Operazione Perseo

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È stata rinominata “Perseo” un’importante operazione antimafia scattata a Palermo e provincia il 16 dicembre 2008, che ha portato all’arresto di circa 100 persone. “Perseo” perché, con questi arresti, la procura antimafia ha decapitato la struttura militare e decisionale di Cosa Nostra sul territorio.

Nel mirino dei magistrati antimafia i nuovi boss di Palermo e provincia, che avrebbero tentato di ricostituire la Commissione provinciale di Cosa nostra, a 15 anni dall´arresto di Totò Riina. Lo scopo della Commissione, fortemente voluta dal superlatitante Matteo Messina Denaro, sarebbe stato quello di scegliere un nuovo capo di Cosa Nostra.

Dopo l’arresto di Sandro e Salvatore Lo Piccolo (5 novembre 2007), l’organizzazione mafiosa si trova in una fase di forte instabilità interna.

Ad assumere il compito di organizzare la nuova cupola – e “mediare” tra le diverse fazioni presenti nei 15 mandamenti della provincia di Palermo – è il boss di Bagheria Pino Scaduto, scarcerato nel giugno 2007 dopo aver scontato una pena per traffico di droga. Scaduto è fratello del boss Tommaso Scaduto, morto nel 1980, e figlio di Giovanni, tra gli assassini dell´esattore Ignazio Salvo, ammazzato in una villa di Santa Flavia il 17 settembre 1992. Il progetto di Scaduto, appoggiato da Messina Denaro, è quello di tornare ad un centro decisionale unico per tutte le famiglie e i mandamenti della provincia di Palermo. La sua idea è condivisa da boss importanti come Giovanni e Salvatore Adelfio e il capo designato della cupola Benedetto Capizzi (64 anni, boss di Villagrazia, condannato all´ergastolo, formalmente detenuto, ma in libertà vigilata per motivi di salute). Ad opporsi sono invece l’allora latitante Gianni Nicchi arrestato poi il 5 dicembre 2009) e il boss di Porta Nuova Gaetano Lo Presti (arrestato nel blitz Perseo, poi morto suicida in carcere).

Processi

I circa 100 arrestati dell'operazione Perseo hanno avuto poi tre processi differenti, il cui primo grado si è tenuto nel 2010.