Ilaria Alpi: differenze tra le versioni

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È probabile che la giornalista fosse in possesso di documenti che dimostravano un traffico di rifiuti tossici e di armi: armi fornite ai pirati somali, in cambio dello smaltimento dei rifiuti nocivi. Quegli stessi rifiuti che si sospetta, si trovino sotto l'autostrada e, quegli stessi rifiuti che si sospetta vengano scaricati al largo delle coste somale da molti anni.
È probabile che la giornalista fosse in possesso di documenti che dimostravano un traffico di rifiuti tossici e di armi: armi fornite ai pirati somali, in cambio dello smaltimento dei rifiuti nocivi. Quegli stessi rifiuti che si sospetta, si trovino sotto l'autostrada e, quegli stessi rifiuti che si sospetta vengano scaricati al largo delle coste somale da molti anni.
Anche alla luce di inchieste recenti e delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, si può affermare che esiste un possibile coinvolgimento delle mafie in questi traffici: le coste italiane sarebbero infatti uno snodo cruciale per lo smaltimento dei rifiuti, smistati fino le coste africane. Le armi sarebbero il prezzo che le mafie pagano per poter portare i rifiuti in Somalia.
Anche alla luce di inchieste recenti e delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, si può affermare che esiste un possibile coinvolgimento delle organizzazioni di stampo mafioso in questi traffici: le coste italiane sarebbero infatti uno snodo cruciale per lo smaltimento dei rifiuti, smistati fino le coste africane. Le armi sarebbero il prezzo che le organizzazioni mafiose pagano per poter portare i rifiuti in Somalia.


=== L'omicidio ===
=== L'omicidio ===
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Poiché i due tornarono quello stesso giorno da Bosaso, le autorità italiane avrebbero dovuto essere a conoscenza del loro rientro, eppure nessun rappresentante andò sul luogo dell'omicidio. La prima persona ad arrivare, e l'unico italiano presente, [[Giancarlo Marocchino]], era un informatore di tutti i giornalisti che stanziavano a Mogadiscio, ma la sua posizione è sempre stata dubbia. Su Marocchino gravavano vari sospetti: il primo era che fosse un trafficante d'armi, il secono era che fosse coinvolto nella morte dei due giornalisti.  
Poiché i due tornarono quello stesso giorno da Bosaso, le autorità italiane avrebbero dovuto essere a conoscenza del loro rientro, eppure nessun rappresentante andò sul luogo dell'omicidio. La prima persona ad arrivare, e l'unico italiano presente, [[Giancarlo Marocchino]], era un informatore di tutti i giornalisti che stanziavano a Mogadiscio, ma la sua posizione è sempre stata dubbia. Su Marocchino gravavano vari sospetti: il primo era che fosse un trafficante d'armi, il secono era che fosse coinvolto nella morte dei due giornalisti.  
Qualche giorno prima della morte degli inviati Rai, il 15 marzo, Marocchino durante una cena ricevette una telefonata, nella quale venne informato che i capi clan somani volevano rapire dei giornalisti italiani. La testimonianza di quest'uomo in merito al 20 marzo non è coerente con altre testimonianze; alcune sue affermazioni non possono trovare riscontro certo perché chi potrebbe confermarle è morto. Una di queste persone è il cononnello Awes, il capo della sicurezza dell'albergo in cui la Alpi e Hrovatin alloggiavano: secondo Marocchino fu Awes ad avvertirlo che avevano sparato a due italiani; Awes non può confermare o smentire questa versione, perché è morto in circostanze e adirittura in un periodo non chiari.  
Qualche giorno prima della morte degli inviati Rai, il 15 marzo, Marocchino durante una cena ricevette una telefonata, nella quale venne informato che i capi clan somali volevano rapire dei giornalisti italiani. La testimonianza di quest'uomo in merito al 20 marzo non è coerente con altre testimonianze; alcune sue affermazioni non possono trovare riscontro certo perché chi potrebbe confermarle è morto. Una di queste persone è il cononnello Awes, il capo della sicurezza dell'albergo in cui la Alpi e Hrovatin alloggiavano: secondo Marocchino fu Awes ad avvertirlo che avevano sparato a due italiani; Awes non può confermare o smentire questa versione, perché è morto in circostanze e adirittura in un periodo non chiari.  
Marocchino raccontò anche di aver riferito al colonnello Cannarsa che avevano sparato a due giornalisti, mentre Cannarsa riferì che Marocchino gli disse che "stavano sparando sulla macchina davanti alla sua". Questa testimonianza fa sorgere dei dubbi sulla presenza o meno di Marocchino al momento dell'omicidio.
Marocchino raccontò anche di aver riferito al colonnello Cannarsa che avevano sparato a due giornalisti, mentre Cannarsa riferì che Marocchino gli disse che "stavano sparando sulla macchina davanti alla sua". Questa testimonianza fa sorgere dei dubbi sulla presenza o meno di Marocchino al momento dell'omicidio.