Roberto Antiochia: differenze tra le versioni

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Rimase ucciso dall’esecuzione mafiosa di quel 6 agosto. Mentre con l’Alfetta blindata lui e Natale Mondo stavano accompagnando a casa Cassarà, in via Croce Rossa 81, alle ore 15.20 duecento proiettili di kalashnikov furono sparati dalle finestre di un palazzo di fronte a quello dove abitava il vicecapo della Squadra Mobile.
Rimase ucciso dall’esecuzione mafiosa di quel 6 agosto. Mentre con l’Alfetta blindata lui e Natale Mondo stavano accompagnando a casa Cassarà, in via Croce Rossa 81, alle ore 15.20 duecento proiettili di kalashnikov furono sparati dalle finestre di un palazzo di fronte a quello dove abitava il vicecapo della Squadra Mobile.
I killer avevano lì un appartamento affittato da tempo dove tenevano le armi, segno che l’omicidio era stato meditato a lungo.
I killer avevano lì un appartamento affittato da tempo dove tenevano le armi, segno che l’omicidio era stato meditato a lungo.
La moglie Laura, che aspettava il suo rientro dal balcone di casa tenendo il braccio la figlia Elvira, vide tutto: bussò a molte porte per lasciare la bambina, e appena qualcuno le aprì, potè scendere ad abbracciare il vicecapo per l’ultima volta.
La moglie Laura, che aspettava il suo rientro dal balcone di casa tenendo il braccio la figlia Elvira, vide tutto: bussò a molte porte per lasciare la bambina, e appena qualcuno le aprì, potè scendere a soccorrere il marito.
La madre di Roberto, Saveria (che, in seguito, diverrà famosa e determinante nella storia dell’antimafia), voleva rifiutare i funerali di Stato, ma i poliziotti della Squadra Mobile insistettero per restare a Palermo.
 
E ai funerali di Roberto e di Ninni Cassarà, la gente si ribello contro le istituzioni. Non solo la gente, ma i poliziotti stessi, i servitori di uno Stato assente che li mandava a morire a grappoli.
La madre di Roberto, Saveria (che, in seguito, diverrà famosa e determinante nella storia dell’antimafia), voleva rifiutare i funerali di Stato, ma i poliziotti della Squadra Mobile insistettero per restare a Palermo. Ai funerali di Roberto e di Ninni Cassarà ci fu una ribellione della gente e dei poliziotti stessi contro l'ultimo massacro di servitori dello stato.
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