Mafia a Varese: differenze tra le versioni

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=== Busto Arsizio ===
=== Busto Arsizio ===
Negli anni Duemila gruppi siciliani esponenti di un clan gelese operano tra Busto Arsizio e Gallarate terrorizzando i titolari di imprese edili e di pizzerie, ma con una novità: sceglie come vittime solo compaesani, forse abituati al terrore mafioso e all’omertà. Si tratta del clan Madonia-Rinzivillo, e gli arrestati dell’operazione “Fire off” sono [[Rosario Vizzini]], [[Fabio Nicastro]], [[Dario Nicastro]], [[Emanuele Napolitano]], [[Rosario Bonvissuto]], tutti pregiudicati. Capo del locale del clan è Rosario Vizzini, pluripregiudicato che risulta in stretto contatto con [[Crocifisso Rinzivillo]] e con [[Vincenzo Morso]] residenti a Genova, insieme ai quali traffica sostanze stupefacenti. È anche in affari con Fiorito Salvatore e Cosimo, di Catania, sempre per stupefacenti.


“Tetragona”, “Fire Off”, “Bad Boys”, “Compendium” e “Tagli Pregiati” sono solo alcune delle ultime operazioni che tracciano la storia dei clan gelesi a Nord. Busto Arsizio può essere considerata la capitale delle cosche gelesi lombarde, tant’è che come già accennato in precedenza, quando nel 2009 progettarono l’ennesimo attentato nei confronti dell’allora sindaco di Gela, Rosario Crocetta, e di una parente del giudice Giovanbattista Tona, le armi vennero commissionate ai fratelli bustocchi. A capo di tutto c’era proprio Vizzini, già allora vecchia conoscenza dei tribunali milanesi.
L’operazione “Fire Off” lo porta in carcere insieme a Fabio e Dario Nicastro, gli stiddari considerati il braccio armato della consorteria. Tutti pluripregiudicati e nuovamente coinvolti nell’operazione “Tetragona”.
Nel territorio di Busto Arsizio, Legnano, Gallarate, le estorsioni dovevano essere fatte in accordo con la ‘ndrangheta, che controlla i paesi intorno a Malpensa. Ma i Rinzivillo non si presentano assolutamente come un gruppo subalterno e con la cosca crotonese dei Farao Marincola, guidati da Vincenzo Rispoli, collaborano alla pari e dividono a metà, garantendo una pax mafiosa perfetta. Usura ed estorsioni sono solo una parte degli affari mafiosi perché il business vero risiede nell’economia “legale”. Lo schema è sempre lo stesso: riciclare al Nord, con imprese “pulite”, i proventi del narcotraffico.
L’operazione “Tagli pregiati” nel 2006 portò, solo in Lombardia, al sequestro di una decina di aziende e all’arresto di 21 persone -furono 88 in tutt’Italia- fra i quali Antonio, Salvatore e Crocifisso Rinzivillo, Rosario Vizzini e Fabio Nicastro.
Il processo Bad Boys ai componenti della Locale di 'ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo si è concluso con una pioggia di condanne il 4 luglio 2011. Il collegio giudicante presieduto da Toni Adet Novik ha riconosciuto l'esistenza di un'associazione di stampo mafioso che ha operato almeno fino al 2009 nell'area del Basso Varesotto e Alto Milanese.
Il basso varesotto è quindi caratterizzato soprattutto dalla presenza di Cosa nostra e di cellule della stidda, anche se non mancano importanti presenze calabresi con le quali i siciliani sanciscono accordi.


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