Operazione Light in the Woods: differenze tra le versioni

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Il Gup distrettuale di Catanzaro, Gabriella Reillo, depositò il 5/01/2014 le motivazioni della sentenza a carico di 16 presunti esponenti della 'ndrangheta delle Preserre vibonesi coinvolti nell'operazione “Luce nei boschi”. Le motivazioni della sentenza assunsero da quel momento un valore 'storico' poichè per la prima volta venne riconosciuta in sede giudiziaria l'esistenza della locale di Ariola, che sin dagli anni '80 avrebbe controllato tutti gli affari illeciti nelle Preserre <ref> Danilo Loria, Vibo Valentia, Operazione ‘Luce nei Boschi’: sentenza sancisce esistenza “locale” Ariola, www.strettoweb.com, 05/01/2014</ref>.
Il Gup distrettuale di Catanzaro, Gabriella Reillo, depositò il 5/01/2014 le motivazioni della sentenza a carico di 16 presunti esponenti della 'ndrangheta delle Preserre vibonesi coinvolti nell'operazione “Luce nei boschi”. Le motivazioni della sentenza assunsero da quel momento un valore 'storico' poichè per la prima volta venne riconosciuta in sede giudiziaria l'esistenza della locale di Ariola, che sin dagli anni '80 avrebbe controllato tutti gli affari illeciti nelle Preserre <ref> Danilo Loria, Vibo Valentia, Operazione ‘Luce nei Boschi’: sentenza sancisce esistenza “locale” Ariola, www.strettoweb.com, 05/01/2014</ref>.


Il giudice nelle motivazioni spiegò il percorso logico-giuridico seguito per ritenere provata l'esistenza del clan Maiolo di Acquaro in faida con il clan Loielo di Gerocarne, con un ruolo di vertice ricoperto dagli Altamura di Ariola affiancati poi dal clan Emanuele che avrebbe preso il posto dei Loielo. Per il duplice omicidio dei fratelli Giuseppe e Vincenzo Loielo (ritenuto il capo dell'omonima cosca di Gerocarne), avvenuto nell’aprile del 2002, la pm Marisa Manzini nel corso della requisitoria di primo grado invocò la condanna all'ergastolo e l’isolamento diurno per 18 mesi per Bruno Emanuele e Vincenzo Bartone e un totale di pene per 261 anni di carcere complessivi <rif>Luce nei boschi: chiesti tre ergastoli, www.corrieredellacalabria.it, 29/06/2015</rif>.
Il giudice nelle motivazioni spiegò il percorso logico-giuridico seguito per ritenere provata l'esistenza del clan Maiolo di Acquaro in faida con il clan Loielo di Gerocarne, con un ruolo di vertice ricoperto dagli Altamura di Ariola affiancati poi dal clan Emanuele che avrebbe preso il posto dei Loielo. Per il duplice omicidio dei fratelli Giuseppe e Vincenzo Loielo (ritenuto il capo dell'omonima cosca di Gerocarne), avvenuto nell’aprile del 2002, la pm Marisa Manzini nel corso della requisitoria di primo grado invocò la condanna all'ergastolo e l’isolamento diurno per 18 mesi per Bruno Emanuele e Vincenzo Bartone e un totale di pene per 261 anni di carcere complessivi <ref>Luce nei boschi: chiesti tre ergastoli, www.corrieredellacalabria.it, 29/06/2015</ref>.


In qualità di parti civili nel processo figurarono i Comuni di Gerocarne, Arena, Acquaro, Dasà, Sorianello, Soriano, Pizzoni, Vazzano e Confindustria Calabria <ref>Esiste cosca di Ariola, 12 condanne e 4 assoluzioni, Gazzetta del Sud,  04/01/2014</ref>.
In qualità di parti civili nel processo figurarono i Comuni di Gerocarne, Arena, Acquaro, Dasà, Sorianello, Soriano, Pizzoni, Vazzano e Confindustria Calabria <ref>Esiste cosca di Ariola, 12 condanne e 4 assoluzioni, Gazzetta del Sud,  04/01/2014</ref>.
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