Strage di Via Palestro: differenze tra le versioni

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<center>''L’esecuzione della strage di Milano è rimasta praticamente oscura nelle modalità di esecuzione e in parte negli autori<ref>[http://www.wikimafia.it/Archivio/Mafia/Processi/Tagliavia_sentenza.pdf Sentenza II Corte d'Assise di Firenze, 2 marzo 2012]</ref>.'' </center>
<center>''L’esecuzione della strage di Milano è rimasta praticamente oscura nelle modalità di esecuzione e in parte negli autori<ref>[http://www.wikimafia.it/Archivio/Mafia/Processi/Tagliavia_sentenza.pdf Sentenza II Corte d'Assise di Firenze, 5 ottobre 2011]</ref>.'' </center>




'''La Strage di Via Palestro''' fu un attentato mafioso avvenuto il [[27 luglio]] [[1993]] ad opera di [[Cosa Nostra]] a Milano, in cui persero la vita cinque persone: i vigili del fuoco [[Carlo La Catena]], [[Sergio Pasotto]] e [[Stefano Picerno]], il vigile urbano [[Alessandro Ferrari]] ed il venditore ambulante [[Moussafir Driss]].  
'''La Strage di Via Palestro''' fu un attentato mafioso avvenuto il [[27 luglio]] [[1993]] ad opera di [[Cosa Nostra]] a Milano, in cui persero la vita cinque persone: i vigili del fuoco [[Carlo La Catena]], [[Sergio Pasotto]] e [[Stefano Picerno]], il vigile urbano [[Alessandro Ferrari]] ed il venditore ambulante [[Driss Moussafir]].  


[[File:Via palestro.jpg|400px|thumb|right|Via Palestro a Milano, dopo l'esplosione]]
[[File:Via palestro.jpg|400px|thumb|right|Via Palestro a Milano, dopo l'esplosione]]
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Alle '''22:55''' l'auto di pattuglia della Polizia Locale con a bordo Alessandro Ferrari e Catia Cucchi venne fermata da una coppia di passanti, che li avvisava che da una '''Fiat Uno''' targata MI7P2498 parcheggiata di fronte al PAC fuoriusciva del fumo bianco. Ferrari scese dall'auto ed effettuò un veloce sopralluogo: dopo aver verificato che poteva trattarsi di un principio di incendio, non essendoci fiamme ma solamente un denso fumo bianco, insieme alla collega avvertì via radio la propria sala operativa, chiedendo l'invio di una pattuglia dei Vigili del Fuoco. Poco dopo, alle '''23:05''', arrivò sul posto la squadra di Via Benedetto Marcello, che constatò come ci fosse solo molto fumo. Aperto il cofano, la squadra notò un pacco nastrato con lo scotch e dei fili elettrici. Scattò subito l'allarme bomba e si decise di evacuare la zona, bloccando la strada e le auto in transito.
Alle '''22:55''' l'auto di pattuglia della Polizia Locale con a bordo Alessandro Ferrari e Catia Cucchi venne fermata da una coppia di passanti, che li avvisava che da una '''Fiat Uno''' targata MI7P2498 parcheggiata di fronte al PAC fuoriusciva del fumo bianco. Ferrari scese dall'auto ed effettuò un veloce sopralluogo: dopo aver verificato che poteva trattarsi di un principio di incendio, non essendoci fiamme ma solamente un denso fumo bianco, insieme alla collega avvertì via radio la propria sala operativa, chiedendo l'invio di una pattuglia dei Vigili del Fuoco. Poco dopo, alle '''23:05''', arrivò sul posto la squadra di Via Benedetto Marcello, che constatò come ci fosse solo molto fumo. Aperto il cofano, la squadra notò un pacco nastrato con lo scotch e dei fili elettrici. Scattò subito l'allarme bomba e si decise di evacuare la zona, bloccando la strada e le auto in transito.


Mentre le sale operative venivano avvertite per l'invio degli artificieri, alle '''23:14''' un'esplosione violentissima fece saltare in aria l'auto e uccise Ferrari, La Catena, Pasotto e Picerno, lasciando feriti gli altri. Moussafir Driss, venditore ambulante di origine marocchina, venne colpito e ucciso da un pezzo di lamiera mentre dormiva su una panchina vicina.
Mentre le sale operative venivano avvertite per l'invio degli artificieri, alle '''23:14''' un'esplosione violentissima fece saltare in aria l'auto e uccise Ferrari, La Catena, Pasotto e Picerno, lasciando feriti gli altri. Driss Moussafir, venditore ambulante di origine marocchina, venne colpito e ucciso da un pezzo di lamiera mentre dormiva su una panchina vicina.


L'onda d'urto dell'esplosione frantumò i vetri delle abitazioni circostanti, distrusse il muro del Padiglione d'Arte Contemporanea e danneggiò la vicina Galleria d'Arte Moderna. La deflagrazione provocò, nella notte, verso le 4 e mezzo del mattino, un'altra esplosione dovuta alla rottura di una tubatura sotterranea del gas, che provocò ulteriori danni al Padiglione, alle opere d'arte al suo interno e anche alla vicina Villa Reale.
L'onda d'urto dell'esplosione frantumò i vetri delle abitazioni circostanti, distrusse il muro del Padiglione d'Arte Contemporanea e danneggiò la vicina Galleria d'Arte Moderna. La deflagrazione provocò, nella notte, verso le 4 e mezzo del mattino, un'altra esplosione dovuta alla rottura di una tubatura sotterranea del gas, che provocò ulteriori danni al Padiglione, alle opere d'arte al suo interno e anche alla vicina Villa Reale.