Mafie in Germania: differenze tra le versioni

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Non solo: stando alle indagini della Questura di Colonia, le famiglie siciliane, in particolare quelle originarie delle provincie di Enna, Caltanissetta e Agrigento, investono attivamente anche nel settore edile: gli arrestati erano tutti già conosciuti dalle autorità tedesche per altri reati quali l’evasione fiscale e contributiva e le sistematiche violazioni ai diritti dei lavoratori<ref>Direzione Investigativa Antimafia, ''Relazione 2° semestre 2016'', p. 62</ref>.
Non solo: stando alle indagini della Questura di Colonia, le famiglie siciliane, in particolare quelle originarie delle provincie di Enna, Caltanissetta e Agrigento, investono attivamente anche nel settore edile: gli arrestati erano tutti già conosciuti dalle autorità tedesche per altri reati quali l’evasione fiscale e contributiva e le sistematiche violazioni ai diritti dei lavoratori<ref>Direzione Investigativa Antimafia, ''Relazione 2° semestre 2016'', p. 62</ref>.
== Camorra in Germania ==
Seppur sia un paese pieno di opportunità criminali, la Germania non è ad oggi una delle mete di radicamento principali della Camorra, che '''preferisce la Spagna''' per i propri traffici e i propri interessi. Tuttavia, la Direzione Investigativa Antimafia ha segnalato la presenza di camorristi in molte città tedesche come '''Berlino, Amburgo, Dortmund e Francoforte'''. Proprio nella capitale tedesca sono stati identificati soggetti riconducibili all'[[Alleanza di Secondigliano]], in particolare delle famiglie Licciardi, Contini e Mallardo. Per quanto riguarda Amburgo, oltre ad esponenti dell'Alleanza, sono attivi anche altri clan come i Rinaldi, gli Ascione, i Cava, i Moccia, i Fabbrocino, i Casalesi, i Sarno, i Gionta e i Di Lauro<ref>Ivi, p. 169</ref>. In queste città, la collaborazione tra le forze di polizia tedesche e italiane ha portato all’arresto di '''dieci latitanti''' tra il 1997 e il 2017.
=== Le attività della Camorra in Germania ===
Le principali attività della Camorra in Germania sono legate alla '''produzione e al commercio di merce contraffatta''', oltre al consueto '''traffico di stupefacenti'''.
Grazie alle inchieste del pm Filippo Beatrice, venne accertato che la merce contraffatta, d’abbigliamento e non solo, veniva fabbricata in Campania, nelle città di Casoria, Arzano e Melito, per poi essere distribuita in giro per il mondo, nei paesi esteri “''magazzini''”, dove venivano venduti come Valentino o Versace originali, agli  stessi prezzi dei prodotti originali<ref>Giuseppe D'Avanzo, “''[https://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/cronaca/napolitre/balcan/balcan.html Una rete d'affari in mezzo mondo ha scatenato i Balcani di Napoli]''”, La Repubblica, 6 febbraio 2005</ref>.
In Germania la rete si espande in città fulcro quali '''Chemnitz, Amburgo, Dortmund e Francoforte''', dove i vari clan hanno creato avamposti per la distribuzione dei falsi, rifornendo e collaborando con i “''magliari''”, venditori ambulanti di vestiti e di capi in pelle<ref>citato in Forgione, Mafia Export, p. 144</ref>.
Gli stessi avamposti che la Camorra utilizza per lo smercio di prodotti contraffatti vengono utilizzati per dirigere '''il traffico di sostanze stupefacenti''' che parte dall'Est Europa e raggiunge il resto del continente passando dalla Germania. Si intuisce da qui come anche per questa organizzazione, la caduta del muro di Berlino e del blocco sovietico, abbia rappresentato un’opportunità da cogliere all'istante per ampliare la propria influenza, in termini di profitto e potere.
A tal proposito, il collaboratore di giustizia '''Raffaele Giuliano''' descrisse così l’attività camorristica in Germania: “''Dopo la caduta del Muro di Berlino abbiamo cominciato ad operare nella Germania dell’Est […] utilizzando i canali dei napoletani che già operavano in Germania abbiamo costruito un vero e proprio monopolio dell’abbigliamento in finta pelle […] venduta come vera […] dei falsi trapani Bosch […] delle macchine fotografiche''”<ref>Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Direzione distrettuale antimafia, interrogatorio di Raffaele Giuliano, 14/06/2000</ref>.
La contraffazione non si limita dunque all'abbigliamento Made in Italy ma interessa anche elettrodomestici e dispositivi elettronici, come i trapani della marca Bosch, le macchine fotografiche Nikon e Canon, oltre alle scope elettriche Folletto della famosa marca Vorwerk<ref>citato in Forgione, Mafia Export, Limes</ref>.
== Mafie pugliesi in Germania ==
Benché residuale, in Germania è stata accertata la presenza di alcuni gruppi legati alle organizzazioni mafiose originarie della Puglia, dediti in particolare al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e di armi<ref>Direzione Investigativa Antimafia, ''Relazione 2° semestre 2016'', p. 200</ref>.
Questa lieve presenza avrebbe favorito la latitanza di affiliati al '''gruppo Pellegrino''' e di elementi del clan '''De Tommasi-Notaro''', entrambi della provincia di Lecce. Si segnalano inoltre presenze del clan brindisino '''Rogoli-Buccarelli-Donatiello''' nella Germania occidentale, in particolare nella regione del '''Meclemburgo-Pomerania''', mentre una frangia dei '''Mesagnesi''' sarebbe registrata nel '''Baden-Württemberg'''. Quali aree interessate marginalmente dal fenomeno si segnalano quindi il Nordreno-Vestfalia, la Renania-Palatinato, il Baden-Württemberg, l’Assia e la Baviera<ref>Direzione Investigativa Antimafia, ''Relazione 2° semestre 2016'', p. 199</ref>.
Tra il [[2000]] e il [[2015]] sono stati arrestati '''9 latitanti''' affiliati alle mafie pugliesi in Germania.
== 'ndrangheta in Germania ==
Tra le organizzazioni mafiose italiane, la [['ndrangheta]] è '''la più potente, radicata e organizzata''' in Germania.