Mafia a Como: differenze tra le versioni

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La città si trova dunque in una posizione abbastanza centrale per lo sviluppo di tutti i traffici, legali e non, che passano attraverso queste zone. La sua posizione, distante appena 10 km circa dalla Confederazione Elvetica, raggiungibile sia per strada sia per lago, la rende una meta privilegiata per gli scambi anche con la Svizzera stessa.
La città si trova dunque in una posizione abbastanza centrale per lo sviluppo di tutti i traffici, legali e non, che passano attraverso queste zone. La sua posizione, distante appena 10 km circa dalla Confederazione Elvetica, raggiungibile sia per strada sia per lago, la rende una meta privilegiata per gli scambi anche con la Svizzera stessa.


= Città =
== Città ==
Per quanto riguarda la realtà comasca, essa ha sia subito una diffusione del fenomeno dal contesto milanese, lecchese, varesino e della Brianza in generale dove era forte la presenza della criminalità organizzata, sia si è sviluppata come realtà indipendente.  
Per quanto riguarda la realtà comasca, essa ha sia subito una diffusione del fenomeno dal contesto milanese, lecchese, varesino e della Brianza in generale dove era forte la presenza della criminalità organizzata, sia si è sviluppata come realtà indipendente.  
Uno dei fattori principali della colonizzazione mafiosa di Como è stata l’istituzione della legge sul soggiorno obbligato del 1956 per le “persone pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità” , estesa “agli indiziati di appartenere ad associazioni mafiose”  nel 1965, che ha portato 44 boss mafiosi tra il 1961 e il 1971 nel capoluogo lariano, come testimoniato dalla Commissione Antimafia.  
Uno dei fattori principali della colonizzazione mafiosa di Como è stata l’istituzione della legge sul soggiorno obbligato del 1956 per le “persone pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità” , estesa “agli indiziati di appartenere ad associazioni mafiose”  nel 1965, che ha portato 44 boss mafiosi tra il 1961 e il 1971 nel capoluogo lariano, come testimoniato dalla Commissione Antimafia.  
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Dal 1991-1992, anni di creazione della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) e della DNA (Direzione Nazionale Antimafia), sono state decine le operazioni dell’Autorità Giudiziaria che hanno coinvolto Como e il suo hinterland ma la prima che mostra dettagliatamente l’organizzazione della criminalità organizzata nella provincia è "I fiori della notte di San Vito”, scattata il 15 giugno 1994.
Dal 1991-1992, anni di creazione della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) e della DNA (Direzione Nazionale Antimafia), sono state decine le operazioni dell’Autorità Giudiziaria che hanno coinvolto Como e il suo hinterland ma la prima che mostra dettagliatamente l’organizzazione della criminalità organizzata nella provincia è "I fiori della notte di San Vito”, scattata il 15 giugno 1994.


== Operazioni e processi ==
=== Operazioni e processi ===


=== I Fiori della Notte di San Vito ===
==== I Fiori della Notte di San Vito ====
Il 15 giugno 1994 la ‘Ndrangheta subisce un duro colpo: 370 ordini di custodia cautelare “decapitano” l’organizzazione nel Nord Italia.  
Il 15 giugno 1994 la ‘Ndrangheta subisce un duro colpo: 370 ordini di custodia cautelare “decapitano” l’organizzazione nel Nord Italia.  
L’operazione delle forze dell’ordine viene chiamata “I fiori della notte di San Vito”, poiché i “fiori” nel linguaggio della ‘ndrangheta sono i gradi degli affiliati, mentre San Vito è il giorno in cui è stato effettuato il blitz. Essa prese il via dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, facenti parte della ‘Ndrangheta, e portò in carcere 370 persone tra [[Milano]], Como (ben 213 ordini di custodia cautelare), [[Varese]], [[Brescia]], [[Pavia]].
L’operazione delle forze dell’ordine viene chiamata “I fiori della notte di San Vito”, poiché i “fiori” nel linguaggio della ‘ndrangheta sono i gradi degli affiliati, mentre San Vito è il giorno in cui è stato effettuato il blitz. Essa prese il via dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, facenti parte della ‘Ndrangheta, e portò in carcere 370 persone tra [[Milano]], Como (ben 213 ordini di custodia cautelare), [[Varese]], [[Brescia]], [[Pavia]].
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Nella sentenza della Corte di Appello di Milano, gli si imputa di «aver diretto una associazione ‘ndranghetistica che aveva preso, appunto, il nome da lui (cosiddetto “Clan Mazzaferro”), strutturata in una fitta ed estesa rete di “cellule territoriali”, definite “Locali”, dedite ad attività illecite di ogni genere, nelle provincie di Milano, Como, Varese, Brescia, Pavia e [[Bergamo]], dal settembre 1982 in poi» e di «aver diretto ed organizzato una associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nei luoghi sopra indicati, dal 1976 in poi».   
Nella sentenza della Corte di Appello di Milano, gli si imputa di «aver diretto una associazione ‘ndranghetistica che aveva preso, appunto, il nome da lui (cosiddetto “Clan Mazzaferro”), strutturata in una fitta ed estesa rete di “cellule territoriali”, definite “Locali”, dedite ad attività illecite di ogni genere, nelle provincie di Milano, Como, Varese, Brescia, Pavia e [[Bergamo]], dal settembre 1982 in poi» e di «aver diretto ed organizzato una associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nei luoghi sopra indicati, dal 1976 in poi».   


