Mafie a Messina

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La Città Metropolitana di Messina è stata storicamente interessata dal fenomeno mafioso, ma a differenza delle altre province siciliane non ha conosciuto solo la presenza di Cosa nostra, ma anche della 'ndrangheta, vista la vicinanza con le coste calabresi. Spetta per altro proprio alla 'ndrangheta il primato di poter vantare il primo gruppo criminale mafioso nella provincia, con lo sbarco sull'isola di uomini della 'ndrina di Giuseppe Morabito u tiradrittu, originaria di Africo, in provincia di Reggio Calabria.

Mafie a Messina

Storia e Attività

Il territorio metropolitano di Messina è suddiviso in cinque aree di influenza, cui corrispondono altrettante famiglie: la famiglia di Milazzo, la famiglia di Barcellonza Pozzo di Gotto, la famiglia di Tortorici, la famiglia di Mazzara Sant'Andrea e la famiglia di Terme Vigliatore[1].

La presenza della ‘ndrangheta e i rapporti con Cosa nostra

I rapporti tra la 'ndrina di Africo e Cosa nostra furono evidenziati in alcune operazioni condotte nel corso degli anni ’90, le quali hanno permesso di accertare un notevole traffico di stupefacenti gestito dalle due organizzazioni criminali, con carichi di tonnellate di hahish provenienti dal Marocco o di cocaina provenienti dal Brasile[2].

Le operazioni degli anni ‘90

Negli anni '90 del Novecento diverse indagini dimostrarono la già citata suddivisione in cinque aree dell'allora territorio della provincia di Messina, con le famiglie di Cosa Nostra intente a gestire il traffico di stupefacenti con esponenti della 'ndrangheta e anche gruppi di albanesi dislocati sul territorio. Già in quegli anni emergeva anche che Cosa nostra palermitana risultava particolarmente interessata al settore degli appalti pubblici, svolgendo un ruolo di primo piano sull'intera provincia, mal tollerando le iniziative unilaterali di gruppi criminali organizzati minori[3].

L’operazione Mare Nostrum, scattata all’alba del 6 giugno 1994, rappresentò un successo per la storia giudiziaria italiana, portando all'arresto di 250 persone. In poche ore i più sanguinari clan della provincia che tra gli anni ’80 e ’90 avevano dato luogo ad una feroce guerra di mafia vennero quasi completamente smantellati. ‹ref› tempostretto.it, All’alba del 6 giugno 1994 l’operazione Mare nostrum smantellò i clan storici di Barcellona e Tortorici, 28 novembre 2009 ‹ref›

Situazione Attuale

La realtà criminale nella provincia di Messina risulta essere meno strutturata rispetto alle province di Palermo e di Catania, ma questo non significa che la criminalità mafiosa messinese sia meno attiva nella ricerca di capitali illeciti e meno incline ad episodi di violenza.

Nella zona settentrionale della provincia opera la c.d. "mafia barcellonese", la quale ha mostrato negli ultimi anni un atteggiamento omologo a Cosa nostra palermitana, con la quale intrattiene stretti rapporti nella gestione di affari illeciti[4]. Il gruppo dei barcellonesi è stato soggetto a numerose indagini condotte tra il 2011 e il 2018 con le varie operazioni Gotha, che hanno accertato un modus operandi simile a quello di Cosa nostra palermitana.

Nella zona nebroidea, il 15 gennaio 2020, scattò l'operazione Nebrodi, da cui scaturì l'omonimo Maxiprocesso, con 94 arresti e il sequestro di 151 aziende agricole per mafia[5]. Si trattò di una delle più vaste operazioni antimafia eseguite in Sicilia e la più imponente mai eseguita in Italia e all'estero, sul versante delle truffe ai danni dell'Unione Europea sui fondi per l'Agricoltura. Alla conclusione del processo, cui vennero rinviati a giudizio 101 imputati, i giudici del Tribunale di Patti emisero condanne per oltre 600 anni di carcere, sui mille chiesti dalla Procura, con 91 condanne e 10 assoluzioni, nonché confische per milioni di euro[6].

Le famiglie della fascia Ionica

La fascia Ionica della provincia di Messina, ossia la zona sud, è considerata da sempre un feudo delle famiglie mafiose di Catania. Le operazioni “Beta” e “Beta 2”, condotte rispettivamente nel giugno 2017 e nell’ottobre 2018, hanno dimostrato la presenza di una cellula appartenente al clan catanese Romeo-Santapaola, in grado di esercitare una forte pressione sui piccoli clan locali[7].

In quest'area i diversi gruppi criminali risultano capaci di affiancare ai classici reati tipici delle organizzazioni mafiose alcune attività imprenditoriali più remunerative, in particolare le agenzie di scommesse e giochi d’azzardo. Durante il lockdown, il clan Spartà, egemone nel quartiere “Santa Lucia sopra Contesse”, riuscì a trasportare ingenti quantità di stupefacenti utilizzando un’autoambulanza appartenente ad una onlus messinese, così da eludere i controlli di polizia. Egemone nel quartiere “Provinciale” e particolarmente impegnato nella gestione di centri scommesse e giochi d’azzardo è il clan Lo Duca, il quale è stato ritenuto responsabile di scambio elettorale politico-mafioso nelle elezioni amministrative del 2018[8].

Le operazioni antimafia più recenti

Dopo le molteplici indagini che hanno portato all’arresto degli storici capi di Cosa nostra barcellonese, ormai al 41bis, la riorganizzazione del clan basata sulla ricerca di maggiore denaro per mantenere gli affiliati fuori e dentro il carcere subì un duro colpo con tre distinte operazioni della DDA di Messina, che nella notte del 22 febbraio 2022 portarono all'arresto di 81 persone, indagate a vario titolo per associazione di tipo mafioso, detenzione illegale di armi, sfruttamento della prostituzione e traffico di stupefacenti[9].

Note

  1. Direzione Investigativa Antimafia, Relazione I semestre 2000, p. 14.
  2. Direzione Investigativa Antimafia, Relazione II semestre 2000, pp. 20-21.
  3. ibidem
  4. Direzione Investigativa Antimafia, I semestre 2011, pp. 108-116
  5. Direzione Investigativa Antimafia, Relazione I semestre 2020, pp. 160-165.
  6. Elvira Terranova, Maxiprocesso dei Nebrodi, alla sbarra la 'mafia dei pascoli': 91 condanne, AdnKronos, 1° novembre 2022
  7. Per approfondire, si veda Direzione Investigativa Antimafia, Relazione I semestre 2020, pp. 160-165.
  8. Direzione Investigativa Antimafia, Relazione I semestre 2021, pp. 108-113
  9. Nuccio Anselmo, Mafia a Barcellona: tutti i nomi degli arrestati. Il nuovo triumvirato di Cosa Nostra e i rapporti con la politica, Gazzetta del Sud, 22 febbraio 2022

Bibliografia

  • Direzione Investigativa Antimafia, Relazione I semestre 2000, Roma.
  • Direzione Investigativa Antimafia, Relazione II semestre 2000, Roma.
  • Direzione Investigativa Antimafia, Relazione I semestre 2011, Roma.
  • Direzione Investigativa Antimafia, Relazione I semestre 2021, Roma.