.jpg]] || '''[[Massimo Ciancimino]]''' '''[[Francesco La Licata]]'''


<big><big>'''DON VITO'''</big></big>
<big><big>'''DON VITO'''</big></big>

Versione delle 18:58, 25 set 2013

Massimo Ciancimino Francesco La Licata

DON VITO

Le relazioni segrete tra Stato e mafia nel racconto di un testimone d'eccezione.

2010 (nuova edizione gennaio 2013)

pp. 313

€ 9,50

ISBN 8807723980


Un viaggio senza ritorno nei gironi infernali della storia italiana più recente. Quarant'anni di relazioni segrete e inconfessabili, tra politica e criminalità mafiosa, tra Stato e Cosa nostra. Perno della narrazione è la vicenda di Vito Ciancimino, "don Vito da Corleone", uno dei protagonisti della vita pubblica siciliana e nazionale del secondo dopoguerra, personaggio discutibile e discusso, amico personale di Bernardo Provenzano, potentissimo assessore ai Lavori pubblici di Palermo, per una breve stagione sindaco della città, per decenni snodo cruciale di tutte le trame nascoste a cavallo tra mafia, istituzioni, affari e servizi segreti. A squarciare il velo sui misteri di "don Vito" è oggi un testimone d'eccezione: Massimo, il penultimo dei suoi cinque figli, che per anni gli è stato più vicino e lo ha accompagnato attraverso innumerevoli traversie e situazioni pericolose. Il suo racconto riscrive pagine fondamentali della nostra storia: il "sacco di Palermo", la nascita di Milano 2, Calvi e lo Ior, Salvo Lima e la corrente andreottiana in Sicilia, le stragi del '92, la "Trattativa" tra pezzi dello Stato e Cosa nostra, la cattura di Totò Riina, le protezioni godute da Provenzano, la fondazione di Forza Italia e il ruolo di Marcello Dell'Utri. Attualmente la testimonianza di Massimo Ciancimino è vagliata con la massima attenzione da cinque Procure italiane e non è possibile anticipare sentenze. Una vera e propria epopea politico-criminale per troppo tempo tenuta nascosta.