Minchia Signor Tenente

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Locandina dello spettacolo teatrale "Minchia Signor Tenente"
di Antonio Grosso

MINCHIA SIGNOR TENENTE

Di: Antonio Grosso

Con: Daniele Antonini, Gaspare Di Stefano, Alessandra Falanga, Antonio Grosso, Francesco Nannarelli, Antonello Pascale, Francesco Stella, Ariele Vincenti e con Natale Russo

Luci: Luigi Ascione

Scene: Fabiana Di Marco

Costumi: Maria Marinaro

Grafica: Andrea Ranaldi

Regia: Nicola Pistoia

Aiuto regia: Luigi Pisani

Elettricista: Claudio Lelli

Promozione: Roberta Federica Serrao

Distribuzione: RAZMATAZ

Lo Spettacolo

Lo scenario nel quale si sviluppa la vicenda è la Sicilia, “isola, isola bella” così definita in apertura di spettacolo, terra di contraddizioni, prigioniera di “uno Stato nello Stato”, luogo in cui la vita a volte incontra la morte, attraverso la furia omicida, ma che rimane meravigliosa terra. Lo spettacolo racconta la vita quotidiana di una piccola Stazione dei Carabinieri in un paesino della Sicilia, nella quale si vive un’ordinaria, lenta ma divertente quotidianità, interrotta da un importante evento. L’espressione amara Minchia Signor Tenente è detta tra i denti, perché “urlarla non si può, perché significherebbe insubordinazione”. Ma è un’espressione che non si può neanche tacere perché significherebbe arrendersi a tutto: alle gerarchie che schiacciano, alla legge del più forte, al male del mondo. Il tema della legalità è trattato soprattutto dal punto di vista degli uomini che non fanno notizia, in un’ottica tragicomica, rappresentati nella loro quotidianità fatta di accadimenti belli e brutti, seriosi e divertenti, di amore e di passioni. I Carabinieri sono uomini semplici, ma allo stesso tempo eroi, riferimento per infondere sicurezza ai cittadini, che adempiono il proprio dovere in modo anonimo.