Intervista di Fabrizio Calvi a Paolo Borsellino: differenze tra le versioni

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Beh, secondo le dichiarazioni di Buscetta, Buscetta lo conobbe già come uomo d'onore in un periodo in cui furono detenuti assieme a Palermo, periodo antecedente agli anni '80. Ritengo che Buscetta si riferisca proprio al periodo in cui Mangano fu detenuto a Palermo a causa di quelle estorsioni del processo dei cani con le teste mozzate di cui ho parlato prima".
Beh, secondo le dichiarazioni di Buscetta, Buscetta lo conobbe già come uomo d'onore in un periodo in cui furono detenuti assieme a Palermo, periodo antecedente agli anni '80. Ritengo che Buscetta si riferisca proprio al periodo in cui Mangano fu detenuto a Palermo a causa di quelle estorsioni del processo dei cani con le teste mozzate di cui ho parlato prima".


FC: "Ma Buscetta come fa a dire che Mangano era un uomo d'onore?"
'''Ma Buscetta come fa a dire che Mangano era un uomo d'onore?'''
PB: "Evidentemente Buscetta precisa ogni qualvolta indica una persona come uomo d'onore, precisa quali siano state le modalità di presentazione di cui lui ha parlato in generale nelle sue dichiarazioni e poi specificamente ne parla con riferimento a ogni singola persona accusata. Cioè la presenza di un terzo uomo d'onore che garantendo della qualità di entrambe le persone che si presentano, presenta l'uno all'altro e l'altro all'uno".


FC: "E' un rito?"
Evidentemente Buscetta precisa ogni qualvolta indica una persona come uomo d'onore, precisa quali siano state le modalità di presentazione di cui lui ha parlato in generale nelle sue dichiarazioni e poi specificamente ne parla con riferimento a ogni singola persona accusata. Cioè la presenza di un terzo uomo d'onore che garantendo della qualità di entrambe le persone che si presentano, presenta l'uno all'altro e l'altro all'uno.
PB: "Secondo il rituale, si tratta proprio di un rituale, descritto non soltanto da Buscetta, ma descritto anche da Contorno e descritto da tutti i pentiti, descritto da Calderone e descritto da altri pentiti minori. Gli uomini d'onore non possono scambievolmente presentarsi se non vi è la presenza di un terzo uomo d'onore che già è stato presentato ad entrambi e quindi sia in grado di rivelare all'uno la qualità di uomo d'onore dell'altro. E' un rito di Cosa Nostra del quale abbiamo trovato decine e decine di conferme".


FC: "Lei nelle sue carte non ha la data esatta dell'arresto di Mangano negli anni '70?"
'''E' un rito?'''
PB: "Guardi le posso dire che non ho la data esatta dell'arresto di Mangano perché mi manca il documento. Però Buscetta parla di un incontro avvenuto nel carcere... con Mangano nel carcere di Palermo, un incontro avvenuto nel 1977. Mangano negò in un primo momento che vi fosse stata questa possibilità di incontro tra lui e Buscetta. Gli accertamenti espletati permisero di accettare che sia il Mangano che il Buscetta erano stati detenuti assieme all'Ucciardone proprio nel 1977 e probabilmente forse in qualche anno prima o dopo il ‘77".


FC: "‘77... vuol dire che era dopo che Mangano aveva cominciato a lavorare per Berlusconi?"
Secondo il rituale, si tratta proprio di un rituale, descritto non soltanto da Buscetta, ma descritto anche da Contorno e descritto da tutti i pentiti, descritto da Calderone e descritto da altri pentiti minori. Gli uomini d'onore non possono scambievolmente presentarsi se non vi è la presenza di un terzo uomo d'onore che già è stato presentato ad entrambi e quindi sia in grado di rivelare all'uno la qualità di uomo d'onore dell'altro. E' un rito di Cosa Nostra del quale abbiamo trovato decine e decine di conferme.
(Paolo Borsellino fa cenno di non sapere o non potere rispondere)


FC: "Da quanto sappiamo lui ha cominciato a lavorare nel '75".
'''Lei nelle sue carte non ha la data esatta dell'arresto di Mangano negli anni '70?'''
PB: "Le posso dire che sia Mangano che Buscetta... ehm sia Buscetta che Contorno non forniscono altri particolari circa il momento in cui Mangano sarebbe stato fatto uomo d'onore".


FC: "Lei sa come Mangano e dell'Utri si sono conosciuti?"
Guardi le posso dire che non ho la data esatta dell'arresto di Mangano perché mi manca il documento. Però Buscetta parla di un incontro avvenuto nel carcere... con Mangano nel carcere di Palermo, un incontro avvenuto nel 1977. Mangano negò in un primo momento che vi fosse stata questa possibilità di incontro tra lui e Buscetta. Gli accertamenti espletati permisero di accettare che sia il Mangano che il Buscetta erano stati detenuti assieme all'Ucciardone proprio nel 1977 e probabilmente forse in qualche anno prima o dopo il ‘77.
PB: "No. Non lo so perché questa parte dei rapporti di Mangano, ripeto, non fa parte delle indagini che ho svolto io personalmente, conseguentemente quello che ne so io è quello che può risultare dai giornali o da qualsiasi altra fonte di conoscenza. Non è comunque mai una conoscenza professionale mia e sul punto peraltro non ho ricordi".


