Summit di Via Generale Govone

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Con Summit di Via Generale Govone si identificano generalmente due incontri tra i vertici di Cosa Nostra avvenuti nel giugno 1970 a Milano per discutere l'assetto dei traffici internazionali di droga dell'organizzazione e la sua partecipazione al Golpe Borghese.

Storia

Agli inizi di giugno il gotha di Cosa nostra si riunì in un appartamento in via Generale Govone 27 a Milano, in zona cimitero Monumentale. Tra i presenti (alcuni latitanti e rientrati appositamente dagli USA) figuravano Giuseppe Calderone, Tommaso Buscetta, Gaetano Badalamenti, Salvatore Greco, Gerlando Alberti e Salvatore Riina. Oggetto della riunione furono i nuovi commerci del traffico internazionale di droga di Cosa Nostra, ma anche l'eventuale partecipazione al golpe Borghese. In merito a quest'ultima questione, i vertici decisero di non prendervi parte. Nel suo confronto del 19 novembre 1993 con Riina, Buscetta rivelò che la casa era stata messa a disposizione da Gaetano Fidanzati, Ugo Martello e da altri mafiosi residenti a Milano[1].

Due settimane dopo, il 17 giugno, si riunirono nuovamente nello stesso appartamento Salvatore Greco, Gerlando Alberti, Gaetano Badalamenti, Tommaso Buscetta e Giuseppe Calderone. Al termine del Summit, tutti e cinque si allontanarono da Milano a bordo di un'Alfa Romeo targata MiK38291.

Il mancato arresto

Come riferito da Buscetta, l'auto fece un lungo giro della città e venne fermata anche dai carabinieri per un controllo di routine che avrebbe potuto trasformarsi nella più grande retata ai danni di Cosa Nostra, mentre passò alla storia come l'ennesima beffa dei mafiosi palermitani nei confronti dello Stato italiano. Controllati i documenti (veri e falsi, Greco e Buscetta viaggiavano infatti sotto falso nome, rispettivamente Renato Marinez Caruso e Adalberto Barbieri).

Bibliografia

Note

  1. Portanova, Rossi, Stefanoni, p.31