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Nei campi, Totò Riina conobbe un altro ragazzo come lui, figlio di contadini: [[Bernardo Provenzano]], detto ''Binnu''. A differenza dei Riina, che avevano degli appezzamenti di terreno, i Provenzano erano braccianti e lavoravano alla giornata: ogni giorno si mettevano in marcia, alla ricerca di un campiere che gli facesse "la cortesia" di farli lavorare 12 ore con la zappa in mano. | Nei campi, Totò Riina conobbe un altro ragazzo come lui, figlio di contadini: [[Bernardo Provenzano]], detto ''Binnu''. A differenza dei Riina, che avevano degli appezzamenti di terreno, i Provenzano erano braccianti e lavoravano alla giornata: ogni giorno si mettevano in marcia, alla ricerca di un campiere che gli facesse "la cortesia" di farli lavorare 12 ore con la zappa in mano. | ||
La nuova vita di Totò Riina iniziò quando il dottor [[Michele Navarra]] divenne il nuovo capo mafia di Corleone, prendendo il posto del vecchio | La nuova vita di Totò Riina iniziò quando il dottor [[Michele Navarra]] divenne il nuovo capo mafia di Corleone, prendendo il posto del vecchio capomafia don [[Calogero Lo Bue]]. Da quel momento, il giovane Riina non avrebbe più passato le proprie giornate nei campi, ma nelle vie di Corleone, in particolare al Caffè Alaimo, in compagnia del protetto del dottore, [[Luciano Leggio|Luciano "''Lucianeddu''" Leggio]]. Era oramai un ''masculiddu'', reclutato assieme ad un'altra ventina di giovani da Navarra tra piazza Garibaldi e corso Bentivegna. Totò, con [[Calogero Bagarella]], Bernardo Provenzano e gli altri, sotto la guida di Lucianeddu, erano diventati l'elite criminale del capomafia corleonese, dedita a furti di bestiame, viti tagliate, macellazione clandestina, nonché all'incendio di masserie. | ||
==== L'omicidio di Placido Rizzotto ==== | ==== L'omicidio di Placido Rizzotto ==== | ||
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==== La prima condanna ==== | ==== La prima condanna ==== | ||
Le porte del carcere dell'Ucciardone, a Palermo, si aprirono però per Riina a causa di un altro delitto, quello di Domenico Di Matteo, un contadino del paese che venne ucciso alla costa di San Giovanni per futili motivi, il [[13 maggio]] [[1949]]. All'età di 19 anni, Salvatore Riina veniva condannato a 12 anni di carcere, ma ne avrebbe scontati appena la metà, uscendo in libertà provvisoria il [[19 settembre]] [[1955]]. | Le porte del carcere dell'Ucciardone, a Palermo, si aprirono però per Riina a causa di un altro delitto, quello di Domenico Di Matteo, un contadino del paese che venne ucciso alla costa di San Giovanni per futili motivi, il [[13 maggio]] [[1949]]. All'età di 19 anni, Salvatore Riina veniva condannato a 12 anni di carcere, ma ne avrebbe scontati appena la metà, uscendo in libertà provvisoria il [[19 settembre]] [[1955]]. | ||
=== La presa del potere a Corleone === | === La presa del potere a Corleone === |