Maxiprocesso di Palermo: differenze tra le versioni

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Luciano Leggio, durante il suo interrogatorio, parlò invece del Golpe Borghese. Affermò che Buscetta nel 1970 era stato contattato da Junio Valerio Borghese, a capo della Decima Mas, per ottenere l'appoggio di Cosa nostra al golpe militare. Egli si sarebbe invece opposto all'appoggio della mafia, impedendo di fatto il colpo di stato. Leggio sperava riferire un fatto di cui Buscetta non aveva parlato, per poterlo così delegittimare. In realtà Buscetta aveva parlato approfonditamente in istruttoria della vicenda.
Luciano Leggio, durante il suo interrogatorio, parlò invece del Golpe Borghese. Affermò che Buscetta nel 1970 era stato contattato da Junio Valerio Borghese, a capo della Decima Mas, per ottenere l'appoggio di Cosa nostra al golpe militare. Egli si sarebbe invece opposto all'appoggio della mafia, impedendo di fatto il colpo di stato. Leggio sperava riferire un fatto di cui Buscetta non aveva parlato, per poterlo così delegittimare. In realtà Buscetta aveva parlato approfonditamente in istruttoria della vicenda.
La pubblica accusa chiederà poi l'assoluzione per Luciano Leggio, affermando che di fatto egli non avesse più alcun potere dentro a Cosa nostra.


Il 20 giugno 1986 fu convocato [[Ignazio Salvo]].
Il 20 giugno 1986 fu convocato [[Ignazio Salvo]].
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