Commissione regionale (Cosa Nostra): differenze tra le versioni

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=== Funzionamento e dinamiche interne ===
=== Funzionamento e dinamiche interne ===
Stando alle dichiarazioni di Antonino Calderone, la Commissione regionale si riuniva una volta al mese in una provincia diversa. La prima riunione del 1975 fu ad Enna, a casa di Paolino Cancelliere. Calderone pone l’accento sul fatto che il nome del capo della Commissione non sarebbe stato né “capo” né “presidente”, ma “segretario”, per non porlo in una posizione di comando rispetto agli altri rappresentanti provinciali. Il segretario infatti avrebbe dovuto avere un ruolo di primus inter pares. In questa riunione fu anche stabilito il divietodi mettere in atto sequestri di persona in Sicilia,divieto violato subito nel luglio 1975 con il rapimento di Luigi Corleo. Suocero di Nino Salvo, fusequestrato dai Corleonesi per lanciare un messaggio a Bontade e Badalamenti, cui i cugini Salvoerano fortemente legati. L’intensificarsi di episodi di questo tipo portò alla luce la crescenteprepotenza dei Corleonesi e l’incapacità dei Palermitani di far fronte a quello che sarebbe divenutoben presto un golpe militare. Inoltre, dopo le riunioni della Regione a Catania, Agrigento,Caltanissetta e Trapani, tutti i successivi incontri si svolsero nella tenuta Favarella di Michele Greco, a riprova del potere che i corleonesi avevano acquisito ormai dentro Cosa nostra. Michele Greco rivestiva il ruolo sia di segretario della Commissione regionale sia di quella Provinciale.
Stando alle dichiarazioni di [[Antonino Calderone]], la Commissione regionale si riuniva una volta al mese in una provincia diversa. La prima riunione del 1975 fu ad Enna, a casa di [[Paolino Cancelliere]]. Calderone pone l’accento sul fatto che il nome del capo della Commissione non sarebbe stato né “capo” né “presidente”, ma “segretario”, per non porlo in una posizione di comando rispetto agli altri rappresentanti provinciali. Il segretario infatti avrebbe dovuto avere un ruolo di primus inter pares. In questa riunione fu anche stabilito il divietodi mettere in atto sequestri di persona in Sicilia,divieto violato subito nel luglio 1975 con il rapimento di Luigi Corleo. Suocero di [[Nino Salvo]], fusequestrato dai Corleonesi per lanciare un messaggio a Bontade e Badalamenti, cui i cugini Salvoerano fortemente legati. L’intensificarsi di episodi di questo tipo portò alla luce la crescenteprepotenza dei Corleonesi e l’incapacità dei Palermitani di far fronte a quello che sarebbe divenutoben presto un golpe militare. Inoltre, dopo le riunioni della Regione a Catania, Agrigento, Caltanissetta e Trapani, tutti i successivi incontri si svolsero nella tenuta Favarella di Michele Greco, a riprova del potere che i corleonesi avevano acquisito ormai dentro Cosa nostra. [[Michele Greco]] rivestiva il ruolo sia di segretario della Commissione regionale sia di quella Provinciale.


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