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Dalle prime supposizioni e dagli interrogatori rivolti ai due uomini sopravvissuti all'accaduto, si capì subito che si trattava di un agguato. | Dalle prime supposizioni e dagli interrogatori rivolti ai due uomini sopravvissuti all'accaduto, si capì subito che si trattava di un agguato. | ||
La Giulia, guidata dall'operaio, collega di Mario Lattuca, a ridosso dell’incrocio che collegava la zona cantiere alla strada statale, in località Pantani, fu costretta a rallentare perché la carreggiata di destra era occupata da una Fiat 131 Racing, posteggiata volontariamente per intralciare il cammino degli operai. E’ stato in quel momento, infatti, che i killer, presumibilmente due, nascosti nell'oscurità e nella vegetazione, iniziarono a sparare verso gli occupanti dell’auto a distanza ravvicinata. Il destinatario di quella mattanza sembrava essere il passeggero che sedeva nel sedile posteriore dell’auto perché i colpi d’arma raggiunsero principalmente lui: Mario Lattuca, secondo il medico legale, morì dopo che due proiettili gli trapassarono la testa<ref>“Agguato notturno, Ucciso in auto un operaio a Paola”, Gazzetta del Sud, | La Giulia, guidata dall'operaio, collega di Mario Lattuca, a ridosso dell’incrocio che collegava la zona cantiere alla strada statale, in località Pantani, fu costretta a rallentare perché la carreggiata di destra era occupata da una Fiat 131 Racing, posteggiata volontariamente per intralciare il cammino degli operai. E’ stato in quel momento, infatti, che i killer, presumibilmente due, nascosti nell'oscurità e nella vegetazione, iniziarono a sparare verso gli occupanti dell’auto a distanza ravvicinata. Il destinatario di quella mattanza sembrava essere il passeggero che sedeva nel sedile posteriore dell’auto perché i colpi d’arma raggiunsero principalmente lui: Mario Lattuca, secondo il medico legale, morì dopo che due proiettili gli trapassarono la testa<ref>“Agguato notturno, Ucciso in auto un operaio a Paola”, Gazzetta del Sud, 23 settembre 1982</ref>. | ||
Da ulteriori indagini si scoprì poi che sulla Fiat 131 Racing, utilizzata per rallentare il percorso degli operai, era stata apposta una targa falsa e asportata ad un'altra Fiat 126 a San Pietro di Amantea (CS) qualche tempo prima; inoltre, la Fiat 131 Racing risultò anch'essa rubata a Nocera Terinese (CZ) e dentro l’auto furono ritrovati una custodia per binocolo, due paia di scarpe da tennis e una busta in plastica con 24 cartucce per pistola cal. 9 lungo ed altre 3 cartucce per pistola cal. 357 Magnum. | Da ulteriori indagini si scoprì poi che sulla Fiat 131 Racing, utilizzata per rallentare il percorso degli operai, era stata apposta una targa falsa e asportata ad un'altra Fiat 126 a San Pietro di Amantea (CS) qualche tempo prima; inoltre, la Fiat 131 Racing risultò anch'essa rubata a Nocera Terinese (CZ) e dentro l’auto furono ritrovati una custodia per binocolo, due paia di scarpe da tennis e una busta in plastica con 24 cartucce per pistola cal. 9 lungo ed altre 3 cartucce per pistola cal. 357 Magnum. | ||
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Ancora, l’omicidio ritornò alla luce più volte come quando nel 1983, a seguito della perquisizione presso l’abitazione di un ricercato (Massimo Chianello - vicino al clan Serpa) indagato per racket e a seguito delle sue dichiarazioni vennero ritrovate le targhe originali ed i documenti della Fiat 131 rubata ed utilizzata per l’agguato oltre a 5 cartucce per pistola cal. 38 nascoste in un foro di un muretto di fronte l’abitazione di Osvaldo Serpa, nel rione Cancello di Paola<ref>“Racket a Paola, terzo arrestato”, Gazzetta del Sud, 15 aprile 1983</ref>. | Ancora, l’omicidio ritornò alla luce più volte come quando nel 1983, a seguito della perquisizione presso l’abitazione di un ricercato (Massimo Chianello - vicino al clan Serpa) indagato per racket e a seguito delle sue dichiarazioni vennero ritrovate le targhe originali ed i documenti della Fiat 131 rubata ed utilizzata per l’agguato oltre a 5 cartucce per pistola cal. 38 nascoste in un foro di un muretto di fronte l’abitazione di Osvaldo Serpa, nel rione Cancello di Paola<ref>“Racket a Paola, terzo arrestato”, Gazzetta del Sud, 15 aprile 1983</ref>. | ||
Di questo omicidio, Mario Serpa rimase gravato per il sol fatto di essere il capo dell’organizzazione criminale in formula dubitativa per poi essere assolto insieme ad Osvaldo Serpa. | Di questo omicidio, Mario Serpa rimase gravato per il sol fatto di essere il capo dell’organizzazione criminale in formula dubitativa per poi essere assolto insieme ad Osvaldo Serpa. | ||
==In memoria== | ==In memoria== |
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