Locale di Erba: differenze tra le versioni

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La '''Locale di Erba''' è una Locale di 'ndrangheta che, come risulta dall'[[Operazione Crimine-Infinito|Operazione Infinito]], faceva capo a [[Pasquale Giovanni Varca]]. I suoi affiliati sono originari di '''Isola di Capo Rizzuto''' e per questo è molto forte il legame con le 'ndrine [[Arena ('ndrina)|Arena]] e [[Nicoscia ('ndrina)|Nicoscia]], lì egemoni<ref> Andrea Ghinetti, Ordinanza di applicazione coercitiva con mandato di cattura - Procedimento Penale n. 43733/06 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Ufficio GIP, 5 luglio 2010, p. 626</ref>.
 
== La storia ==
La Locale di Erba è di recente costituzione, essendo stata "aperta" solo tra il 2008-2009. Da una conversazione intercettata nel 2009, emerge l’esistenza di essa. I due interlocutori, [[Pietro Francesco Panetta]] e [[Vincenzo Mandalari]], parlando dei problemi tra le varie locali “lombarde”, danno conto di una situazione di conflittualità tra quella di Erba e quella di [[Locale di Canzo-Asso|Canzo]]. Sembrerebbe dunque che le due Locali siano nate da una “scissione” e che a ciò sarebbe seguita una critica nei confronti di [[Carmelo Novella]], che evidentemente aveva avvallato l’operazione, da parte dei rappresentanti di Erba<ref> Ibidem </ref>. Capo di essa sarebbe dunque Pasquale Varca, che non avrebbe anche partecipato al [[Summit di Paderno Dugnano]] a causa di contrasti con [[Rocco Ascone]], considerato il rappresentante delle “cosche della piana” in Lombardia.
 
=== Il legame con la Calabria ===
Tra gli affiliati, secondo gli inquirenti, vi è [[Michele Oppedisano]], nipote del boss [[Domenico Oppedisano|Domenico]], il quale è considerato l'attuale capo del Crimine della 'ndrangheta. Grazie a questo collegamento vi è un forte legame tra la Locale di Erba e le famiglie della ''Piana'', e Pasquale Varca avrebbe così potuto garantire l'appoggio delle 'ndrine che controllano il porto di Gioia Tauro per un'organizzazione albanese che voleva importare cocaina dal Sud America.
 
== Le attività ==
Gli affiliati alla Locale di Erba svolgevano attività molto diverse, andando da quelle apparentemente lecite, quale quella del movimento terra, comunque gestita con metodo mafioso, ai traffici illeciti quali la compravendita di stupefacenti, l’usura, la ricettazione di mezzi d’opera i cui proprietari hanno falsamente denunziato il furto. <ref> Ivi, pag. 628 </ref>.
 
== La base operativa ==
Il centro della vita della locale è il maneggio di Erba, dove sono ricevuti i rappresentanti delle altre “famiglie”. Sono significativi le visite di [[Luigi Vona]] e di [[Giuseppe Furci]], della vicina Locale di Canzo. Pasquale Varca, anche per ragioni di vicinanza territoriale, mantiene stretti rapporti con [[Salvatore Muscatello]], capo della Locale di Mariano Comense.
 
== Bibliografia ==
* Andrea Ghinetti, Ordinanza di applicazione coercitiva con mandato di cattura - Procedimento Penale n. 43733/06 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Ufficio GIP, 5 luglio 2010
 
== Note ==
<references></references>


[[Categoria:Locali in Lombardia]]
[[Categoria:Locali in Lombardia]]

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La Locale di Erba è una Locale di 'ndrangheta che, come risulta dall'Operazione Infinito, faceva capo a Pasquale Giovanni Varca. I suoi affiliati sono originari di Isola di Capo Rizzuto e per questo è molto forte il legame con le 'ndrine Arena e Nicoscia, lì egemoni[1].

La storia

La Locale di Erba è di recente costituzione, essendo stata "aperta" solo tra il 2008-2009. Da una conversazione intercettata nel 2009, emerge l’esistenza di essa. I due interlocutori, Pietro Francesco Panetta e Vincenzo Mandalari, parlando dei problemi tra le varie locali “lombarde”, danno conto di una situazione di conflittualità tra quella di Erba e quella di Canzo. Sembrerebbe dunque che le due Locali siano nate da una “scissione” e che a ciò sarebbe seguita una critica nei confronti di Carmelo Novella, che evidentemente aveva avvallato l’operazione, da parte dei rappresentanti di Erba[2]. Capo di essa sarebbe dunque Pasquale Varca, che non avrebbe anche partecipato al Summit di Paderno Dugnano a causa di contrasti con Rocco Ascone, considerato il rappresentante delle “cosche della piana” in Lombardia.

Il legame con la Calabria

Tra gli affiliati, secondo gli inquirenti, vi è Michele Oppedisano, nipote del boss Domenico, il quale è considerato l'attuale capo del Crimine della 'ndrangheta. Grazie a questo collegamento vi è un forte legame tra la Locale di Erba e le famiglie della Piana, e Pasquale Varca avrebbe così potuto garantire l'appoggio delle 'ndrine che controllano il porto di Gioia Tauro per un'organizzazione albanese che voleva importare cocaina dal Sud America.

Le attività

Gli affiliati alla Locale di Erba svolgevano attività molto diverse, andando da quelle apparentemente lecite, quale quella del movimento terra, comunque gestita con metodo mafioso, ai traffici illeciti quali la compravendita di stupefacenti, l’usura, la ricettazione di mezzi d’opera i cui proprietari hanno falsamente denunziato il furto. [3].

La base operativa

Il centro della vita della locale è il maneggio di Erba, dove sono ricevuti i rappresentanti delle altre “famiglie”. Sono significativi le visite di Luigi Vona e di Giuseppe Furci, della vicina Locale di Canzo. Pasquale Varca, anche per ragioni di vicinanza territoriale, mantiene stretti rapporti con Salvatore Muscatello, capo della Locale di Mariano Comense.

Bibliografia

  • Andrea Ghinetti, Ordinanza di applicazione coercitiva con mandato di cattura - Procedimento Penale n. 43733/06 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Ufficio GIP, 5 luglio 2010

Note

  1. Andrea Ghinetti, Ordinanza di applicazione coercitiva con mandato di cattura - Procedimento Penale n. 43733/06 R.G.N.R., Tribunale di Milano - Ufficio GIP, 5 luglio 2010, p. 626
  2. Ibidem
  3. Ivi, pag. 628