Giuseppe Marnalo: differenze tra le versioni

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La Repubblica, ''[https://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/07/22/news/mafia_boss_si_scusa_ho_sbagliato_ma_non_potevo_essere_diverso-92149203/ Mafia: boss si scusa, "ho sbagliato ma non potevo essere diverso"]'', 22 luglio 2014.  
La Repubblica, ''[https://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/07/22/news/mafia_boss_si_scusa_ho_sbagliato_ma_non_potevo_essere_diverso-92149203/ Mafia: boss si scusa, "ho sbagliato ma non potevo essere diverso"]'', 22 luglio 2014.  


[[Categoria:Operai]] [[Categoria:Vittime innocenti delle mafie]] [[Categoria:Vittime della Stidda]] [[Categoria:Morti il 4 luglio]] [[Categoria:Morti nel 1990]]
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Versione delle 19:38, 23 mar 2020


Giuseppe Marnalo (N.D. - Porto Empedocle (Tp), 4 luglio 1990) è stato un operaio, una vittima innocente della Stidda durante la Seconda Strage di Porto Empedocle.

Biografia

Giuseppe Marnalo rimase ucciso in quella che passò alla storia come la Seconda strage di Porto Empedocle. I killer appartenenti alla Stidda arrivarono a Gela per vendicare la morte dei Grassonelli, assassinati durante la Prima Strage di Porto Empedocle da parte di esponenti di Cosa Nostra, nel settembre del 1986. Nel momento della sparatoria Giuseppe Marnalo si trovava vicino al cognato, Sergio Vecchia, il vero obiettivo del killer.

Indagini e Processi Prima Strage di Porto Empedocle

A seguito della Prima strage di Porto Empedocle, il 22 gennaio 1987 iniziò la prima grande operazione di polizia che tra Agrigento e Bonn portò all'arresto di tre uomini affiliati al clan dei Grassonelli, appartenenti alla Stidda.

Due anni dopo le operazioni delle Forze di Polizia si tenne presso l'aula bunker di Villaseta il primo maxi-processo per la prima strage di Porto Empedocle.

Indagini e Processi Seconda Strage di Porto Empedocle

Nel 1994 la Corte d'assise di Agrigento emise la sentenza per la seconda strage di Porto Empedocle, condannando all'ergastolo Giuseppe Grassonelli e altri esponenti della Stidda riconoscendolo tra i mandanti.

Bibliografia

Attilio Bolzoni, Tra Agrigento e Germania un’operazione antimafia, 23 gennaio 1987. Francesco Vivano, Porto Empedocle una nuova strage tre boss uccisi, 5 luglio 1990.

La Repubblica, Mafia: boss si scusa, "ho sbagliato ma non potevo essere diverso", 22 luglio 2014.