==== Clan Mazzaferro ====
===== Clan Mazzaferro =====
Il [[Clan Mazzaferro]] e i suoi esponenti sono certamente riconducibili alla ‘Ndrangheta calabrese, ma vi sono delle differenze tra di essi. Innanzitutto la collocazione geografica, in quanto vi è un distaccamento in Lombardia da parte di un clan calabrese, anche se i legami e i contatti con la “madrepatria” rimangono forti e numerosi; vi è poi una differenziazione per quanto riguarda gli affari, visto che Mazzaferro è tra i primi a voler entrare nel traffico degli stupefacenti e il suo clan è dedito proprio a questo; infine vi è la decisione di non partecipare più al [[Summit del Santuario della Madonna di Polsi]], tradizionale summit di ‘Ndrangheta tenuto solitamente a fine agosto/primi di settembre, ma di tenere un incontro similare negli stessi giorni ad Andrate, una frazione di Fino Mornasco in provincia di Como.
Il [[Clan Mazzaferro]] e i suoi esponenti sono certamente riconducibili alla ‘Ndrangheta calabrese, ma vi sono delle differenze tra di essi. Innanzitutto la collocazione geografica, in quanto vi è un distaccamento in Lombardia da parte di un clan calabrese, anche se i legami e i contatti con la “madrepatria” rimangono forti e numerosi; vi è poi una differenziazione per quanto riguarda gli affari, visto che Mazzaferro è tra i primi a voler entrare nel traffico degli stupefacenti e il suo clan è dedito proprio a questo; infine vi è la decisione di non partecipare più al [[Summit del Santuario della Madonna di Polsi]], tradizionale summit di ‘Ndrangheta tenuto solitamente a fine agosto/primi di settembre, ma di tenere un incontro similare negli stessi giorni ad Andrate, una frazione di Fino Mornasco in provincia di Como.


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Per quanto riguarda le Locali in provincia di Como, sono 6 quelle fondate da Mazzaferro, e tutte dedite allo spaccio della cocaina dello stesso capoclan.
Per quanto riguarda le Locali in provincia di Como, sono 6 quelle fondate da Mazzaferro, e tutte dedite allo spaccio della cocaina dello stesso capoclan.


=== Operazione Infinito ===
==== Operazione Infinito ====
Il 13 luglio del 2010 scatta un altro blitz contro la ‘Ndrangheta calabrese e le colonie milanesi: è l’[[Operazione Crimine]]-[[Operazione Infinito|Infinito]], condotta insieme dalla DDA di Reggio Calabria e quella di Milano.
Il 13 luglio del 2010 scatta un altro blitz contro la ‘Ndrangheta calabrese e le colonie milanesi: è l’[[Operazione Crimine]]-[[Operazione Infinito|Infinito]], condotta insieme dalla DDA di Reggio Calabria e quella di Milano.