FC: "Sono di Palermo tutti e due?"
'''‘77... vuol dire che era dopo che Mangano aveva cominciato a lavorare per Berlusconi?'''
PB: "Non è una considerazione che induce ad alcuna conclusione perché Palermo è una città, diversamente come ad esempio Catania dove le famiglie mafiose erano composte di non più di una trentina di persone, almeno originariamente, in cui gli uomini d'onore sfioravano, ufficiali, sfioravano duemila persone secondo quanto ci racconta ad esempio Calderone. Quindi il fatto che fossero di Palermo tutti e due non è detto che si conoscessero".
''(Paolo Borsellino fa cenno di non sapere o non potere rispondere)''


FC: "Un socio di Dell'Utri, un tale Filippo Rapisarda che dice che ha conosciuto Dell'Utri tramite qualcuno della famiglia di Stefano Bontade".
'''Da quanto sappiamo lui ha cominciato a lavorare nel '75.'''
PB: "Guardi Mangano era della famiglia di Porta Nuova, cioè la famiglia di Calò. Comunque considerando che Cosa nostra è..." - (interruzione della Signora Borsellino per un’auto da spostare)-


FC: "Rifaccio la domanda: c'è un socio di Marcello Dell'Utri, tale Filippo Rapisarda che dice che questo Dell'Utri gli è stato presentato da uno della famiglia di Stefano Bontade".
Le posso dire che sia Mangano che Buscetta... ehm sia Buscetta che Contorno non forniscono altri particolari circa il momento in cui Mangano sarebbe stato fatto uomo d'onore.
PB: "Beh considerato che Mangano ricordo appartenesse alla famiglia di Pippo Calò, evidentemente non sarà stato Mangano...non sarà stato qualcuno del... cioè non saprei individuare chi potesse averglielo presentato. Comunque tenga presente che nonostante Palermo sia la città della Sicilia dove le famiglie mafiose erano più numerose... si è parlato addirittura in certi periodi  almeno di duemila uomini d'onore con famiglie numerosissime. La famiglia di Stefano Bontade sembra che in certi periodi ne contasse almeno duecento e si trattava comunque di famiglie appartenenti ad un’unica organizzazione, cioè Cosa Nostra, e quindi i cui membri in gran parte si conoscevano tutti e quindi è presumibile che questo Rapisarda riferisca una circostanza vera".


FC: "Lei di Rapisarda ne ha sentito parlare?"
'''Lei sa come Mangano e dell'Utri si sono conosciuti?'''
PB: "Rapisarda, so dell'esistenza di Rapisarda, ma non me ne sono mai occupato personalmente".
 
No. Non lo so perché questa parte dei rapporti di Mangano, ripeto, non fa parte delle indagini che ho svolto io personalmente, conseguentemente quello che ne so io è quello che può risultare dai giornali o da qualsiasi altra fonte di conoscenza. Non è comunque mai una conoscenza professionale mia e sul punto peraltro non ho ricordi.
 
'''Sono di Palermo tutti e due?'''
 
Non è una considerazione che induce ad alcuna conclusione perché Palermo è una città, diversamente come ad esempio Catania dove le famiglie mafiose erano composte di non più di una trentina di persone, almeno originariamente, in cui gli uomini d'onore sfioravano, ufficiali, sfioravano duemila persone secondo quanto ci racconta ad esempio Calderone. Quindi il fatto che fossero di Palermo tutti e due non è detto che si conoscessero.
 
'''Un socio di Dell'Utri, un tale Filippo Rapisarda che dice che ha conosciuto Dell'Utri tramite qualcuno della famiglia di [[Stefano Bontade]].'''
 
Guardi Mangano era della famiglia di Porta Nuova, cioè la famiglia di Calò. Comunque considerando che Cosa nostra è...
 
''- (interruzione della Signora Borsellino per un’auto da spostare)-''
 
'''Rifaccio la domanda: c'è un socio di Marcello Dell'Utri, tale Filippo Rapisarda che dice che questo Dell'Utri gli è stato presentato da uno della famiglia di Stefano Bontade.'''
 
Beh considerato che Mangano ricordo appartenesse alla famiglia di Pippo Calò, evidentemente non sarà stato Mangano...non sarà stato qualcuno del... cioè non saprei individuare chi potesse averglielo presentato. Comunque tenga presente che nonostante Palermo sia la città della Sicilia dove le famiglie mafiose erano più numerose... si è parlato addirittura in certi periodi  almeno di duemila uomini d'onore con famiglie numerosissime. La famiglia di Stefano Bontade sembra che in certi periodi ne contasse almeno duecento e si trattava comunque di famiglie appartenenti ad un’unica organizzazione, cioè Cosa Nostra, e quindi i cui membri in gran parte si conoscevano tutti e quindi è presumibile che questo Rapisarda riferisca una circostanza vera.
 
'''Lei di Rapisarda ne ha sentito parlare?'''
 
Rapisarda, so dell'esistenza di Rapisarda, ma non me ne sono mai occupato personalmente.


FC: "A Palermo c'è un giudice che se n'è occupato?"
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