Lituania

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La Lituania, una delle tre Repubbliche Baltiche, è un Paese dell'Unione Europea e confine a Nord con la Lettonia, a Est con la Bielorussia, a Ovest con il Mar Baltico e a Sud con l'exclave russa di Kaliningrad.

L'influenza russa e la presenza dei "vory v zakone"

La Lituania nasce come Stato nel 1253, ma nel 1569, con l'Unione di Lublino, nasce la Confederazione polacco-lituana: essa diventa così uno dei più grandi Stati d'Europa, comprendendo anche Bielorussia, gran parte di Ucraina e Lettonia e parte della Russia orientale. Venne però annessa, dopo la terza spartizione della Polonia, nell'Impero Russo già nel 1795. Questa prima annessione portò inevitabilmente ad una migrazione di russi verso la Lituania, gettando le basi per il “mimetismo” di soggetti criminali che hanno approfittato di questi movimenti migratori per spostarsi. Nel 1917, con il Trattato di Brest-Litovsk, la Russia perse i territori che non erano etnicamente suoi, come la Lituania, anche se l'indipendenza venne ottenuta effettivamente nel luglio 1920, dopo la guerra lituano-sovietica e la firma del Trattato di Mosca. La sovranità lituana sul proprio Stato, però, durò solo vent'anni: infatti, nel giugno 1940 essa venne annessa dall'Unione Sovietica, dopo la firma del Patto Molotov-Ribbentrop. L'indipendenza definitiva avvenne solamente nel 1991, dopo diversi scontri con l'URSS e attraverso un referendum in cui veniva proclamata la sovranità della neo-Repubblica Baltica.

Fu soprattutto durante questa seconda invasione che l'influenza russa si fece più forte, potendo contare sulla permeabilità delle frontiere. Essa portò, infatti, in Lituania alcuni membri del sodalizio criminale dei vory v zakone, i "ladri secondo la legge". Questo gruppo criminale si sviluppa nei gulag sovietici, e il loro nome deriva da un proprio "codice" interno al gruppo, rispettato da tutti i membri. Ai primi anni '60 si può datare la presenza dei "vory" nel Paese Baltico, e dunque l'inizio della prima fase di espansione della criminalità organizzata. Questa prima fase, che perdurò fino alla fine degli anni '80, si caratterizzò per le sue attività prettamente illegali, quali commercio di metalli preziosi, prostituzione, commercio di abiti contraffatti, ma anche del contrabbando di beni di prima necessità. Era infatti presente nel Paese una insoddisfatta domanda di beni di questo tipo, e la criminalità organizzata fu abile nell'inserirsi in questo "vuoto", grazie anche all'inefficienza delle forze dell'ordine.

Gli anni Novanta, il "picco" della criminalità organizzata

Dall'inizio degli anni Novanta, con la transizione ad un'economia liberale, si è aperta una nuova fase e si sono create nuove opportunità per la criminalità organizzata. Infatti questi anni possono essere identificati come gli anni di fondazione della maggior parte dei gruppi criminali, con un cambio dei reati commessi: si è passati dai traffici di valuta a reati finanziari più elaborati, pur mantenendo il controllo sulla prostituzione. Oltre a ciò, si è registrato un aumento dei crimini violenti come furti d'auto, estorsioni e rapine. I gruppi criminali più attivi sono stati individuati nelle più grandi città del paese, così come nelle contee di Biržai, Kėdainiai, Kupiškis, Panevėžys, Šiauliai


Bibliografia

  • Gutauskas A., Juska A., Johnstone P. & Pozzuto R., The changing character of criminality and policing in post-socialist Lithuania: From fighting organized crime to policing marginal population?, in Crime, Law & Social Change
  • Gutauskas A., Juska A., Johnstone P. & Pozzuto R., Changing Typology of Organised Crime in a Post-Socialist Lithuania (the Late 1980s–Early 2000s)