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Terza e ultima Locale che emerge dall’operazione “Infinito” è quella di Canzo-Asso. A capo di essa vi è [[Luigi Vona]], mentre altro personaggio importante affiliato a questa Locale è [[Giuseppe Furci]]. Vona è stato elettore di Pasquale Zappia il 31 ottobre 2009 al circolo Arci di Paderno Dugnano: Furci ha accompagnato questi al summit e anche alle varie riunioni che si sono tenute a Erba con gli esponenti di quella Locale.
Terza e ultima Locale che emerge dall’operazione “Infinito” è quella di Canzo-Asso. A capo di essa vi è [[Luigi Vona]], mentre altro personaggio importante affiliato a questa Locale è [[Giuseppe Furci]]. Vona è stato elettore di Pasquale Zappia il 31 ottobre 2009 al circolo Arci di Paderno Dugnano: Furci ha accompagnato questi al summit e anche alle varie riunioni che si sono tenute a Erba con gli esponenti di quella Locale.


= Provincia =
== Provincia ==


=== Episodi criminosi in provincia di Como ===
==== Episodi criminosi in provincia di Como ====
La città lariana non è di certo la tranquilla meta turistica che si pensa: sono stati molti gli episodi di intimidazione che hanno visto protagonisti negozianti, imprenditori e cittadini. Solo tra il 2006 e il 2010, per restare in epoca recentissima, sono stati ben trentasei gli atti che si pensa siano riconducibili alla criminalità organizzata, disseminati in tutta la provincia, sia nella Cintura urbana, sia nella Brianza, sia nell’Olgiatese e nell’Erbese.  Nel 2010, «in marzo a Erba, Brianza, vengono fatte saltare per aria nella stessa notte due discoteche. Un messaggio chiaro, che non è solo la pretesa del pizzo, ma pretesa di controllo sull’industria del divertimento, sui luoghi dove si mescolano gli ambienti sociali e si fa amicizia con i rampolli della buona borghesia, dove si smercia la “roba” senza rischi. I carabinieri dicono: “E’ stato una lavoro da professionisti”. Gli amministratori locali sono di diverso parere: “E’ stata una ragazzata”».  E a settembre del 2011 una bomba carta esplode davanti ad una trattoria di Olgiate Comasco, la cui deflagrazione si sente anche a ottocento metri di distanza: anche qui i proprietari dicono frasi simili: «Non abbiamo subito né avvertimenti, né richieste di denaro».  Auto e mezzi di lavoro incendiati, spari contro vetrine, auto e case, e anche un omicidio: quello nell’agosto del 2008 di [[Franco Mancuso]] per un regolamento di conti. Tanto che, nell’ottobre del 2011, il direttore di Confcommercio Como, Graziano Monetti, si dice preoccupato per ciò che accade.  
La città lariana non è di certo la tranquilla meta turistica che si pensa: sono stati molti gli episodi di intimidazione che hanno visto protagonisti negozianti, imprenditori e cittadini. Solo tra il 2006 e il 2010, per restare in epoca recentissima, sono stati ben trentasei gli atti che si pensa siano riconducibili alla criminalità organizzata, disseminati in tutta la provincia, sia nella Cintura urbana, sia nella Brianza, sia nell’Olgiatese e nell’Erbese.  Nel 2010, «in marzo a Erba, Brianza, vengono fatte saltare per aria nella stessa notte due discoteche. Un messaggio chiaro, che non è solo la pretesa del pizzo, ma pretesa di controllo sull’industria del divertimento, sui luoghi dove si mescolano gli ambienti sociali e si fa amicizia con i rampolli della buona borghesia, dove si smercia la “roba” senza rischi. I carabinieri dicono: “E’ stato una lavoro da professionisti”. Gli amministratori locali sono di diverso parere: “E’ stata una ragazzata”».  E a settembre del 2011 una bomba carta esplode davanti ad una trattoria di Olgiate Comasco, la cui deflagrazione si sente anche a ottocento metri di distanza: anche qui i proprietari dicono frasi simili: «Non abbiamo subito né avvertimenti, né richieste di denaro».  Auto e mezzi di lavoro incendiati, spari contro vetrine, auto e case, e anche un omicidio: quello nell’agosto del 2008 di [[Franco Mancuso]] per un regolamento di conti. Tanto che, nell’ottobre del 2011, il direttore di Confcommercio Como, Graziano Monetti, si dice preoccupato per ciò che accade.  


E’ evidente, dunque, come l’omertà si sia fatta largo anche nella provincia lariana e ciò abbia favorito la colonizzazione delle organizzazioni criminali di stampo mafioso.
E’ evidente, dunque, come l’omertà si sia fatta largo anche nella provincia lariana e ciò abbia favorito la colonizzazione delle organizzazioni criminali di stampo mafioso.
== Note ==
== Bibliografia ==
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