Strage del rapido 904: differenze tra le versioni

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Nell'ottobre [[1988]] Ferraiuolo e Luongo decisero di interrompere la collaborazione, ritrattando le dichiarazioni rese precedentemente, il primo a seguito di minacce ai propri familiari, il secondo dopo un tentativo di suicidio. Nel frattempo, Friedrich Schaudinn, agli arresti domiciliari per aver presumibilmente costruito l'ordigno utilizzato nella strage, riuscì ad evadere e a fuggire in Germania, aiutato da alcune autorità tedesche, cosa che portò Vigna a porre sotto inchiesta i servizi segreti per favoreggiamento aggravato dalla finalità di terrorismo. L'Italia, tuttavia, non chiese mai l'estradizione di Schaudinn.
Nell'ottobre [[1988]] Ferraiuolo e Luongo decisero di interrompere la collaborazione, ritrattando le dichiarazioni rese precedentemente, il primo a seguito di minacce ai propri familiari, il secondo dopo un tentativo di suicidio. Nel frattempo, Friedrich Schaudinn, agli arresti domiciliari per aver presumibilmente costruito l'ordigno utilizzato nella strage, riuscì ad evadere e a fuggire in Germania, aiutato da alcune autorità tedesche, cosa che portò Vigna a porre sotto inchiesta i servizi segreti per favoreggiamento aggravato dalla finalità di terrorismo. L'Italia, tuttavia, non chiese mai l'estradizione di Schaudinn.


=== Il Processo di I grado ===
=== Processo di I grado ===
Nel processo di primo grado, il [[25 febbraio]] [[1989]] la Corte d'Assise di Firenze condannò all'ergastolo, con l'accusa di strage, Pippo Calò, Guido Cercola, Giuseppe Misso e altri, mentre Schaudinn venne condannato a 25 anni.  
Nel processo di primo grado, il [[25 febbraio]] [[1989]] la Corte d'Assise di Firenze condannò all'ergastolo, con l'accusa di strage, Pippo Calò, Guido Cercola, Giuseppe Misso e altri, mentre Schaudinn venne condannato a 25 anni.


=== Processo di II grado ===
=== Processo di II grado ===