Giovanni Orcel

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Giovanni Orcel (Palermo, 25 dicembre 1887 – Palermo, 14 ottobre 1920) è stato un sindacalista siciliano, vittima innocente di Cosa Nostra.

Biografia

Primi anni

Nato a Palermo da Luigi, impiegato, e da Concetta Marsicano, casalinga, fu il primo di cinque fratelli, di cui uno, Ernesto, divenne promotore dei Fasci Siciliani a Cefalù. Conseguita soltanto la licenza elementare a causa delle modeste condizioni della famiglia, Giovanni entrò subito nel mondo del lavoro e imparò il mestiere di tipografo compositore. Col passare del tempo cominciò a frequentare la Camera del lavoro di via Montevergini a Palermo e ben presto si dedicò all'attività politica e sindacale.

Sindacalista del Partito socialista

Dopo essersi iscritto al PSI, Orcel organizzò la Lega dei Lavoratori e aderì al gruppo rivoluzionario formatosi attorno ai giornali Il Germe e La Fiaccola. Nel settembre 1910 sposò civilmente Rosaria Accomando.

Militare in guerra

Nel 1914 partì per partecipare come rappresentante della Lega dei tipografi a un convegno socialista a Lipsia, ma durante il viaggio, a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale si fermò a Torino, dove entrò in contatto con sindacalisti e politici del Nord Italia. Tornato a Palermo, nel 1917 venne chiamato alle armi: venne inviato prima a Taranto e poi a Roma.

Segretario della FIOM

Finita la guerra, nel marzo 1919 arrivò ai vertici della Fiom, prima come vicesegretario e poi come Segretario generale, impegnandosi nella lotta al carovita, per le otto ore lavorative, per gli aumenti salariali e per il riconoscimento del ruolo del sindacato e per la costituzione di commissioni interne.

Nel 1920, dopo il congresso nazionale della Fiom a Genova, visto l'acuirsi del conflitto tra operai e industriali, i sindacati decisero di far fronte comune. Nel mentre in Sicilia si sperimentavano le prime forme di unità tra lotte contadine e lotte operaie, favorite anche dalla collaborazione tra Alongi e lo stesso Orcel, promotore dell'idea di unità politica.

Dopo vari licenziamenti, fu tra i promotori dell'occupazione dei cantieri navali e delle fabbriche annesse, avviando l'autogestione per far fronte alle numerose commesse. Essendosi espresso contro l'accordo nazionale tra sindacati e industriali che metteva fine alle occupazioni, fu isolato dall'ala riformista del partito. Tuttavia, si candidò alle elezioni provinciali, ma prima di essere eletto fu ucciso da un sicario, per ordine di Sisì Gristina, capo-mandamento di Prizzi.

Bibliografia

  • Giovanni Abbagnato, Giovanni Orcel - Vita e morte per mafia di un sindacalista siciliano 1887-1920, Palermo, Di Girolamo Editore, 2007.