Trattativa Stato-mafia

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Una trattativa indubbiamente ci fu e venne, quantomeno inizialmente, impostata su un do ut des. L’iniziativa fu assunta da rappresentanti delle istituzioni e non dagli uomini di mafia[1]

Il 30 gennaio 1992 la Corte di Cassazione conferma le condanne di primo grado del Maxiprocesso di Palermo.

A febbraio 1992 Calogero Mannino si confida con il maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli: "Ora o uccidono me, o uccidono Lima"

12 marzo 1992: dei sicari uccidono a Mondello l'europarlamentare Salvo Lima.

16 marzo 1992: il capo della polizia Vincenzo Parisi scrive in una nota riservata che sono state rivolte minacce di morte al presidente del consiglio Giulio Andreotti e ai ministri Vizzini e Mannino. Per marzo-luglio prevista campagna terroristica contro esponenti DC, PSI, PDS, strategia comprendente anche episodi stragisti.

20 marzo 1992: il ministro dell'interno Vincenzo Scotti davanti alla commissione affari costituzionali del senato afferma "nascondere ai cittadini che siamo di fronte a un tentativo di destabilizzazione delle istituzioni da parte della criminalità organizzata è un errore gravissimo"

Note

  1. Corte d'Assise di Firenze, Sentenza del Processo Tagliavia per la Strage di via dei Georgofili