Salvatore Ottone

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Salvatore Ottone (N.D., 1971 - Vittoria (RG), 2 gennaio 1999) è stato un giovane siciliano, vittima innocente di Cosa Nostra ucciso nella strage di San Basilio.

Biografia

Salvatore si trovava con l’amico Rosario Salerno presso il bar del distributore di benzina ESSO di Vittoria, quando alcuni uomini fecero irruzione sparando all’impazzata. Obiettivo dei killer erano Angelo Mirabella, reggente del clan della Stidda di Vittoria, Rosario Nobile e Claudio Motta, affiliati al clan Dominante. L’unico che si salvò fu il barista, che si nascose dietro il bancone. Rosario e Salvatore rimasero uccisi.

Indagini e processi

Dopo 14 anni di indagini, processi e testimonianze dei collaboratori di giustizia, nel gennaio 2013 fu accertata la verità sulla strage: venne ordinata dai clan Piscopo ed Emmanuello di Gela di Cosa Nostra, rivali della Stidda vittoriese, che intendevano così estendere il proprio predominio anche nella provincia di Ragusa.

Per la strage vennero stati condannati all’ergastolo i fratelli Giovanni ed Alessandro Piscopo ed il cugino, omonimo, Alessandro Piscopo, ritenuti i mandanti, oltre a Enzo Mangione, ritenuto il basista.

Secondo il collaboratore di giustizia Carmelo Massimo Billizzi, ex boss di Cosa Nostra di Gela, la sentenza di morte fu emessa dai clan Piscopo ed Emmanuello, rivali della Stidda vittoriese capeggiata da Carmelo Dominante.

Fu Billizzi a rivolgersi al boss di Mazzarino, Salvatore Siciliano, che mise a disposizione i killer Giuseppe Selvaggio e Claudio Calogero Cinardo. Le armi, invece, vennero fornite da Alfonso Scozzari. Nel 2011, intanto, due presunti componenti del commando furono condannati all’ergastolo anche in appello: Giovanni Avvento ed Alessandro Emmanuello. Trent’anni, invece, per i collaboratori di giustizia Gianluca Gammino e Billizzi, esecutori materiali della strage.

Bibliografia

  • Blog Sicilia, Mafia, 20 anni fa la strage di San Basilio a Vittoria, 2 gennaio 2019
  • La Repubblica, Quei killer sparavano e non finivano mai, 3 gennaio 1999.