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=== I rapporti con Cosa Nostra === | === I rapporti con Cosa Nostra === | ||
Il potente boss sidernese fu in rapporti con esponenti di spicco del clan dei Corleonesi di Cosa Nostra come Luciano Leggio | Il potente boss sidernese fu in rapporti con esponenti di spicco del clan dei Corleonesi di Cosa Nostra come Luciano Leggio, Michele Navarra (spedito al confino a Marina di Gioiosa Ionica negli anni ’50), Salvatore Riina e Bernardo Provenzano. Quanto avvenuto nella strage di Locri nel 1967, fu la conferma delle relazioni intessuta tra Macrì e gli uomini di Cosa Nostra, infatti, ad aprire il fuoco contro furono i due sicari siciliani originari di Bagheria: Antonio Di Cristina (fratello di Giuseppe Di Cristina, detto ‘Il tigre’) e Tommaso Scaduto. Tra le due organizzazioni, vigevano degli accordi sul commercio delle sigarette da contrabbando. | ||
'''Secondo un rapporto inviato a Giovanni Falcone da Giovanni De Gennaro, Antonio Macrì, insieme ad altri boss prestigiosi del reggino erano affiliati oltre che alla ‘ndrangheta, anche a Cosa Nostra''', ciò era segno dell’affidabilità e della caratura mafiosa dei calabresi. | '''Secondo un rapporto inviato a Giovanni Falcone da Giovanni De Gennaro, Antonio Macrì, insieme ad altri boss prestigiosi del reggino erano affiliati oltre che alla ‘ndrangheta, anche a Cosa Nostra''', ciò era segno dell’affidabilità e della caratura mafiosa dei calabresi. | ||
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